Tempi lunghi....di attesa...



Oggi parliamo di “tempo lungo”. Qualche mese fa sono riuscito a mettere le mani su un filtro ND da 10 stop, era una cosa che inseguivo da un po’ perché la possibilità di gestire tempi lunghi di scatto anche in pieno giorno mi ha sempre attirato. Ma come si fa ad utilizzare un filtro del genere? Niente panico, è tutta questione di pratica, come al solito. Innanzitutto vi sembrerà di avere in mano un vetro da saldatore visto che nel mirino tutto diventerà molto buio e quindi anche il vostro modulo AF (qualunque esso sia) andrà in difficoltà nell’agganciare il soggetto del vostro scatto. Altro problema sarà l’esposizione. E’ vero che le nostre macchine sono infallibili, bellissime, precisissime e che mettendo un vetro nero davanti, riusciranno lo stesso a calcolare l’esposizione corretta, ma resto dell’idea che sia meglio far lavorare l’esposimetro in piena luce e poi calcolare a mano l’esposizione corretta. L’approccio, come potete vedere è molto riflessivo rispetto ad un punta e scatta, quindi ben si sposa con lo stile pensato e tranquillo dei paesaggisti più convinti. Non c’è una regola da seguire, ma vi posso dire come scatto io dopo aver scelto l’inquadratura:
  • Piazzo la fotocamera sul cavalletto ed imposto lo scatto comandato dal telecomando
  • Imposto il diaframma e mi annoto a mente il tempo di scatto per avere una corretta esposizione (potete farlo calcolare dalla macchina usando la priorità di diaframma)
  • Imposto la modalità di scatto in “Manuale”
  • Aggancio la messa a fuoco (una volta che la macchina da l’ok, basta attivare la maf manuale così l’anello non si muoverà più)
  • Monto il filtro (stando attento a non muovere l’anello di maf)
  • Ricalcolo il tempo di scatto mantenendo fisso il diaframma: supponiamo che avessi impostato f8 ed Iso 100 e la macchina mi avesse risposto che il tempo di scatto corretto era 1/1000 sec, faccio il seguente calcolo dei 10 stop: 1/1000, 1/500, 1/250, 1/125, 1/60, 1/30, 1/15, 1/8, 1/4, 1/2, 1sec per cui il tempo corretto sarà di 1 secondo

Sembra una cosa complicata, ma basta farci un po’ l’abitudine e tutto viene automaticamente. Al massimo, se non volete perdervi in calcoli, potete consultare tabelle come questa che vi allego qua sotto.

Tutto ok quindi? Più o meno perché bisogna sempre pensare al risultato che si vuole ottenere nel senso che, 1 secondo di tempo di scatto può andare bene se abbiamo un mare molto agitato e vogliamo cogliere il movimento senza lisciare troppo l’acqua (in questo caso forse anche ¼ di secondo è sufficiente) oppure se le nuvole viaggiano talmente veloce che vogliamo avere un “accenno” di movimento nel cielo. Ma se vogliamo fare quelle foto quasi minimal dove l’acqua è praticamente liscia e c’è quella sorta di effetto “onirico”, come facciamo? In questo caso il fattore è ancora il tempo di scatto, bisogna allungarlo oltremodo. Anche in questo caso non c’è una regola fissa, dipende dalla luce ambiente, dal soggetto, dal risultato che abbiamo in mente, bisognerà fare diversi tentativi, per cui armatevi di pazienza e mandate i vari fidanzati, amici, conoscenti a fare un giretto mentre voi vi concentrate sul vostro scatto. Come aumentare il tempo di scatto nell’esempio qua sopra? Facile! Se siamo partiti da un’esposizione corretta con i parametri f8, iso 100 e 1sec di scatto, basterà chiudere il diaframma e regolare il tempo di conseguenza. Partendo da questi dati, possiamo impostare un diaframma su f16 (quindi chiuderlo di 3 stop pieni) ed adattare il tempo passando da 1 secondo a 8 secondi (3 stop anche qui). Ecco che il movimento di sicuro sarà più evidente. Un esempio? Ecco qua:
Questa foto è stata scattata impostando iso 100, f16 e 13sec di tempo di scatto. Come potete vedere non è una scienza esatta, nel senso che 13 secondi sono una frazione di stop, ma dovete tenere presente che all’atto del primo calcolo dell’esposizione, la fotocamera agisce anche sulla base dell’impostazione di staratura manuale dell’esposizione che abbiamo impostato noi (il famoso pulsantino con il +/- presente in tutte le macchine), per cui occhio. Altra cosa, che non tutti dicono, ma che per esperienza mi sento di citare è che ogni macchina reagisce in maniera diversa a questi filtri, per cui anche un calcolo minuzioso dell’esposizione, può dar luogo ad una foto che è da “rifinire” dal punto di vista della luce entrante. Altra cosa da segnalare è che alcuni filtri possono caricare la foto di una dominante un po’ strana. Nel mio caso la foto si era scaldata parecchio (complice anche un bilanciamento del bianco volutamente caldo), per cui in post produzione ho dovuto regolare i colori. Consiglio? Scattate in raw le prime volte, così almeno potete trafficare sul file e sistemare queste cose in post. Una volta che sarete super esperti e riuscirete a prevedere il risultato finale (dominanti comprese…) potrete impostare la fotocamera per compensare ogni problema e scattare tranquillamente in jpg per avere già una foto pronta all’uso. Tornerò sull’argomento visto che ho diverse foto da postare, ma che non ho ancora terminato di post produrre. Per ora esercitatevi il più possibile!
Buona luce, ridotta di 10 stop!