Lavanda si, Lavanda no

Argomento modaiolo dato che sembra diventato un must degli italiani quello di farsi selfie e ritratti in mezzo a queste bellissime piante. Come tantissime altre cose, durante questi (quasi) 2 anni di vita da semi reclusi, abbiamo riscoperto un sacco di belle cose da vedere e da rendere pubbliche che prima non cag

XXXamo neanche di striscio. La lavanda non poteva essere da meno ed ecco fioccare indicazioni su migliaia di lavandeti che fanno concorrenza a quelli più famosi della Provenza. In questo post vi parlerò del lavandeto presente in zona "polesine" (Porto Tolle, per la precisione), in Veneto. Per precisione, il campo e mezzo di cui sto parlando si trova a queste coordinate (44.8925159335757, 12.384077449607958) se le caricate su Google Maps troverete un semplice incrocio dove poter lasciare l'auto ed inoltrarvi per 100 metri che vi separano dai fiori, seguendo un fantasioso cartello con scritto "Lavandeto". Domanda esistenziale: vale la pena di andarci? In tutta onestà, se volete farvi un selfie nel viola ok, ma se sperate di portare a casa foto stile Provenza, scordatevelo. A parte il fatto che il campo, per quanto discretamente esteso, è uno soltanto (e non centinaia come in Francia), il contorno non è propriamente collinare e non offre i paesaggi tipici che vediamo ritratti nelle foto "istituzionali". Ho visto girare scatti con via lattea e cieli improbabili che i programmatori di Luminar 4 si saranno fregati le mani, ma resta sempre un campo singolo di lavanda, con attorno un casolare bruttino, diroccato e pure circondato dalla classica rete rossa da cantiere. Quali sono le difficoltà maggiori nel riprendere questo luogo? Sicuramente la più grande è creare composizioni interessanti. Partendo dal presupposto che le foto migliori vengono dal lato "corto", la piccola collinetta che si trova appena arrivati è forse il punto migliore in quanto si riescono a riprendere le linee dei vari filari e si ha la sensazione di "rotondo" tipica di queste coltivazioni. Dall'alto lato invece dominano le farfalle per cui potete dedicarvi a composizioni più strette dove i filari fanno da contorno invece di essere il vero soggetto. Immancabili i ritratti di mogli/fidanzate/compagne ecc dato che 2 filari sono accessibili, per cui rassegnatevi che vi toccherà anche la seduta di ritrattistica. Quali ottiche usare? Io avevo anche il 17-35, ma visto lo sfondo e il "nulla" attorno, le foto non sono uscite particolarmente accattivanti, per cui, a mio parere, potete lasciare a casa il grandangolo. Poi il 50 per ritratti soprattutto, ma anche per foto così:



Ed infine il 70-300 per tutto il resto:





 

Di sicuro non vincerò il POTY, ma ho fatto del mio meglio, con la luce che c'era. Ho scattato agli orari peggiori possibili anche per motivi strettamente logistici: arrivare in questo posto comporta un viaggio piuttosto impegnativo partendo dalle mie parti e, complici la montagna di cantieri che si trovano per strada, il tempo di percorrenza imponeva di tornare con discreto anticipo...e addio luce del tramonto.

Riassumendo: se avete voglia di fare una gita fuori porta, senza la pretesa di portarvi a casa foto degne della miglior Provenza, allora andateci con tranquillità. Viceversa lasciate stare, o meglio, andateci, ma con lo scopo di vedere anche altre cose tipo la sacca degli Scardovari o di gustare dell'ottimo pesce in uno dei tanti ristoranti del luogo (opinione strettamente personale ovviamente!!).

Per ora è tutto, in attesa di finire la post produzione delle foto scattate in Val D'Orcia, buona luce violacea!