HDR - A metà tra finzione e realtà - Puntata 1 di 6

Titolo piuttosto poetico per questa serie di post che parla di HDR: immagini di sicuro impatto, ma troppo spesso etichettate come una rappresentazione falsa della realtà. Si tratta di un genere che nasce con uno scopo ben preciso, ma che, nel corso degli anni è stato un po' bistrattato e relegato ad una mera moda visiva, con relativa valorizzazione dei soli software, a discapito dell'utente che li utilizza. In sostanza si tratta di scattare più fotografie identiche per composizione, ma differenti per esposizione: in questo modo si potranno catturare una quantità enorme di dettagli nelle varie tonalità. Successivamente queste fotografie andranno fuse tramite appositi software e solo dopo andranno lavorate con una post produzione mirata allo sviluppo finale. Do per scontato che sappiate che le esposizioni differenti vanno settate modificando il tempo e non il diaframma, in quanto per l'eventuale mosso di scena esistono sistemi per ovviare, ma se iniziamo a modificare la profondità di campo e quindi lo sfocato presente, c'è il rischio di non riuscire ad ottenere una fotografia con una fusione decente (se avete domande a riguardo, utilizzate i commenti, senza problemi).
Questa serie di post quindi vuole far capire che non basta semplicemente affidarsi a Photomatix (ad esempio) e scegliere uno dei preset da applicare alle nostre foto, ma che è necessario partire da un ragionamento più complesso e prendere il controllo di quello che stiamo facendo, DECIDENDO noi cosa enfatizzare e cosa no.
Come la penso sugli HDR? Esattamente come per le altre fotografie ovvero DEVE essere realistico, nei limiti delle nostre scelte artistiche! Questo tipo di lavorazione nasce per superare i limiti delle attrezzature fotografiche che non riescono a catturare una gamma dinamica ampia, a differenza dei nostri occhi che si adattano a luci ed ombre estreme con una potenza che gli attuali sensori nemmeno possono immaginare. Quali sono le situazioni tipiche da HDR? I controluce, con il sole in inquadratura, ad esempio. Anche alcune foto da interno con presenza di ampie vetrate dove si deve fare una scelta: vetrata completamente bianca o interno della stanza completamente nero? Già questa distinzione vi dovrebbe far pensare all'istogramma delle immagini perchè, grazie a questo strumento, scattando una foto di prova, possiamo capire se la situazione ripresa necessita di creare un file HDR o meno. Se quando scattate la vostra fotografia, avete un istogramma di questo tipo:
significa che non avete bisogno di gestirla come HDR, perchè i toni dell'immagine sono più o meno regolarmente distribuiti, per cui se ci sono delle tonalità da enfatizzare, la soluzione migliore e più veloce è di intervenire con delle manovre mirate a quei toni: si risolve ogni problema con un normale flusso di post produzione.
Se invece il vostro istogramma è così:
significa che vi è toccato fare una scelta: nel caso illustrato avete scelto di mantenere i dettagli nelle alte luci e vi siete allegramente fumati i dettagli nelle ombre che si sono chiuse da morire. La stessa cosa succederebbe se decideste di valorizzare le ombre con tutti i dettagli: l'istogramma sarebbe praticamente specchiato e le alte luci verrebbero completamente bruciate (cielo compreso). In questo secondo caso, l'utilizzo della tecnica HDR ha un suo senso logico. Attenzione però alle vostre scelte artistiche: se scattate un'immagine come questa di esempio, con la chiara intenzione di creare una sorta di paesaggio low key, l'HDR non vi serve, perchè toglierebbe l'impatto artistico che avevate deciso per questa immagine. Mi raccomando, fatevi queste domande prima di dare per scontato l'utilizzo della tecnica HDR.
Perchè non posso fare un HDR anche se la foto è correttamente distribuita dal punto di vista dei dettagli nelle varie tonalità? In realtà si può fare eccome, ma il tempo impiegato sarà molto maggiore rispetto ad una normale post produzione per cui, fatevi la seconda domanda: vale la pena?
Questa prima puntata parlerà di come preparare i file (Raw o Tiff) per la fusione HDR. Innanzitutto cercate la coerenza tra i file, sia dal punto di vista del bilanciamento del bianco, sia dal punto di vista (molto importante) dell'aberrazione cromatica! Di che cosa si tratta? Velocemente: è un effetto derivato dalla curvatura delle lenti che disegna degli aloni viola carico o verde carico attorno ai bordi dei soggetti in controluce o in situazioni ad alto contrasto. Non è quindi colpa nostra nella maggior parte dei casi, ma diventa colpa nostra se non la rimuoviamo! Ecco un esempio di aberrazione cromatica verde ed il relativo strumento di rimozione presente in camera raw o nel filtro correzione lente di Photoshop:

Il mio suggerimento, se state scattando in Raw (ma anche se usate un Tiff) è di aprire tutti i file INSIEME ed in camera raw. In questo modo potrete sincronizzare tutte le modifiche fatte ed avere, per ogni file, l'aberrazione cromatica rimossa allo stesso modo. E' importante questo passaggio perchè, ricordate, stiamo lavorando un'immagine che sarà la somma di tante immagini. Se ogni foto di partenza è viziata da un difetto, questo verrà moltiplicato dall'hdr. Per farvi capire cosa intendo ecco qui un crop al 100% di una foto utilizzata per un HDR senza aver rimosso l'aberrazione cromatica:
Nel cerchietto rosso la zona da tenere d'occhio. Come potete notare non si vede quasi nulla del colore tipico di questo problema per cui si è tentati di lasciar perdere. PESSIMA IDEA...ecco il risultato finale dell'unione HDR:
Anche senza allargare l'immagine, il bordo colorato si vede alla grande e se per caso stampate la foto, si vedrà ancora di più. Non dovete farvi tentare dalle scorciatoie e quindi, prima di decidere di fare un HDR, ragionateci su, perchè i passi da seguire non sono pochi. Come fate a notare in Camera Raw se avete dell'aberrazione cromatica? A parte i casi più evidenti come l'esempio che vi ho messo all'inzio, non è detto che sia così immediato notarla per cui vi suggerisco di ingrandire la vostra foto al 300% e di alzare al massimo la saturazione di camera raw. Ovviamente prima di ingrandire posizionatevi sopra ad un punto buono per l'analisi della foto. Una volta ingrandito e saturato, agite con lo strumento per la rimozione a seconda del colore che dovete eliminare:
In questo caso sono dovuto intervenire un po' anche sul cursore della "tonalità" della rimozione perchè, in questo esempio, ho utilizzato la foto hdr già fatta per mostrarvi il difetto spiegato nelle righe sopra. Ovviamente se allargate la tonalità state attenti che questo non influenzi anche i colori della foto o che lo faccia in maniera per voi accettabile. Se correggete l'aberrazione sulle foto "iniziali" non avrete bisogno quasi mai di ricorrere al cursore della tonalità ed eviterete questo problema. Il metodo funzionerà alla grande, provare per credere!
A questo punto RIPORTATE LA SATURAZIONE a 0 (ricordate che prima l'avevamo alzata al 100%???) altrimenti la foto sarà fosforescente, e salvate il tutto nel vostro file sidecar di camera raw. Come detto in precedenza, ripetete questa operazione per tutti i file o apriteli tutti insieme in camera raw per sincronizzare le modifiche tra di loro. Bene, siete pronti per iniziare l'avventura con la fusione dei file per ottenere il vostro HDR.
Piccola parentesi: quella dell'aberrazione cromatica è una gestione che potete fare anche su fotografie che non sono destinate ad un HDR: non fate i timidi ed iniziate a crearvi un vostro flusso di lavoro, che vi garantisca un'immagine di partenza priva di questi difetti facilmente sistemabili. Sfruttate al massimo attrezzature e software, non solo per gli HDR.
Nel prossimo post parleremo della fusione con Photoshop Hdr Pro ed vi farò l'elenco delle operazioni che eseguo per il successivo sviluppo HDR.

Buona luce, a gamma dinamica estesa!

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