Gamma dinamica, questa sconosciuta

Torno sull'argomento per proporre un confronto tra tecniche per ampliare la gamma dinamica di uno scatto. Sono cose fondamentalmente diverse, ma lo scopo è più o meno lo stesso. Parliamo dell'HDR (che oramai conoscete tutti) e della fusione di due scatti con maschera di livello (anche questa utilizzatissimo). Nel primo caso si tratta di utilizzare un software specifico per fondere insieme N scatti con diversa esposizione ed ottenere una gamma dinamica allargata. Un esempio è in questa foto:
Foto di origine 1
Foto di origine 2

Foto di origine 3
Fusione HDR
La seconda tecnica consiste nello scattare due foto: una esposta per il primo piano e l'altra esposta per il cielo. Successivamente, in post produzione, si caricano le due immagini come livelli di una nuova foto, si allineano con l'automatismo di Photoshop (o si scattano usando il cavalletto così sono già allineate...) e si utilizza la maschera di livello per tirar fuori il cielo o il primo piano a seconda dell'ordine di caricamento dei livelli ed ottenere così una foto esposta correttamente su entrambi i fronti. Un esempio è questo:
Foto di origine 1
Foto di origine 2
Fusione a maschera di livello
A dire il vero c'è una terza possibilità, ma ci arriveremo alla fine del post.
I risultati sono molto differenti, ma è anche vero che la tecnica HDR è dichiaratamente artificiosa, anzi, molti tendono a cercare l'estremo proprio per enfatizzatizzare il fatto che sia stata post prodotta pesantemente. Non discuto sul valore tecnico-artistico, ma rimango della mia opinione: "Meglio cercare qualcosa che sia più naturale possibile". La seconda tecnica tende proprio a questo: cercare di superare i limiti di gamma dinamica della nostra macchina, mirando ad un risultato che sia il più naturale possibile. Chiaro che si può spingere l'elaborazione di ogni parte della fusione fino a farla arrivare quasi ad un HDR, ma sarebbe assurdo farlo, visto il motivo per cui nasce questa tecnica. Naturalmente si può ottenere anche un risultato più "naturale" utilizzando un software HDR, ma a mio parere, l'effetto rimarrà sempre facile da individuare a differenza della fusione di due scatti (opinione assolutamente personale nda).
La terza opzione cui accennavo prima invece (e che io preferisco ovviamente), riguarda l'utilizzo di filtri ottici. Nello specifico un bel filtro a lastrina di tipo GND. Di cosa parliamo? Praticamente si tratta di una lastra rettangolare di misura variabile che oscura in maniera selettiva solamente una parte dell'inquadratura. Sono fatti così:

Ne esistono di varia intensità e con diverse sfumature (nette o morbide a seconda dell'utilizzo) e l'effetto che otterrete sarà lo stesso della fusione di due scatti, solo che sarà ottenuto direttamente in macchina. Baterà calcolare l'esposizione sul cielo, calcolare l'esposizione sul primo piano e verificare di avere un filtro che copra il numero di stop di differenza tra le tue esposizioni. Faccio un esempio pratico: la situazione della foto qua sopra (quella della fusione di 2 scatti, non l'hdr, per carità...). Supponiamo di inquadrare una parte di cielo senza il sole all'interno, iso 100, f13 e l'esposimetro risponde con un tempo di scatto di 1/100sec. Bene, memorizziamolo. Ora usiamo le stesse impostazioni iso e di f della prima rilevazione e puntiamo al primo piano senza includere il cielo. Supponiamo che l'esposimetro risponda con un tempo di scatto di 1/30sec. A questo punto abbiamo tutto quello che ci serve per ragionare: quanti stop ci sono tra 1/100 e 1/30? 1/50..1/25 quindi 2 stop completi, più o meno. Per esporre correttamente la foto con un filtro graduale a densità neutra (GND), sarà sufficiente esporre a iso100, f13 e 1/30sec (quindi esponiamo per il primo piano) avendo cura di far coincidere la parte scura del filtro con il cielo. Il risultato sarà una foto correttamente esposta in ogni suo punto (ovvero come quella ottenuta con la fusione di due scatti) e non sarà necessaria alcuna post produzione se non quella solita per regolare contrasto e dettagli. Certamente fare questo lavoro in post produzione permetterà di tenere visibili alcuni particolari degli alberi che si stagliano nel cielo che con il filtro magari vengono più scuri, ma l'effetto del tenere leggibile una parte che naturalmente dovrebbe essere scura, probabilmente ci avvicina alla sensazione che può darci l'hdr piuttosto che una foto naturale.
Non voglio fare il detrattore delle foto post prodotte, ci mancherebbe, ma resto dell'idea che, soprattutto per i paesaggi, prendersi un minuto in più per esporre e limitare così la post possa essere anche un'occasione per godere del posto dove ci si trova, oltre che ridursi ad una mera rappresentazione dello stesso. Filosofia? Forse, ma a me continua a piacere.
Buona luce filosofica.

Test e confronto Nikkor 24mm f2.8 AF-D e Nikkor 35mm f2 AF-D

Era da un po' che avevo in canna la recensione del 24 mm e, complice il recente acquisto del 35, mi sono messo a fare qualche test in giro per casa. Ovviamente sono prove fatte in casa, per cui lasceranno il tempo che trovano, ma spero servano a dare un'idea di massima di come funzionano queste due ottiche. Innanzitutto si tratta di due obiettivi fissi, se vogliamo, un po' datati, ma che hanno ancora molto da dire (opinione personale). Sono questi:



Sono compatti e leggeri per cui chi cerca di ridurre il peso totale dell'attrezzatura troverà conforto in queste lenti. Ovviamente il prezzo da pagare è in termini di versatilità: se siete abituati agli zoom vi troverete a dove muovere le gambe per comporre l'immagine, ma dall'altro lato avrete una qualità d'immagine in uscita decisamente buona. Non ho scritto “superiore” perché la cosa andrebbe confrontata con lo zoom usato ovviamente! Di certo posso affermare che i vari 18-55 kit vengono tranquillamente battuti da queste lenti, questo è poco ma sicuro. 

Iniziamo dal prezzo che varia dai 450 euro del 24mm ai 400 del 35mm (prezzi Amazon) per cui la somma di queste due ottiche nuove, forse fa uno zoom di qualità. E' una questione di scelta personale, se avete il pallino dell'ottica fissa, forse è il caso di fare come me: orientatevi sull'usato e troverete queste lenti a prezzi più o meno nell'intorno dei 150-200 euro l'una per cui potrete farvi un'idea di cosa significa scattare con una lente fissa. Se poi una delle due la sentite come la “vostra” lente (quella a cui non rinuncereste mai), allora potete pensare di fare un po' di salvadanaio per comprarne una di altissima qualità. Entrambe le ottiche si possono utilizzare impostando i diaframmi in modo manuale (tramite apposita ghiera attorno all'obiettivo), oppure attivando la selezione da fotocamera (più comoda). Hanno la scala della profondità di campo protetta da una finestrella trasparente ed il sistema AF funziona solo con i modelli che supportano la gestione dalla fotocamera (quelle che hanno il meccanismo che esce dall'attacco dell'ottica e che si inserisce nella vite di af), per cui temo che i possessori di entry-level dovranno utilizzare la messa a fuoco manuale. Veniamo alle prove vere e proprie: i test sono stati eseguiti sulla mia Nikon D7000, per cui parliamo di APS-C come sensore e, di conseguenza, le focali restituite dall'ottica sono equivalenti a 36mm e 52mm circa per via del fattore di crop, regolate le vostre valutazioni sulla base anche di questo. L'impostazione della fotocamera era su Paesaggio, con bilanciamento del bianco su nuvoloso e le immagini sono state scattate in formato raw, aperte e salvate con Capture NX2, senza apportare alcuna modifica. I crop al 100% sono stati eseguiti partendo dal jpg originale ed utilizzano Gimp, per cui potrebbe esserci una minima perdita di qualità per via della “doppia compressione”, ma, ripeto, non sono test da vendere ad una rivista, servono per noi appassionati, niente più. Se poi volete i raw originali ecc, basta chiedere!

Distorsione e vignettatura:

24mm
f2.8
f4

f5.6
35mm
f2

f2.8

f4


Come era quasi ovvio attendersi, il 24mm produce una discreta distorsione a barilotto per via della focale più corta rispetto al 35mm, niente di spaventoso a mio giudizio. Ho visto di peggio con il Tamron 17-50 f2.8 che ho recensito tempo fa, anche se, da un'ottica fissa, ci si aspetta sempre il meglio. Il 35mm invece tiene sotto controllo la distorsione in maniera eccellente. La vignettatura è altrettanto evidente, ma, in questo caso, le ottiche non sono poi così distanti. C'è poco da fare, a tutta apertura avremo un effetto “cinema” che a qualcuno di certo piacerà, per cui dipende dal vostro stile. Da notare come, per il 24mm, anche a f5.6 (i fatidici 2 stop dalla TA) la vignettatura sia ancora ben visibile, mentre sul 35mm a f4 (sempre 2 stop dalla TA) è già completamente sparita.

Flair:
24mm f13

35mm f13
Per questo test forse mi aspettavo qualcosa di meglio da tutte e due gli obiettivi. Con il sole dentro all'inquadratura e diaframma chiuso (f13 per la precisione) c'è un evidente traccia al centro, più o meno nello stesso punto. Per il 24mm i problemi di luce parassita ci sono anche quando si sposta l'ottica di lato, per cui consiglio vivamente l'acquisto di un paraluce. Io ho quello originale:
(codice HN-1 52mm di diametro)
Costa poco sul web e ci sono un sacco di alternative, basta stare attenti alla dimensione del paraluce: troppo grande crea ulteriore vignettatura. Tra l'altro anche il 35mm ha la stessa dimensione di filettatura (52mm) per cui lo potete passare da una all'altra senza problemi anche se, ad onor del vero, il 35mm soffre meno di flair laterali.

Bokeh:
24mm f2.8
24mm f4
24mm f5.6
Lo sfocato di un diaframma a 7 lamelle non è mai micidiale anche se, tutto sommato, a f2.8 non è malaccio: il verde dietro si riempie di cerchi quasi perfetti che assumono via via la forma del diaframma, man mano che aumentiamo il valore f. A TA avrete quindi uno sfocato decente, ma occhio alla nitidezza (che vedremo di seguito). Tenete comunque conto dell'uso che farete di 24mm: credo che non saranno molte le occasioni in cui pretenderete uno sfocato di altissima qualità.

35mm f2
35mm f2.8
35mm f4
Anche con il 35 non resterete troppo delusi dallo sfocato. Le 7 lamelle di diaframma ce le teniamo anche qui, per cui non c'è troppa differenza a livello di resa finale. Già a f4 avremo dei bei poligoni definiti, per cui attenzione alla distanza dello sfondo se scattate un ritratto contestualizzato. Aumentando la focale ci si avvicina al soggetto per cui, a parità di distanza ed a f2 (uno stop in più rispetto al 24), i cerchi sono una meraviglia, anche se, la nitidezza non è il massimo (vedi sotto).
Sostanzialmente, se cercate un'ottica per scattare ritratti ambientati “tutto nitido” allora è perfetta, ma se cercate lo sfocato dei professionisti, orientatevi su altre ottiche, con diaframmi a 9 lamelle magari. Dovrete però fare i conti con il costo di acquisto.

Nitidezza:

24mm f2.8
24mm f4
24mm f5.6
Questi 3 scatti sono stati presi a TA e poi ai due diaframmi successivi (4 e 5.6) per vedere quanto si modifica la resa al centro e sui bordi. Nel punto di maf (al centro, sugli attacchi della pila quadrata), tutto sommato non c'è una grandissima differenza. Ecco un crop al 100% delle foto precedenti:
24mm f2.8
24mm f4
24mm f5.6

Ai bordi invece la differenza si vede eccome (osservate la lettera “A” sulla lato destro della batteria):
24mm f2.8
24mm f4
24mm f5.6
Questo fa capire come l'ottica sia orientata ai paesaggi in generale, garantendo una resa ottimale con i diaframmi tipici di questo genere di fotografia. Di sicuro, dotata del suo paraluce, ed utilizzata all'aperto, questa lente darà grandi soddisfazioni dal punto di vista dei dettagli catturati.
Passiamo ora al 35mm:
35mm f2
35mm f2.8
35mm f4
Come per il 24mm, anche questi tre scatti sono stati presi a TA e poi ai due diaframmi successivi (2.8 e 4 in questo caso). In questo caso, nel punto di maf, la differenza si nota tantissimo. A seguito i crop al 100% delle foto precedenti:
35mm f2

35mm f2.8
35mm f4
Ai bordi, come per il 24, c'è un notevole miglioramento proporzionato alla chiusura del diaframma anche se meno evidente rispetto all'altra ottica:

35mm f2
35mm f2.8
35mm f4
Anche in questo caso, si comprende come l'obiettivo sia progettato per uno scopo differente con maggiore nitidezza nel punto di messa a fuoco, proprio per favorire l'eventuale ritratto ambientato.

Messa a fuoco:
24mm maf "originale"

24mm maf originale CROP 100%
Questa prova l'ho fatto a seguito di alcune situazioni pratiche che non mi hanno convinto e forse la mia impressione non era sbagliata. Il 24mm (o meglio, il mio esemplare) soffre di back focus ovvero mette a fuoco leggermente dopo il punto di maf. Nella foto qua sotto vedete che la maf è puntata alle lettere DU della scritta, ma il mio punto di maf sulla macchina era sulle lettere RA, per cui sono stato costretto ad applicare una regolazione fine dell'AF di +5 (che forse andrebbe ancora ritoccata verso il +7):
24mm maf +5

24mm maf +5 CROP 100%
Il 35mm soffre meno di questa imprecisione di maf, quasi quasi sembra avere il problema contrario. La maf è puntata sempre sulle lettere RA:
35mm maf "originale"

35mm maf originale CROP 100%
In questo caso però è meno evidente di prima, per cui non ho applicato alcuna regolazione fine, ma niente vieta di farlo in futuro. La foto croppata qua sopra mette in evidenza una cosa parecchio fastidiosa ovvero l'aberrazione cromatica visibile sulle lettere della scritta fuori fuoco. C'è del verde sulle lettere DU e del magenta sulle lettere ELL. Non è molto grave visto che oramai, in post produzione si può gestire tutto quanto, ma il 24mm, sotto questo aspetto, soffre molto meno.
Ora servono un po' di test all'aperto, ma per quelli ci vorrà più tempo, anzi, più che test specifici, cercherò di usare sempre di più queste lenti per vedere la resa in varie situazioni (mi incuriosisce molto l'idea di scattare notturni...) per cui aspettatevi altri post con queste lenti taggate.

Spero che queste prove possano aiutarvi ad indirizzare un eventuale acquisto, ma non spaventatevi per i difetti elencati: ricordatevi che parliamo sempre di lenti di fascia media, per quanto fisse. Se vogliamo risultati professionali, purtroppo, bisogna mettere mano pesantemente al portafoglio, ma per un utilizzo amatoriale da tutti i giorni, non posso che consigliarle entrambe!! Un sapore “retrò” che può regalare grandi soddisfazioni e magari spingere ad un approccio più pensato e meno portato alla “raffica di scatti”.
Buona luce “fissa”.