Recensione treppiede ZOMEI CK-45

Oggi parliamo di cavalletti (o treppiedi): questo accessorio è molto spesso sottovalutato e, fino a poco tempo fa, era prerogativa dei soli professionisti. Tutti noi ricorderemo quando, ogni volta che si vedeva in giro qualcuno con la macchina attaccata a questo strano trabiccolo, si pensava subito: "Questo sarà un figo della fotografia". Bene, vi do una brutta notizia: non era così in passato e non è così nemmeno oggi! 😀. Il treppiede è FONDAMENTALE quando vogliamo il massimo dei dettagli dal nostro sensore o quando pensiamo di scattare in condizioni che richiedono tempi lunghi di esposizione o quando cerchiamo una fotografia molto ravvicinata da mettere a fuoco manualmente sul singolo minuscolo particolare (parlo delle foto MACRO ovviamente). In ogni caso, a mio parere, è sempre utile avere un cavalletto a disposizione, non si sa mai. Ed allora quale scegliere? Il mercato offre di tutto: dalla cinesata più pura al treppiede in lega di meteorite che può permettersi solamente McCurry, con migliaia di modelli pensati per gli usi più disparati. Non volendo fare troppa filosofia, vi dico come ho ragionato io, da buon amatoriale appassionato: un treppiede già ce l'ho, ma ha la pessima caratteristica di essere ingombrante e discretamente pesante (quasi 2kg, testa compresa): ogni volta che vado in viaggio sono costretto a ricavare dello spazio e del peso per potermelo portar dietro, senza contare che, una volta arrivato a destinazione, devo tirarmelo dietro per tutta la durata della vacanza (e vi assicuro che camminare per i ghiacciai dell'Islanda con questo coso in spalla non era molto piacevole...). Calcolando che, mediamente, il mio zaino fotografico da viaggio pesa più o meno 7-8 kg, doversi trainare altri 2 kg di treppiede, per usarlo si e no due volte, può non essere gradevole. Da qui la decisione di cercare un secondo cavalletto "da viaggio" ovvero leggero, piccolo e, possibilmente, robusto. Queste tre caratteristiche solitamente si abbinano ad un costo parecchio elevato perchè inevitabilmente si atterra su prodotti in lega di carbonio, ma francamente non volevo investire più di 50 euro. Dopo varie ricerche sono approdato cavalletto in oggetto. L'ho acquistato su Amazon al modico prezzo di 42,99€ per cui perfettamente nel budget che mi ero prefissato. Il prodotto è questo QUI. Il link rimanda ad un cavalletto di colore ROSSO e di modello CK-30 perchè il CK-45 NERO non è più disponibile (va a capire le logiche di Amazon...), comunque sono lo stesso identico prodotto. Per evitare equivoci, vi metto una foto:
Questo è quello che vi arriverà a casa: il treppiede, l'adattatore universale per reggere il cellulare, telecomando bluetooth (con laccetto) sempre per il telefonino, brugola per smontare tutto, astuccio sintetico, scatola ed istruzioni d'uso. Tutto sommato pensavo anche peggio come dotazioni ed invece sono rimasto piacevolmente sorpreso, ma veniamo a noi. Iniziamo con le misure: questo cavalletto è grande più o meno come una mano media (la mia non è particolarmente grande, per cui fatevi le proporzioni):
Il produttore dice che, tutto richiuso, il cavalletto misura 18cm (e sono propenso a dargli ragione) per un peso di 750gr (anche qui sono d'accordo). Il tutto è veramente minuscolo e MOLTO trasportabile. Veniamo alla versatilità: con un altezza minima di 24cm (i 18 più la testa a sfera alzata) si può fare poco, ma è già un' inizio:
Tutto esteso il nostro gioiellino misura 45cm per cui ancora meno dell'altro mio treppiede da RICHIUSO:
Lo Zomei ha inoltre la possibilità di regolare l'angolazione delle gambe in 3 posizioni, come i cavalletti professionali, arrivando quasi raso terra:
Ovviamente per utilizzarlo in questa modalità dovrete per forza alzare la colonna centrale. La piastra di sgancio rapido è tenuta in sede dalla manopola più in alto che vedete in foto: praticamente più stringete e più una parte della testa si aggancia alla piastra; non propriamente un fulmine nel togli/metti, ma ricordiamoci sempre dell'utilizzo previsto per un cavalletto simile. La piastra si adatta a tutte le reflex, ma va avvitata bene altrimenti tende a mollarsi da sola: è presente sia un anellino per stringere la vite usando le mani, sia il consueto "taglio" per usare un cacciavite, per cui c'è modo di stringere bene il tutto. Il punto debole di questo trabiccolo, secondo me, è il sistema di allungamento delle gambe: sostanzialmente si prende il pomello finale e si ruota finchè le sezioni iniziano ad uscire una ad una; una volta raggiunta l'altezza desiderata si riavvita il pomello e si serrano le sezioni. Premettendo che il mio esemplare fa uscire le sezioni un po' a caso a seconda di quale gamba stiamo svitando, questo sistema, a mio parere, alla lunga porterà a qualche rottura di serraggio, per cui attenzione a come lo usate, siate delicati onde evitare di doverlo usare sempre tutto richiuso.
Ma cosa possiamo montare sulla testa a sfera? Ho stressato questo cavalletto utilizzando la mia Nikon D750 con montato un peso massimo d'eccezione ovvero il 24-120 f4 G. Il peso totale si aggirava sui 2 kg e la testa a sfera a reagito alla grandissima, senza alcuno scostamento della macchina (come a volte invece avviene con l'altro cavalletto, tanto per dire...) anche con l'ottica completamente estesa e con la macchina inclinata di 45° , davvero ottima tenuta! Il test l'ho eseguito sia con le gambe completamente chiuse, sia con le gambe aperte gradualmente fino alla massima estensione e devo dire, con non poco stupore, che la stabilità del cavalletto è maggiore con almeno una o due sezioni delle gambe estese. Attenzione a non confondere la stabilità del cavalletto con il serraggio della testa a sfera!! A tutta estensione, con la macchina a 45° e l'ottica a 120mm bisogna trovare il giusto orientamento delle gambe, in modo da averne una giusto sull'asse della macchina, così da evitare il ribaltamento laterale e questo vale soprattutto per gli scatti in verticale!! La colonna centrale è meglio non estenderla mai perchè sbilancia di molto il cavalletto che rischia di capottarsi anche senza vento, consiglio di usarla tutta estesa solo con la posizione delle gambe al minimo (vedi ultima foto qua sopra). Avrete sicuramente notato che la testa ha una ghiera graduata con i ° indicati, tipo quelle teste fatte per riprendere video e/o foto panoramiche. Ecco, scordatevelo perchè la testa del cavalletto ruota solo se si allenta la manopola di serraggio della sfera e quindi insieme alla testa che ruota, avrete anche la macchina che non sta più ferma in posizione. Prima delle conclusioni spendo due parole per i due accessori in dotazione: il reggi cellulare ed il telecomando. Il reggi cellulare si avvita alla testa come fareste con la reflex ed ha due attacchi per fissare il vostro telefono in verticale o in orizzontale: l'adattatore si allarga "a molla" per cui si adatterà a tutte le misure di telefono in circolazione. Il telecomando invece viene riconosciuto subito dal telefono se abilitate il bluetooth, ma schiacciando il pulsante otterrete solamente lo zoom della fotocamera (almeno questo sul mio Xiaomi 5 Note). Se invece, come dicono le istruzioni, scaricata l'app "Camera 360", il telecomando funzionerà alla perfezione, facendo scattare una foto ad ogni pressione del pulsante. Sarà anche una cavolata, ma ho apprezzato l'impegno nel mandare un prodotto completo di accessori.
Veniamo alle conclusioni: questo prodotto è concepito per chi vuole viaggiare con un treppiede al seguito, senza dover assumere uno sherpa e senza svenarsi nell'acquisto. Si tratta di un buon prodotto che non ha nulla da invidiare a prodotti simili, ma che costano esattamente il doppio (provate a vedere il Rollei da viaggio da 90€ e poi ditemi se trovate tante differenze). Ovviamente se lo utilizzate in situazioni di tempo non favorevoli, dovete stare attenti a come lo posizionate per scongiurare ribaltamenti o simili, soprattutto se ci mettete sopra pesi massimi come ho fatto io. Il prodotto è molto leggero e compatto e troverà posto all'interno del mio zaino, nel prossimo viaggio all'estero, senza costringermi a scomodi trasporti "esterni". Ricordatevi che, quando viaggiate in aero è sempre meglio IMBARCARE il cavalletto, altrimenti rischiate che ve lo sequestrino, parlo per esperienza. E' un prodotto che può durare nel tempo, a patto di rispettarlo un pochino e di non pretendere chissà quali performance. Potrà diventare un buon compagno di viaggio per chiunque. Gli accessori in omaggio non sono imperdibili, ma fa piacere il "gesto" di aggiungere più cose possibili per rendere il cavalletto più versatile. Il prezzo è conveniente rispetto a prodotti del tutto identici, ma di marche più blasonate, anche se il sistema di apertura sezioni delle gambe potrebbe essere migliorato, per cui può essere che spendendo di più si abbia un sistema meno fragile per alzare il treppiede. Sul mercato sono presenti diversi altri modelli "da viaggio", anche di marche famose come Manfrotto che però non arrivano all'altezza di 45cm e, soprattutto, non costano 42,99€, Personalmente l'uso sarà dedicato a qualche foto di paesaggio e molte serali, con tutto il tempo a disposizione, per cui so già che tornerò soddisfatto, ma ovviamente mi riservo di aggiungere dettagli in più nel post che uscirà di ritorno dalle vacanze. Diamo un po' di voti, che vanno tanto di moda:
COMPATTEZZA:                               10/10
PESO:                                             10/10
ROBUSTEZZA:                                   7/10
PESO SOPPORTATO:                          9/10
SOLIDITA' TESTA A SFERA:                9/10
RAPPORTO QUALITA'/PREZZO:          9/10

VOTO FINALE:                                  9/10
Chi comprerebbe questo cavalletto: chi ha bisogno di un treppiede da viaggio, leggero e facilmente trasportabile, ma non deve utilizzarlo sistematicamente per ogni foto o per fare fotografia macro in posizioni strambe.
Chi non lo comprerebbe mai: chi vuole qualità massima, versatilità massima (soprattutto in altezza) e testa girevole per i video. Dovrà però rassegnarsi a spendere ben più del doppio.
Come sempre se avete domande ecc, inserite un commento, vi risponderò con piacere.

Buona luce, da viaggio!

Farfallina, farfallina...

No, non pensate male, non sono stato rapito da Jessica Rabbit. Sono semplicemente reduce da una gita in quel di Montegrotto Terme, alla "Casa delle Farfalle". Sicuramente un posto da visitare per la bellezza di questi animali che volano liberi per due ambientazioni che cercano di riprodurre al massimo il loro habitat naturale (umidità compresa.....). Unico consiglio "logistico" è di andarci evitando la concomitanza con orde scolastiche in visita programmata: magari sprecate una telefonata prima per avere qualche informazione preventiva. Per quanto riguarda le difficoltà fotografiche, diciamo che siamo a metà strada tra i casini tipici delle foto al chiuso e quelli altrettanto tipici delle foto ai volatili in generale. In pratica c'è da impazzire, ma andiamo per ordine. Che ottiche portare? Per questa gita ho usato il Tamron SP 90mm f2.8 Macro, il Nikkor 50mm f1.8G ed il (glorioso) Tamron SP 70-300mm f4-5.6 . Inutile dire che la qualità delle foto scattate con questa ultima lente sono lontane anni luce rispetto alle altre due, ma siamo al solito discorso qualità/comodità/PREZZO. Veniamo alle impostazioni di macchina: ho utilizzato spessissimo la modalita "User 1" che mi sono creato per le foto sportive e che comprende ISO AUTOMATICA con limite a 12800, PRIORITA' di TEMPI con tempo preimpostato a 1/640sec (che si può variare ovviamente...), MAF CONTINUA impostata in modalità a punto singolo con lettura dei 21 punti intorno a quello prescelto, scatto a RAFFICA alla massima velocità e lettura della luce SPOT sul punto di MAF. Dovrei aver detto tutto, eventualmente chiedete pure in un commento quello che volete sapere sulle impostazioni. La difficoltà maggiore che ho incontrato è stato utilizzare l'ottica macro a mano libera. I puristi di questa tecnica di ripresa urleranno vendetta (e non hanno tutti i torti), ma le condizioni di scatto, all'interno di queste serre, con altre persone e una montagna di farfalle svolazzanti, non avrebbero permesso l'uso di alcun altro accessorio, men che meno il treppiedi. Se poi calcoliamo che questi insetti stanno fermi si e no 10 secondi alla volta, capirete che, anche portando il cavalletto, non ci sarebbe stato il tempo materiale per utilizzare la tecnica classica di scatto macro. Alla fine ne sono usciti una serie di "close up" abbastanza buoni, nessuna VERA macro ovviamente, ma devo dire che per uno che solitamente non ha la mano ferma, posso essere soddisfatto del risultato finale. Ho cercato di comporre al meglio, anche con le ottiche fisse ed anche se la farfalla veniva piccolina, sfruttando al massimo i 24 mpx della mia D750 per fare dei ritagli abbondanti in post produzione. Ma basta chiacchiere e passiamo alle foto:
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Se volete giocare a "trova le foto fatte col tele", basta che guardiate un po' il contrasto di questi scatti, sono tutti post prodotti alla stessa maniera. Praticamente dopo il primo ho fatto un bel Copia/Incolla impostazioni, presente in Capture Nx-D . La sola differenza sono i crop effettuati. C'è poco da fare, le ottiche fisse saranno anche scomode da usare, ma restituiscono delle immagini davvero meravigliose. Sostanzialmente la post si riassume in un aggiustamento del contrasto per via della perdita di mordente tipica degli scatti in raw, un po' di saturazione per compensare l'uso del profilo "standard" della macchina e, in alcuni casi, un po' di vignettatura. Nulla di più. Non vi dico le bestemmie per tenere a fuoco le teste delle farfalle con il 90mm a mano libera: ho sudato come una bestia! L'utilizzo delle impostazioni, così come descritte all'inizio del post avrà come conseguenza lo scatto a TUTTA APERTURA di diaframma e, probabilmente, una ISO nell'intorno dei 1600 per cui valutate sia la resistenza al rumore digitale dei vostri sensori, sia la qualità delle vostre ottiche a tutta apertura. Nel mio caso, il 90mm è imbattibile: puoi scattare a f16, come a f2.8 che non cambia un cavolo dal punto di vista della resa...è una lama! Viceversa dovrete rassegnarvi a ragionare un attimo prima di ogni scatto (come ho dovuto fare io con il tele), cercando di dare quei due stop di chiusura del diaframma che, solitamente, fanno rendere meglio anche le ottiche più scarse. Il prezzo sarà una ISO più alta o un tempo di scatto al limite del micromossoper cui date fondo a tutti gli stabilizzatori che avete installato sulle ottiche. Le condizioni di scatto, come detto prima, non sono proprio le più semplici per cui la qualità dell'attrezzatura uscirà tutta quanta.
Una volta usciti dalla costruzione che ospita le farfalle, ci siamo imbattuti in qualche fiore esterno e la luce non era niente male, per cui, già che c'ero, ho fatto anche queste:
 
Ovviamente non c'entrano nulla con le farfalle, ma chi se ne frega: mi piaceva l'illuminazione e ne o approfittato, visto l'allenamento all'uso del macro a mano libera....
Se avete un posto simile vicino a casa, andate a visitarlo perchè è davvero una bella esperienza: il contatto con tutti questi colori e questa bellezza vi svuoterà la testa dai pensieri. La visita merita anche senza far fotografie, ma se vi capita, avete qualche indicazione in più su come agire. La pazienza è d'obbligo, ricordatelo!!
Buona luce, farfallata!