Bianco e nero di montagna...

...ed il gusto ci guadagna! A parte le battute "vintage", torno per l'ennesima volta sull'argomento perchè proprio non riesco a farne a meno. Il bianco e nero è senza tempo, in tutti i sensi. Non puoi mai dire che sia superato e a fatica riesci a dare un'età allo scatto. Siccome a me piacciono le sfide, continuo a tentare di riprendere paesaggi in monocromia, anche se i risultati sono ben distanti da quelli che vorrei, ma l'importante è provarci e la cosa vale per tutti !!
Vediamo subito qualche scatto del mio recente soggiorno in Val di Fassa:
 
 
E fin qui poche novità: le classiche 3 impronte sulla neve con il sole a stella, la panchina di passo Pordoi (immancabile) sviluppata a toni freddi ed un bel mucchio di nuvole supportate dal classico brucia/scherma. Prendo spunto dall'ultimo scatto per ricordare ancora una volta che, quando si scattano paesaggi, spesso si ricorre a questo semplice intervento di post produzione, che aiuta a valorizzare il contrasto e la profondità dello scatto: si duplica il livello (se usate Photoshop o similari) oppure si applica un pennello di regolazione (se usate Lightroom o similari) e si scuriscono le ombre con una opacità del 5% e con la stessa percentuale si schiariscono le alte luci. Il tutto ovviamente senza bruciare o chiudere troppo i toni. Questo, come si può vedere nel primo piano dell'ultima foto qua sopra, aiuta a creare contrasto e dona all'immagine molto più impatto.
 
 
Sempre a passo Pordoi ho fatto una passeggiata fino al forte Austriaco che si trova proprio al limite del passo, sopra la vallata e che ovviamente si è ben prestato per un ritratto in bianco e nero. Subito dopo sono stato colpito dalla croce dedicata a tutti i caduti e scritta in 4 lingue, dalla quale ho estratto il particolare che vedete qua sopra: una collanina lasciata da qualcuno di passaggio: mi ha colpito ed intristito talmente tanto che non ho potuto fare a meno di girarla verso di me e farci una fotografia. Gli ultimi due elementi distintivi del passo sono l'elmetto e la vanga militari, piantati all'esterno di una abitazione privata del luogo. Lo scatto di per se non è un granchè, forse era meglio riprendere qualche particolare in macro, ma il bianco e nero ed un po' di sana vignettatura hanno ripulito il tutto permettendo quanto meno di non cestinare la posa.
Chiudo questa avventura montanara con un paio di foto a colori che però non potevo fare a meno di scattare e tenere:

Un grosso colpo di sedere nel centrare la luna, la montagna illuminata ed un aereo che sembra andare verso l'astro. E la cosa divertente è che la luna così grande è uscita a 220 mm ...è proprio vero che, per quanto possa essere una goccia nel mare, partire da 2000mt significa comunque essere 2 kilometri più vicino!! La seconda ed ultima foto invece è un omaggio a tutti quelli che sciavano in quota: immersi in un paesaggio che consiglio di vedere a tutti anche d'estate. Una fiaba ed una giornata davvero bellissima! Non potevo esimermi dallo scattare una delle mie classiche cavolate! Un grazie al mio fedele 24mm fisso che ha fatto il suo sporco lavoro senza lamentarsi troppo, nonostante le esigenze sempre maggiori del corpo macchina.
Mare o montagna, quando ci sono colori così e giornate così, anche i bianchi e neri rendono al massimo!
Buona luce in quota!

Recensione Nikon D750: gamma dinamica e colori

Come promesso, proseguo con i post relativi alla recensione della D750. Piccola premessa ed integrazione alle precedenti informazioni: dopo l'ultima uscita montanara posso dire che, nel momento in cui si ha a disposizione un po' di tempo per pensare all'esposizione, l'uso della modalità manuale è molto più semplice rispetto al passato. E' una cosa difficile da spiegare, ma chi non è proprio nuovo della fotografia, sicuramente capirà cosa voglio dire. L'esposimetro è talmente preciso che dopo qualche foto si riesce a prevedere il risultato di sovra o sottoesposizione e si riesce a piegare quello che si ha di fronte alle proprie esigenze (diciamo) artistiche. Ho messo tra parentesi il "diciamo" perchè francamente ritengo che i VERI artisti della fotografia siano fatti diversamente da me, ma mi serviva utilizzare questi termini per far passare il messaggio.
Tornando al topic, ho avuto modo di provare la macchina utilizzando 3 ottiche: il 24mm f2.8 della Nikon, il 90mm 2.8 macro della Tamron ed il 70-300 4/5.6 della Tamron. La location era un bosco dalle mie parti in una bellissima giornata di sole. Iniziamo subito con le foto:






Ho postato anche una foto sviluppata in bleach bypass (la prima in alto) per far notare la quantità di dettagli che si riescono a recuperare con questo sensore. Su questo argomento apro e chiudo immediatamente una parentesi circa le ottiche: nel mio corredo ci sono anche un 35mm ed un 50mm. Insieme al 24mm sono le tre ottiche che fanno più fatica a star dietro a questo sensore: non sono costruite specificatamente per il digitale, per cui è normale che non riescano a risolvere tutti i dettagli di cui il sensore ha bisogno. Si possono utilizzare tranquillamente, a patto di calcolare bene la distanza dei soggetti e la profondità di campo, altrimenti ci si ritrova con dettagli fini molto impastati e poco eleganti da vedere.
Le foto "raso terra" sono state fatte con il display orientabile: ottimo "plus" alla macchina che ti permette di non infangarti tutto per scattare da angoli inusuali. Continuo ad avere sempre delle perplessità sulla struttura che lo ospita: ad ogni utilizzo temo sempre che si rompa qualcosa, ma per ora sta reggendo alle mie sollecitazioni. La messa a fuoco è buona anche con il metodo a rilevamento di contrasto tipico del live view e migliora molto con l'uso di ottiche dotate di maf interna e magari utltrasonica: con le mie ottiche fisse "meccaniche" ogni tanto si fa un giretto lungo tutta l'escursione disponibile. Ovviamente più lento della maf nel mirino, ma rispetto alla D7000 c'è un abisso.
La gamma dinamica è fantastica, lo si può notare nelle foto con prevalenza di ombre, dove i dettagli raccolti nei punti poco illuminati sono tantissimi. La stessa foto scattata con la mia vecchia D7000 avrebbe restituito molte più parti interamente nere. I colori sono molto belli e saturi senza diventare fastidiosi. C'è da dire che ho scattato con il profilo per paesaggi (e con il polarizzatore sul 24mm) per cui i verdi ed i blu sono ovviamente più carichi, ma senza dare fastidio. La foto delle mollette sul vecchio stendino invece fa capire cosa significa "prodondità di campo" con un sensore full frame. La gamma dinamica si riflette anche sulle conversioni in BN che, come potete vedere, restituiscono una gamma completa di grigi molto precisa e dettagliata. Tradotto in due parole: rende il lavoro di post produzione molto più semplice e sbrigativo, cosa che a me fa particolarmente piacere!! A proposito di sviluppo e la post produzione delle fotografie, dedicherò un post specifico per illustrare il mio workflow così da aiutare (spero) tutti gli indecisi circa il software da utilizzare. Non vi nego che, nonostante sia riuscito a creare un processo abbastanza stabile, sono sempre dell'idea che mi manca ancora il momento in cui vedi come lavora un software e dici: "Questo è il MIO!!". Concludo con ultimo dettaglio circa questi scatti di esempio: sono tutti raw converiti, per cui ovviamente si ha a disposizione il massimo dei dati disponibili. Ti tocca post produrli, ma per testare la macchina e le sue performance, a mio avviso, non c'è altro modo. Va detto che una volta trovato il proprio percorso software, non è detto che si debba per forza continuare ad usare il raw: questa macchina sforna dei jpg molto belli e ricchi di dettagli. Pesano come un raw della D7000, ma questo è dovuto anche alla dimensione del sensore, per cui non scoraggiatevi se avete un pc di qualche anno fa. Usando il jpg potrete divertirvi lo stesso e gestire foto meravigliose!
Buona luce testata!

Noise: confronto Nikon D750 e Nikon D3300

Altro post di “confronto” sulla gestione del noise. In questo caso ho testato la Nikon D750 e la Nikon D3300, neo arrivate in “famiglia”. Di premessa sembra un confronto impietoso: dopotutto parliamo di un corpo reflex da 2000 euro confrontato con uno da 300, ma secondo me è utile per avere un elemento in più per capire se effettivamente vale la pena di investire così tanti soldi per fare il “grande balzo” verso il full frame. Le foto di confronto sono state eseguite all’interno, con luce non troppo forte, cercando di avere parti sfocate in ombra così da mettere in evidenza più noise possibile. L'ottica usata è il 50mm f1.8 D, su entrambe le macchine, con la sola differenza che sulla D3300 la messa a fuoco è manuale ed è stata impostata al primo scatto, tramite ingrandimento sul LV, per cui potrebbe esserci qualche millimetro di maf poco precisa, ma ugualmente, anche sulla D750 la messa a fuoco automatica, con questa lente, non sempre è precisissima. In ogni caso si tratta di un confronto sul noise in generale, non una gara di nitidezza, ricordatelo!! Entrambe le macchine avevano attivato il riduttore del rumore agli alti iso in modalità “LOW” ed entrambe erano settate con Picture Style “STANDARD” non modificato. Entrambe hanno scattato in jpg “FINE” per cui potrebbe esserci anche qualche differenza dovuta all’algoritmo di compressione utilizzato, ma anche questo è un test interessante, dato che l’acquirente medio di una D3300 non vuole neanche sentir parlare di raw, mentre per la D750, PURTROPPO, ho visto molti personaggi girare con questo gioiello settato in “verde” per cui non mi stupirei di sapere che scattano in jpg. Lo spazio colore è l’unica differenza di impostazione delle macchine: la D750 lavora in Adobe RGB, mentre la D3300 lavora in sRGB (e si vede palesemente), ma non preoccupatevi, è tutto normale. Apertura della lente settata per entrambe su f2.8 con programma di esposizione a priorità di diaframmi e lettura esposimetrica SPOT. Ho detto tutto? Spero di si ed iniziamo con le foto (i crop sono eseguiti al 100% della visualizzazione e sono salvati tramite PSP x9 in jpg senza ricompressione):

ISO 100
D750
D3300
D750 CROP
D3300 CROP

ISO 400
D750
D3300
D750 CROP
D3300 CROP

ISO 800
D750
D3300
D750 CROP
D3300 CROP

ISO 1600
D750
D3300
D750 CROP
D3300 CROP

ISO 3200
D750
D3300
D750 CROP
D3300 CROP

ISO 6400
D750
D3300
D750 CROP
D3300 CROP
ISO 12800
D750
D3300

D750 CROP
D3300 CROP

Sostanzialmente il rumore è sempre ben controllato da entrambe le macchine. A 400 iso la D3300 già mostra diversi artefatti, ma i dettagli fini sono molto ben preservati e la cosa continua fino a 6400 iso, che non è malaccio per una Aps-C, anzi. Probabilmente il tentativo di sopperire la differenza di gamma dinamica rispetto ad un sensore FF, fa aumentare saturazione e contrasto, evidenziando ulteriormente il rumore, ma ammetto che, avendo visto come lavorava la mia vecchia D7000, sono stati fatti passi da gigante! La D750 non è una sorpresa: lavora bene e mantiene i dettagli fini lungo tutta la gamma iso nativa a disposizione, con una gamma dinamica inconfrontabile. La grana prodotta è gradevole e somiglia moltissimo a quella della pellicola, il che potrebbe anche essere un vantaggio per chi vuole scattare in bianco e nero “vintage” simulando la grana, direttamente allo scatto, tagliando un po’ di post produzione. Non ho provato a passare denoiser vari, perché vista la miriade di prodotti in circolazione, è quasi impossibile coprire ogni casistica e si sa che ogni programma lavora diversamente, per cui a seconda del file che abbiamo per le mani i risultati potrebbero variare di molto, non sarebbe rappresentativo. Ritornando a noi, il confronto con i crop al 100% ovviamente mette in luce ogni limite, ma anche ogni pregio di questi sensori. Alla fine della fiera, mi viene da consigliare, ai possessori di D3300, di modificare i profili attualmente presenti in macchina, riducendo di un pelo il contrasto e la saturazione, così da limitare l’effetto di amplificazione visto qua sopra (eventualmente si può intervenire in post per aumentarli di nuovo). Per chi scatta con D750 invece, il noise non rappresenterà più un problema. Il crop al 100% è un conto, ma se guardate le foto a tutto schermo o meglio, le pensate stampate su carta, beh, direi che di rumore non c’è neanche l’ombra! In conclusione, se devo proprio dirla tutta, per chi sogna il full frame solo per una questione di noise, beh, potete risparmiarvi i soldi e prendere tranquillamente un modello più economico, ma se cercate un sensore con gamma dinamica eccezionale, che regali profondità di campo, sfocati perfetti e che non abbia paura di scattare con poca luce, allora potete iniziare a riempire il maialino salvadanaio.
Buona luce senza noise!

Recensione Nikon D750: prime impressioni

Primo post di una serie che siete destinati a cuccarvi e che parleranno più di teoria che di pratica.
Ebbene si, anche il sottoscritto ha fatto il salto di categoria: dopo anni di pellicola e secoli di aps-c, sono finalmente approdato ad una macchina Full Frame! Il modello scelto è la "famosa" D750. Ho scritto famosa perchè questo modello è stato al centro di diverse polemiche per un'uscita forse troppo accelerata e quindi poco controllata, con il risultato che ha già ricevuto diversi richiami per vari difetti che non sto qui ad elencare perchè il web è pieno di queste informazioni. Per ora il mio modello non ha dato alcun problema "noto" (e spero di non trovarne di nuovi ovviamente!) e quindi passiamo a descrivere le prime impressioni dopo qualche giorno di utilizzo.

ERGONOMIA & PULSANTI: non è poi così differente dalla mia vecchia D7000, ma regala una sensazione di robustezza maggiore, come è lecito aspettarsi da un modello di fascia più elevata: ovviamente vi portate dietro anche un peso maggiore, ma non esagerato. La selezione del programma di scatto e del drive è affidato alla rotella bloccata da un pulsante superiore per evitare di girarla accidentalmente e da una controghiera situata alla base della rotella stessa: praticamente identica alla D7000. Avrei preferito l'impostazione della D700 (o della D300s) con i pulsanti separati senza cose "che girano" sulla sommità del corpo macchina, ma si sa che utilizzare uno schema meccanico già presente e già prodotto per altri modelli è più economico. Sopra la macchina c'è un generoso display che ospita tutti i dati di scatto, af ed esposimetro, affiancato da i pulsanti per la scelta della lettura esposimetrica e per la staratura manuale. Più piccolo invece il pulsante che avvia la registrazione video. Sul retro troviamo il display orientabile (di cui parlerò più avanti) e diversi altri pulsanti. Sono stato ascoltato nella mia precedente recensione per cui il LV viene attivato da un pulsante posto distante dal joystick di selezione. L'hanno messo in basso insieme al selettore foto/video. Sulla sinistra del display hanno posizionato un pulsante in più contrassegnato con una "i" e che serve per mostrare alcuni dati di scatto essenziali nonchè ad intervenire su alcuni parametri in maniera diretta. Inizialmente non ci fai caso, ma quando premi il pulsante appena sopra credendo di regolare la ISO perchè eri abituato ad avere 1 bottone in meno e ti perdi lo scatto, ci scappa un rosario di imprecazioni! Uno dei pulsanti è dedicato alla scelta della qualità di scatto: ti permette di scegliere se scattare in raw, jpg o tutti e due e la qualità del file compresso. A mio parere è una cosa buona anche se ho sentito in giro opinioni discordanti. Spiego subito il mio punto di vista: scattare in raw è una buona cosa, ma se la macchina produce dei jpg di qualità eccezionale e che reggono anche a qualche buon intervento di post produzione, perchè non risparmiare un po' di spazio sulle card, sul disco di casa e magari ridurre al minimo la post? Divisi tra fronte e retro ci sono un po' di pulsanti programmabili (non molti a dire il vero...) ed il classico attivatore della maf da usare per le riprese sportive. In sostanza una buona dotazione di bottoni e comandi diretti, come è giusto che sia a questo livello.

DISPLAY POSTERIORE: come per la D7k è "troppo" figo nel senso che mostra delle foto meravigliosamente contrastate e dai colori molto coinvolgenti, poi le porti a pc e lavori 15 giorni per avere metà della resa che speravi. Un classico, per cui non mi dilungo oltre. Il display finalmente si muove, aiutando le inquadrature più insolite, MA, ovviamente non gira completamente come quello di altri modelli, si limita ad un solo senso. Questa novità purtroppo non è gratis: la struttura mi sembra un po' fragile e temo che un urto accidentale potrebbe lasciarvi a piedi. Oltre a questo, la scelta del display mobile ha eliminato la plastica di protezione che era presente sulla D7k per cui consiglio vivamente di fare un salto dai "cinesi" più vicini e comprare una pellicola di protezione da cellulare, tagliatela a misura ed applicatela subito altrimenti ditate e graffi si sprecheranno.

MESSA A FUOCO: 51 punti per lo più concentrati al centro dell'inquadratura. Ero tentanto di passare alla maf a 11 punti, ma per ora sto aspettando, voglio almeno dare una possibilità a questo modulo visto che quello della d7k non mi era mai sembrato questa imperdibile meraviglia. Ho avuto modo di provare alcune modalità tra cui la 3d che TEORICAMENTE dovrebbe ricordarsi cosa metti sotto il punto di maf scelto e seguirlo all'interno del frame. Vedete voi se fidarvi di questa modalità, ma il mio ha fallito con una papera che galleggiava praticamente ferma. Per gli scatti movimentati, suggerisco di utilizzare la modalità dinamica a 9 o 21 punti con scelta di quello di maf: tu scegli un punto qualsiasi e la macchina ti disegna intorno una "zona" entro la quale leggerà ogni movimento per avere sempre la migliore nitidezza nel punto da te scelto anche se il soggetto lo perdi per qualche istante. Ammetto che non ho fatto molti test a riguardo, ma la prima impressione non è male, ovviamente se associate ottiche con maf ultrasonica, bypass ecc ecc...insomma, le solite raccomandazioni. La raffica è da 6,5 scatti al secondo: non aspettatevi un fulmine, ma fa il suo dovere senza troppi patemi d'animo.

PICTURE STYLE: presenti ed abbondanti. Ce ne sono di più rispetto alla D7k e ne ho già editati un paio, ottima gestione per chi, come me, ne fa uso per limitare la post produzione.

PROFONDITA' DI CAMPO: questo paragrafo è solo per chi viene da una aps-c, come me. Chi è abituato al Full Frame lo troverà inutile, ma lasciatemelo dire: che figata ragazzi!! Era dagli anni della pellicola che non ero così soddisfatto della tridimensionalità degli scatti. Il soggetto salta fuori dal frame, vedi i piani focali perfettamente definiti e lo scatto ha sempre quell'aria professionale che tanto ci piace. Il rovescio della medaglia è che un po' si deve ritornare alle prime lezioni di scatto: mentre su aps-c se impostavi f4 o f5.6 la foto non è che cambiasse molto, ora la differenza è parecchio evidente per cui devi stare attento a quello che fai, anche al singolo stop, perfetto per non annoiarsi.

NOISE: questa sezione è quella che tutti vogliono conoscere. Si, questa macchina non sa neanche cos'è il rumore. Ho fatto qualche prova a vari iso e fino a 12800 non ho avuto sorprese, neanche con i file jpg. Attenzione però ad una cosa: alzare gli iso quando c'è più o meno luce su tutto il frame è una cosa, alzarli quando una parte del frame rimane comunque buia è un'altra. Quest'ultima situazione di scatto mette in difficoltà anche le macchine top di gamma e la D750 non è esente: il noise c'è e si vede, ma non si tratta di brutti artefatti come capitava prima, bensì una sorta di grana fine e tutt'altro che sgradevole. Sulle tonalità scure appare qualche pixel colorato, ma sono tutte cose che si possono rimuovere facilmente con piccoli interventi di post, per cui potete dire ai vostri amici che il prossimo battesimo lo fotografate voi senza flash!!!

ESPOSIMETRO: per ora non ho un'opinione fissa. Mi sono trovato a partire subito con un -0,3 EV esattamente come con la D7k, per poi ricredermi una volta attivata la lettura spot. Dovrò approfondire. Da segnalare un tipo di lettura nuova ovvero la spot a prevalenza di alte luci: da quanto ho capito legge il punto spot dove puntate, ma sta attenta a non bruciare le alte luci del frame. L'ho provata una volta e mi sono trovato con una foto scura mentre mi aspettavo il soggetto esposto bene ed il cielo candidamente bianco. Mah, strana modalità: nel dubbio utilizzate la "solita" spot così almeno avrete la macchina che fa quello che volete voi e non quello che vuole lei! E secondo me, puntare ad un -0,3 non è mai uno sbaglio, non verrà mai "nera" completa e di sicuro qualche alta luce si preserva meglio. Sarò più preciso man mano che sfornerò scatti di prova.

VARIE: qualche foto l'ho fatta con tutti i miei obiettivi e sono rimasto un po' perplesso. Ho dovuto tarare la messa a fuoco fine su tutti: dal 24 f2.8 al 70-300, non se ne è salvato uno. Nemmeno il 90 macro! Un massacro, per cui occhio a fare qualche prova: non vorrete mica che il ritratto alla vostra amica modella abbia l'occhio morbido no?

Chiudo con una considerazione sul discorso raw/jpg che facevo qua sopra: sono stato sempre un tifoso dei file raw (e lo sono tutt'ora!), ma ogni tanto tendiamo ad abusarne col risultato che ci serve un pc ultimissimo modello per poterli lavorare altrimenti si pianta tutto, ci mettiamo per forza al computer per sgrezzarli, applicare il nostro preset ecc ecc...ma a questo punto non conviene provare a crearci dei nostri profili e scattare in formato compresso? Ho fatto un test con una foto in jpg volutamente sottesposta e l'ho recuperata con camera raw: per carità, qualche puntino è apparso sul soggetto, ma vi assicuro che il file ha retto alla grandissima questo intervento. Farò ulteriori test a riguardo, perchè, con questa macchina, potrebbe valere davvero la pena scattare in questo formato tenendo sempre conto che tramite il pulsante dedicato alla qualità, si può scegliere di scattare anche in raw in qualunque momento. Le foto che riteniamo ampiamente post producibili, possiamo riprenderle in entrambi i formati e poi decidere. C'è di che meditarci sopra.

Bene, mi fermo per adesso, direi che c'è già abbastanza e se siete arrivati a leggere fino a qui vuol dire che avete anche molta pazienza: i prossimi post saranno più specifici e tecnici....e speriamo anche più divertenti!!
Buona luce da test!

Bianco e nero forever

Come resistere allo stile retrò ed emozionale del bianco e nero? Difficile. Tutti gli appassionati di fotografia prima o poi vengono presi da questo demone. Non dico che torniamo a scattare come 50 anni fa, ma sicuramente il fatto di poter provare un viraggio in monocromia con un semplice click del mouse può contribuire a sviluppare il desiderio di portare a casa scatti del genere.
Facile? Difficile? Dipende, come in tutte le cose, ma il bianco e nero, come dico spesso a quelli che me lo chiedono, è una cosa che deve nascere da dentro: bisogna riuscire a "vedere" in bianco e nero, solo così si riuscirà a scattare delle fotografie ragionate per la monocromia, pensando ai contrasti, ai filtri colorati digitali, al risultato finale ancor prima di puntare la fotocamera.
Ammetto che non sia immediato, soprattutto per uno come me che non fa dei ritratti il suo genere preferito (genere dove il bn è molto diffuso): adattare il bianco e nero a foto di ogni tipo, non è mai troppo semplice, ma l'importante è provarci! Iniziamo con un po' di paesaggi: giusto qualche tempo fa ho avuto la fortuna di fare un giro dalle parti di Tarvisio (UD) ed ho avuto la doppia fortuna di fare una passeggiata presso i laghi di Fusine, un posto meraviglioso!!! Senza saperlo, ho beccato l'unico momento in tutta la giornata dove c'era questa luce:
 
Dopo aver scattato qualche foto cercando di sfruttare sia il riflesso in acqua che questo meraviglioso raggio luminoso, ho cercato di andare oltre ed ho visto, con la coda dell'occhio. una coppia che  si faceva selfie. Ad un certo punto lei si allontana, facendo esattamente il mio gioco e regalandomi la possibilità di sfruttare il fidanzato:
Il bianco e nero ha fatto il resto. Vi assicuro che a colori la foto non rende allo stesso modo: la monocromia è evocativa, da sensazioni di riflessione, silenzio, pace. Per entrambe queste foto ho utilizzato la plugin Silver Efex Pro 2 di Nik Software che, a mio giudizio, è quasi imbattibile per i viraggi. Come tipo di sviluppo ho aumentato la dinamica del file agendo sui mezzitoni e sulle ombre aumentando il contrasto ed il microcontrasto solo dopo aver tirato fuori i dettagli che volevo. Ultimo tocco, il filtro rosso digitale per il quale spendo due parole: con la pellicola si montava il filtro direttamente davanti all'ottica e si scattava una foto vedendo nel mirino un mondo colorato del colore del filtro scelto, per cui non era facile immaginare il risultato finale. L'effetto del filtro è molto semplice: schiarisce il colore scelto e scurisce il suo complementare. Nel caso in questione, il filtro ha schiarito le tonalità rosse dello scatto (molti mezzitoni dell'erba e della pelle umana hanno parti di rosso che vengono quindi esaltate) e scurisce le tonalità sul blu per cui si ottengono cieli praticamente neri e nuvole ancora più minacciose e drammatiche, con un contrasto molto spinto. Ovviamente con il digitale è molto semplice: un click, vedi il risultato e se non ti piace non fai altro che rimuoverlo, a pellicola ti attaccavi al tram. Ci torneremo su questo argomento perchè mi piacerebbe illustrarvi passo-passo uno di questi sviluppi così da dare un calcio d'inizio a chi magari non ha il coraggio di cimentarsi con la post produzione mirata al bianco e nero. A voi dico: provate lo stesso! Smanettate 5 minuti al giorno su una foto che, per voi, rende bene in BN e se volete, scrivete nei commenti o inserite link per vedere il risultato, se posso dare qualche dritta, sono sempre disponibile!
Ultima foto, tanto per terminare un po' il discorso paesaggio monocromatico:
Questa invece viene direttamente da dietro casa mia ed anche se è molto aiutata dai "soliti" raggi del sole, perde parecchio dell'impatto per via della mancanza di un punto di interesse forte. Il primo piano era assolutamente inguardabile per cui ho deciso di relegarlo oltre il limite della regola dei terzi, per dare tutto lo spazio al cielo. Questa scelta paga se ovviamente il cielo è iper interessante, ma in questo caso nuvole e raggi non bastano (a mio giudizio ovviamente!!), per cui la foto è appena sufficiente. Cosa vuol dire questo? Che non basta un bel cielo o una buona luce, ma bisogna sempre pensare a cosa si mette nello scatto, anche se poi molti dettagli finiranno nell'ombra del contrasto, tipico del BN. Non dimentichiamo mai che quando scattiamo cerchiamo di far arrivare un messaggio a chi guarda la foto. Riguardate le foto in alto e poi guardate questa, non ditemi che passa la stessa sensazione........c'è di che meditarci su!
Buona luce monocromatica!

Quando la lente conta...

Per "rispondere" al titolo di questo post, direi SEMPRE! La lente che utilizziamo è l'elemento che ci permette di catturare la luce, per cui è fondamentale che sia di qualità. Ovviamente, come noto a tutti, la qualità la paghi, ed anche salata! Ci sono però delle alternative. Quest'ultimo Week End, ho avuto la fortuna di fare un giro in montagna e dopo varie peripezie, mi sono ritrovato in cima ad un monte dove due capre particolarmente abituate alla presenza umana, si sono divertite a fare da modelle per alcuni ritratti. Ero partito da casa solo con ottiche fisse, per cui non ho avuto esitazione a togliere il 24mm per installare il FANTASTICO 90mm macro! Ecco i risultati:


L'ultima di queste tre fotografie, fa capire cosa significa sfocare con una lente di qualità. Le 9 lamelle del diaframma si vedono tutte! Ma con un 90mm non è detto che sia obbligatorio fare ritratti o macro, io ho provato a fare anche un piccolo paesaggio. Questo il risultato:
Ovvio che non può essere ampio come con un grandangolo, ma secondo me, la qualità ottica restituisce un contrasto molto carino ed una marea di dettagli che male non fanno. Sulla seggiovia per il ritorno al parcheggio, avevo installato il 35mm ed ho avuto la fortuna (perchè si tratta solo di fortuna) di vedere questa immagine al volo: fortunatamente avevo la macchina pronta ed ho scattato:
La luce era perfetta e le persone messe al punto giusto. Ho avuto una sola possibilità perchè dopo 1 secondo ero di nuovo in mezzo al bosco, quindi senza più alcuna visuale. Ci vuole anche un po' di fortuna, lo ammetto, ma la cosa importante che bisogna sempre ricordare è che se esci per fare foto, non mettere MAI via la macchina, fino a che non ti metti alla guida per tornare a casa ed anche in quel caso, tieni la borsa vicino a te, non si sa mai. Se penso che quella mattina ero partito con la pioggia, non posso certo lamentarmi no? Per cui coraggio, che la luce di questo periodo è ottima!!
Buona luce, di fine estate!