Fotografia e Viaggi: Turchia (post fotografico)

Eccomi pronto a pubblicare il secondo post sulla Turchia, dove si parlerà solo di argomenti fotografici. Iniziamo con l'attrezzatura:

Nikon D750

Nikkor 24-120 f4 G

Tamron 70-300 SP 4/5.6

In questo viaggio ho sentito molto di più la mancanza delle mie amate ottiche fisse (50 e 90 soprattutto), ma come in ogni viaggio di gruppo, il tempo per scattare è pari a zero, figuriamoci a dover cambiare continuamente obiettivo. Ci torneremo verso la fine del post.

Il giro sostanzialmente si snoda su 4 luoghi principali: Istanbul, la Cappadocia, la zona di Pamukkale e le città di Efeso ed Izmir. In una settimana è anche troppo a mio parere, viste le distanze. Ma veniamo a noi ed andiamo per ordine.

ISTANBUL






Da queste foto si percepisce poco, ma vi posso assicurare che c'era il mondo di turisti!! Riuscire ad isolare un particolare o una scena senza avere in mezzo orde impazzite di persone con i telefonini era quasi impossibile. La foto del thè è stata fatta al mercato coperto ed ho avuto esattamente 2 secondi per fare tutto, dato che il proprietario del negozio non era per niente d'accordo con la mia voglia di fotografare la sua merce. Il motivo non mi è ancora chiaro, soprattutto in una città dove girano migliaia di tursti al giorno, ma alla fine la foto l'ho portata a casa. Le prime foto, con una luce discreta, mi avevano fatto sperare bene, peccato che poi la giornata è diventata così:

Poi ha piovuto al punto che abbiamo annullato la crociera sul Bosforo che ci avrebbe mostrato la città al tramonto...il solito culo giusto?

CAPPADOCIA




Anche in questo caso, il meteo non ha aiutato, proprio per niente. Addirittura abbiamo dovuto annullare il volo con le mongolfiere, che però abbiamo recuperato a Pamukkale. Difficoltà in questo luogo: trovare una composizione che dica qualcosa. Onestamente, non ci sono riuscito, sia per il tempo a disposizione (troppo poco per vedere troppe cose), sia per la costante presenza di persone ovunque. Non potevi iniziare a pensare ad una composizione che subito ti trovavi in mezzo un gruppetto che faceva selfie. La scelta era divisa tra aspettare che tutti finissero (e quindi sprecare tempo utile per vedere altre cose) oppure scattare senza pensare troppo, di istinto. Purtroppo gli scatti usciti sono al limite del banale e pure con luce piattissima, peccato!

PAMUKKALE







                                
Le famose piscine termali, sono state impreziosite dal giro in mongolfiera, giusto sopra il complesso. Per carità, la Cappadocia aveva decisamente più fascino, ma visto che era l'unica cartuccia rimasta, abbiamo deciso di spararla e ci è andata tutto sommato bene. Difficoltà in questi scatti: sulla mongolfiera sicuramente il poco spazio per muoversi. Avrete sempre qualcosa o qualcuno che vi ostacola, quindi, suggerimento gratis, utilizzate le priorità (tempi o diaframmi) e lasciate stare la modalità manuale (detto da me suona quasi come una bestemmia, lo so...). Vi suggerisco questo facendovi un esempio semplicissimo: quando scatto in modalità manuale, se voglio cambiare ISO, devo agire sul pulsante dedicato, mentre con qualsiasi priorità, la ghiera che non è utilizzata, serve per cambiare ISO in maniera agevolata. Le prime foto le ho fatte manualmente, ma, non avendo spazio per muovermi, ho tentato di cambiare ISO e, per sbaglio, ho premuto il pulsante della qualità d'immagine. Ruotando la ghiera, invece di cambiare ISO ho impostato la fotocamera per scattare in Jpg invece che RAW. Me ne sono accorto solo una volta atterrati: l'ho presa benissimo ovviamente. Per questo suggerisco caldamente di usare una modalità che vi impedisca di combinare casini, come successo a me. Per quanto riguarda le piscine termali invece, la difficoltà maggiore la troverete in post produzione: in alcuni punti, queste piscine, sono bianche come il latte! Fissatevi in testa quali sono le zone che dovrete tenere sotto controllo, per essere sicuri di non introdure dominanti di colore. Ricordate cosa succede quando si scatta sulla neve? La stessa cosa!

EFESO ed IZMIR




Matrimonio sotto il teatro di Efeso: non sono un amante del genere, ma ammetto che è tantissima roba come location. Un "+" agli sposi per la scelta!
Le prime foto con le mongolfiere sono prese proprio alla fine del volo: c'erano ancora alcuni palloni in cielo e sono riuscito ad isolarli. Il problema principale delle foto alle rovine, oltre alla moltitudine di gente di cui vi scriverò tra un attimo, sono le distorsioni delle lenti. Ecco svelato il motivo per cui mi mancavano le mie ottiche fisse: per carità, non è che siano esenti da problemi, ma con lo zoom grandangolare è stato un disastro in post produzione, soprattutto per l'ultima foto. Il suggerimento più immediato è di scattare lasciando parecchia aria attorno ai soggetti. Nel caso della foto con il colonnato, appena scattata mi sono messo a ridere perchè avevo lasciato di tutto attorno, ma una volta a casa, la sistemazione della distorsione ha lasciato giusto giusto lo spazio per non tagliare la prima colonna. I più attenti avranno notato che non è corretta del tutto ed è stato purtroppo un compromesso per evitare di tagliare la colonna, un disastro.
Tornando al discorso della gente presente, vi metto questa foto che ho tenuto solo a scopo "didattico", per farvi capire cosa intendo quando parlo della massiccia presenza turistica:

Mettetevi voi ad isolare particolari in queste condizioni....buon divertimento!

Per chi volesse vedere l'album completo, basta cliccare QUI. Concludo con una riflessione che un po' mi perseguita e che riguarda l'attrezzatura: tutto il mio corredo è discretamente pesante dato che alimenta una macchina FF che ha specifiche esigenze dal punto di vista delle ottiche. Questo peso inizia a diventare problematico, soprattutto se poi sei in situazioni simili a quelle della foto qua sopra e ti ritrovi a scattare come avresti fatto con un telefonino. Il pensiero che mi tormenta è questo: potrebbe essere meglio fare un downgrade verso attrezzature Aps-C? Ed ancora: potrebbe essere meglio acquistare un telefonino "fotografico" e partire solo con quello? Ad oggi non ho ancora risposto a queste domande. Ogni volta che parto ho sempre questo dubbio, poi mi metto a fare post produzione e mi rendo conto che, con i jpg, non puoi fare praticamente niente che si devasta la foto: pensi che il RAW sia necessario, ma il raw lo scatti anche in Aps-C ed anche con alcuni telefonini. E quindi? Credo che la risposta arriverà prima o poi, ma per adesso mi tengo i miei sacchi di cemento con l'otturatore.

Per ora è tutto, buona luce affollata!

Fotografia e Viaggi: Turchia (post amministrativo)

Si riparte con una nuova accoppiata di post, riferiti ad un nuovo viaggio. Questa volta la destinazione è un po' più vicina del Viet Nam: siamo stati in Turchia!!

Iniziamo con il periodo: dal 15 al 22 ottobre, in un momento assolutamente favorevole per visitare questo Paese. Il problema è che tutti hanno questa informazione, per cui... 😱 Sulla durata ovviamente si può discutere dato che fai tutto di fretta, anzi di frettissima, ma ovviamente, più dura il viaggio, più alto è il costo, ma ne parleremo più avanti.

Compagnia aerea: Pegasus. Definita low cost, in realtà gli aerei erano tutti molto comodi e puliti. Non ti danno niente da mangiare o da bere gratis, ma è tutto a pagamento (prezzi decisamente alti). Il tutto nonostante le oltre 2 ore di volo, in orari di pranzo sia all'andata che al ritorno. Non un granchè a dire la verità.

Tipo di viaggio: tour di gruppo, tutto compreso con operatore turistico Quality Group (quello che usiamo di solito) ed assistiti dalla nostra fedelissima agenzia Hamearis Tour di Roncade (TV) che, come al solito, non ci fa mai mancare nulla!!

Distanza dall'Italia: quasi irrisoria per noi abituati ad andare dall'altra parte dell'universo conosciuto. Un paio d'ore abbondanti da Venezia a Istanbul sia all'andata che al ritorno. Fuso orario con 1 ora di differenza da aggiungere all'andata e togliere al ritorno (2 se siete in periodo di ora "solare").

Trasporti di terra: essendo alta stagione c'era un sacco di gente per cui il mezzo usato è stato uno di quei pullman GT da 50 persone. Non ci eravamo mai mossi con un mezzo così capiente, ma tutto sommato non è stato male. Ci siamo sentiti come i nonnetti che vanno in gita con la parrocchia, ma anche questo fa parte dell'esperienza di viaggio 😂 Il gruppo era di 42 persone ovviamente molto variegato e rumoroso, ma anche questo era compreso nel pacchetto...

Cibo: buono, ma non molto vario. Purtroppo siamo italiani e quindi abituati anche troppo bene. Da noi ogni regione, ogni città, ogni comune, ha la sua tradizione culinaria, ma all'estero non è così. A parte il Kebab che non ha nulla a che vedere con quello che mangiamo qui in Italia, il resto erano tutte cose più o meno note. Tanta verdura cotta di vario genere, per cui non avrete problemi........ehm......da quel punto di vista!! 💩Capitolo acqua del rubinetto: non la bevono neanche i turchi il che, da un lato è strano, ma dall'altro vi tranquillizza anche sull'eventuale street food. Noi stessi abbiamo preso un caffè turco durante una passeggiata serale a Istanbul, senza il minimo timore: i ragazzi che gestivano il bar avevano una tanica enorme di acqua "comprata", proprio perchè nessuno usa quella del rubinetto. Il motivo, almeno questo è quello che ci hanno detto, sono le tubature poco sicure dal punto di vista igienico...nel 2023...mah...

Luoghi visitati: Istanbul lato europeo (le varie moschee e palazzi che si vedono in tutte le guide), Cappadocia, Pamukkale, Efeso, Izmir e di nuovo Istanbul, ma lato asiatico. Il tempo meteo gioca un ruolo fondamentale e, nonostante il nostro periodo fosse tra i migliori, abbiamo beccato acqua il primo giorno a Istanbul che ci ha fatto cancellare la crociera sul Bosforo e brutto tempo in Cappadocia che ha fatto annullare i voli in mongolfiera (recuperati a Pamukkale, ma non è proprio la stessa cosa...).

A questo punto iniziamo con i ragionamenti ed i vari punti a favore e contro questo tipo di viaggio. Sicuramente uno dei punti più a favore è il costo: 1000 euro a testa comprensivo di volo A/R, trasporti vari, pensione completa, tutti gli alberghi, guida sempre con noi, assicurazioni ecc. Nel momento in cui scrivo, lo stesso pacchetto viene venduto a 600 euro a testa, quindi circa 800 una volta aggiunte assicurazoni varie, tasse ecc. Costa meno di un weekend al mare dalle nostre parti e senza cibo compreso! Sempre rimanendo nei punti a favore del viaggio, aggiungerei la Turchia stessa! Ammetto che, prima di partire ero un po' pregiudiziato verso questo Paese, sempre un po' in contraddizione sia dal punto di vista politico che dal punto di vista religioso. In realtà ho trovato molte persone tranquille, simpatiche e disponibili, tutto il contrario di quello che ogni tanto fanno passare i nostri TG. La nostra guida ci spiegava che non sempre il Presidente rappresenta la maggior parte del popolo, anzi, in Turchia non è proprio così, anche se, dai dati sembrerebbe il contrario. Qui ci addentriamo in temi di leggi elettorali ecc che non fanno parte di questo blog, per cui mi fermo. La Turchia ha molto da offrire, ma andremo nello specifico nel post dedicato alla fotografia.

Punti a sfavore di questo viaggio ce ne sono, anche se non dipendono sempre dalla Turchia, anzi! Il più grande punto a sfavore di questo Paese è che ha distanze lunghissime, che ti costringono ad investire 2,5 giornate del tour (che, ricordo, dura una settimana), solo per i trasferimenti verso i luoghi di interesse, ma, come detto sopra, se il tour lo vuoi fare più tranquillo, aumenti i giorni, ma spendi di più, a voi la valutazione personale. 

Il resto dei punti a sfavore è causato dall'organizzazione sia dei tour operator che del Paese stesso, non sempre impeccabile. Un esempio su tutti: al nostro arrivo, l'aereo era in ritardo di 20 minuti, usciamo dall'aeroporto alle ore 18 ed incontriamo la persona che ci scorterà fino al nostro albergo. Peccato che, solo in quel momento, comprendiamo che ci sono 50 persone da traghettare, in vari alberghi differenti. Il tour operator ha riunito tutti quanti in un unico pullman. Tra l'attesa di altri viaggiatori, il trasporto in giro per Istanbul (il cui traffico è notoriamente appena accennato...) ed i vari alberghi posti a 20km l'uno dall'altro, siamo arrivati al nostro hotel (il penultimo della lista, manco a dirlo...) alle 23:25 , saltando a piè pari la cena e rimediando con un panino offerto dall'albergo e che era appena stato tirato fuori dal freezer, insieme ad un succo di frutta ed una mela. Capirete che, essendo partiti alle 12:35 dall'Italia ed avendo un volo che non prevedeva alcun ristoro a bordo se non a pagamento (e che prezzi!!), arrivare a mezzanotte senza aver avuto il tempo di mangiare nulla, non è proprio un grande inizio. 

Altro punto a sfavore di questo viaggio, questa volta indipendente dal tour operator: l'organizzazione dell'aeroporto secondario di Istanbul. Per toranre in Italia ci hanno scaricati davanti all'aerostazione alle 8:30 di mattina. Il volo partiva alle 12:10 . Abbiamo cercato i nostri desk per almeno 20 minuti per lasciare i bagagli da imbarcare. Dopo vari tentativi ho praticamente placcato un ragazzino che lavorava per la nostra compagnia aerea ed ho preteso risposte chiare su dove andare, soprattutto per chi non aveva fatto il check-in on line. Superato questo ostacolo c'era il controllo passaporti in uscita: la coda si snodava per quasi 300 metri dai baracchini, ma questo non è il punto peggiore. I baracchini con gli agenti della polizia erano circa 15 per cui gestivano tante persone contemporaneamente, peccato che questi 15 baracchini vuotavano le persone su SOLI 4 controlli bagagli, immediatamente dietro. Capirete che mettere un timbro è molto più veloce che fare i controlli per accedere ai gates. Risultato: una calca infinita ed una situazione potenzialmente pericolossissima, con centinaia di persone ammassate che spingevano verso i nastri di verifica e che, dopo circa 10 minuti, hanno iniziato a protestare vivacemente. Circa 1 ora abbondante dopo, siamo riusciti a superare questi controlli, giusto in tempo per arrivare al gate ed iniziare ad imbarcarci sull'aereo. Anche qui, zero tempo per prendere qualcosa da mangiare!! L'aereo ovviamente è partito in ritardo per una non meglio precisata ragione e quindi siamo rientrati con circa 30 minuti di ritardo, ma alla fine felici di aver terminato questa odissea aeroportuale. In tutta sincerità non mi aspettavo una cosa simile da un Paese che gestisce ondate turistiche con numeri da capogiro. Il solo palazzo di Topkapi a Istanbul vede entrare circa 25.000 persone AL GIORNO...e non siete in grado di aggiungere varchi di controllo in aeroporto? Per favore...

Consiglierei la Turchia come meta di viaggio? Assolutamente SI, ma state attenti al periodo. Non parlo solo del meteo ovviamente, ma anche dell'afflusso turistico. Soprattutto i tour di una settimana come quello fatto da noi, prevedono ovviamente i principali luoghi di interesse che quindi risulteranno anche i più affollati. E' praticamente impossibile vedere qualcosa senza che sia cosparsa di gente in ogni angolo: la nostra guida diceva che durante l'inverno (dove fa decisamente freddo), gli unici turisti sono asiatici e forse forse non hanno tutti i torti. Certo dovrete rinunciare a prescindere alle mongolfiere o a bagnarvi i piedi a Pamukkale, ma di sicuro potrete godere di alcuni luoghi senza sentirvi dentro ad uno stadio di calcio! A mio parere Istanbul meritava più giorni, non fosse altro che per camminare nelle sue vie e vivere un po' quello che succede in questa città. L'ultima sera, con il taxi, siamo andati in centro per bere un caffè turco e ci siamo divertiti come matti. Sono troppo simpatici i gestori dei vari localetti del quartiere di Kadikoy, che dovete assolutamente vedere!

Concludendo si tratta di un bel viaggio, un po' troppo compresso, ma che ti permette, se non altro, di avere un'idea più chiara di questo Paese e della sua ospitalità: merita di certo la vostra attenzione! Ah, piccolo particolare: capiscono quasi meglio l'italiano rispetto all'inglese. Abbiamo trovato un altro posto dove le lingue non le sanno parlare per niente. Aggiungiamolo ad Italia e Spagna per la nostra mappa "anti" linguistica!

Per ora è tutto e ci risentiamo per il post fotografico.

Buona luce accalcata!

Fotografia e Viaggi: Viet Nam (post fotografico)

Con colpevolissimo ritardo, eccomi a voi con il post dedicato alla fotografia in Viet Nam. Partiamo come sempre dall'attrezzatura che, anche questa volta, è del tipo "leggera da viaggio infinito":

  • Nikon D750
  • Nikkor 24-120 f4 G
  • Tamron SP 70-300 f4/5.6
Che tipo di foto si possono scattare in Viet Nam? In realtà la varietà è notevole, per cui si può spaziare dai paesaggi urbani, street, paesaggi naturalistici, fiori, animali (più o meno da cortile)..insomma un po' di tutto. Ma c'è un problema ed è piuttosto grosso: il turismo di massa. Come avete già potuto leggere nel post "amministrativo", c'è gente ovunque, cemento più che ovunque e poco tradizionalismo. Se dal punto di vista umano sono felice della crescita di un Paese, dal punto di vista fotografico questo rappresenta una difficoltà enorme. Dovrete infatti lottare con la presenza di disturbi continui, esasperata dal consueto poco tempo, tipico dei viaggi di gurppo. 
L'album completo lo trovate QUI, ma ora andiamo con ordine per ogni genere di foto che sono riuscito a scattare durante il viaggio:

PAESAGGI URBANI e STREET:





Come potete notare nelle foto più cittadine, è davvero difficile trovare delle composizioni pulite, che non portino con sè centiaia di piccoli disturbi. Lavorate quindi con aperture generose o con focali lunghe, così da ridurre il più possibile l'invasività del casino, oppure usatelo a vostro vantaggio. Dopotutto ricordatevi sempre che siete nel sud est asiatico 😁 Particolare menzione alla foto con la ragazza vestita di viola (che era una turista, guarda caso...): non tanto lei che camminanva ancheggiando, quanto quello davanti che stava allegramente schiaffeggiando il sedere della compagna. L'assonanza è servita. Ammetto che si è trattato di un vero colpo di culo (tanto per stare in tema), ma ero pronto allo scatto e nel finale di questo post vi spiego il perchè, con un consiglio che potrebbe venirvi buono.

DETTAGLI e PARTICOLARI:


Sempre legato al problema precedente, anche quando ci concentriamo sui più piccoli dettagli, la cosa migliore che sono riuscito a fare è stata quella di stringere le inquadrature e sfocare l'impossible. Nella foto del fumo di incenso ci sono già tante risposte. Si poteva rimuovere il soggetto con Photoshop? Sicuramente si, ma al costo di un bel po' di lavoro che, onestamente avrei dovuto replicare per N scatti. A questo punto, meglio mostrare la realtà com'è veramente. Nella foto della porta con la prospettiva infinita, sono riuscito a beccare l'unico momento dove non c'era gente in mezzo: in realtà le persone erano appena transitate e si trovavano dietro ai due stipiti principali. Dovrete scegliere bene il tempo, non tanto dell'otturatore, quanto di quando premere l'otturatore!!

PAESAGGI CLASSICI e IN GROTTA:





Qui si varia dalle piantagioni di the, alle risaie di Mai Chau, fino alla baia di Halong. Tutti posti famosi, che ricordano grandi film e situazioni da sogno. Beh, sappiate che questi scatti sono frutto di tantissimi tentativi, non per trovare l'esposizione giusta, ma, come sopra, per trovare la composizione migliore e più pulita possibile. L'idea era di trasmettere il relax zen di questi posti, almeno questa era l'intenzione, portate pazienza. 😇

ANIMALI e FOTO SIMPATICHE:

Se per caso non andrete a farvi il giro in Kayak attorno agli isolotti della baia di Halong, sappiate che potreste incontrare sua maestà un'aquila, come è successo a me. In realtà avevo preso anche il momento in cui tirava su il pesce dall'acqua, ma è uscita fuori fuoco (mannaggia all'AF continuo!!). Per quanto riguarda le foto simpatiche, avrete mille occasioni anche se, i vietnamiti, non sono come i cambogiani: si prestano come soggetti, ma non così facilmente. Preparatevi quindi a rubare qualche scatto tipo quello dei calzini qua sopra. Ci saranno occasioni senza dubbio, soprattutto nelle città, ma anche in luoghi meno affollati in quanto le tradizioni nel vestire, sono quanto meno, più eccentriche.

Bene, terminata la carrellata di situazioni fotografiche, torno un attimo alla foto della schiaffeggiata di sedere per darvi una dritta: una foto come quella riuscite a scattarla solo se state aspettando con la macchina puntata o se avete la fortuna di vedere la scena e riuscite a scattare in tempo. In questo secondo caso (come successo a me), l'importanza di un settaggio macchina "pronto a fare fuoco" è fondamentale e mi spiego: quando vado in giro a scattare, dopo ogni serie di foto, ho il vizio di premere il tasto OK al centro del navigatore a quattro vie posto sul retro della mia macchina. Questo tasto è stato settato (da me) per riportare al centro il punto di messa a fuoco. Subito dopo, ipotizzando che stia scattando a priorità di apertura (l'automatismo che in assoluto uso più di tutti), setto il diaframma a 5.6 come punto di partenza. Questa operazione apparentemente inutile mi ha permesso di vedere la scena e, sapendo che la macchina aveva già pronto il punto centrale, ho semplicemente alzato il tutto e puntato alla ragazza viola, mettendola al centro dell'inquadratura. In post produzione ho ritagliato fino a farla ritornare nel terzo di destra e bilanciare la composizione. Il consiglio che voglio darvi quindi è di trovare il vostro metodo per evitare di perdere tempo davanti a scene simili: se avessi dovuto cercare il punto di maf in giro per il mirino, spostarlo sulla ragazza, verificare il diaframme ecc, avrei perso sicuramente lo scatto. Sapendo invece che il punto di maf è sempre al centro e che il diaframma è sempre a 5.6 posso, nel caso in cui serva, alzare, puntare e scattare senza pensare ad altro. Si tratta ovviamente di uno stratagemma che può farvi catturare un immagine prendendola letteralmente per i capelli e magari con i settaggi non ideali, ma se l'alternativa è perdere del tutto l'occasione......
E voi? Quali metodi usate per essere sempre pronti all'attacco?

Spero di avervi dato qualche ispirazione in più per le vostre foto e che la mia dritta sul settaggio possa aiutare qualcuno in situazioni simili alla mia.
 
Buona luce, pronta allo scatto!

Fotografia e Viaggi: Viet Nam (post amministrativo)

Ritorno alla grande con la consueta accoppiata di post legati alle nostre "gite fuori porta". Questa volta parliamo del Vietnam 😁. Per chi non lo ricordasse 😲, il Paese si trova nel cosiddetto sud est asiatico, confinante con la Cambogia ed il Laos ad ovest, mentre a nord confina con la Cina. Ad est invece è interamente affacciato sul mare. Tralasciando i riferimenti storici alle varie guerre, che il cinema ci ha raccontato più volte, e parlando solo di viaggi e divertimento posso dirvi che questo tour è definibile un "viaggione" nel senso che si articola su 13 giorni e comprende anche spostamenti con voli interni, con un costo a cranio di circa 3.500€ 😨, ma andiamo per ordine.

Tipo di viaggio: tour completamente guidato e omnicomprensivo con tanto di guide parlanti (più o meno) italiano. Operatore turistico Mistral (lo stesso della Cambogia e della Namibia per intenderci). Partenza del tour da Saigon (o Ho Chi Min City che si voglia), a Sud del Paese ed arrivo ad Ha Noi, a Nord, da cui si riparte per l'Italia.

Voli: Cathay Pacific per i 2 voli necessari ad arrivare da Malpensa a Saigon, con scalo ad Hong Kong. 12 ore la prima tratta, un paio la seconda ed attesa di circa due ore allo scalo. I 2 voli interni con compagnia vietnamita, puntuali e puliti, della durata media di 40 minuti l'uno. Il primo ti porta da Saigon a Da Nang (al centro del Vietnam), il secondo da Da Nang a Ha Noi a nord.

Clima: il nostro periodo (fine aprile/inizio maggio) è quasi all'inizio dell'estate per cui non è proprio freschissimo. 37 gradi a sud, qualche grado in meno a nord. Il tutto condito con una umidità del 100% quando va bene. Ogni tanto si alza il vento ed eviti di boccheggiare, me se si rompessero i condizionatori, sarebbe davvero difficile resistere.

Alberghi: di varie tipologie, ma tutti di alto livello, in linea con tutto il resto del viaggio. Una sola struttura era di livello più basso, ma la nostra guida ci aveva avvisato dicendo: "Ehhh, siamo in montagna..." 😆 come ad indicare che le zone montane del Nord, più rurali, sono indietro rispetto al resto del Paese.

Trasporti: dei voli ho già parlato, mentre i trasporti terrestri variavano dai pulmann GT enormi ai classici pulmini da 12 persone, passando per i Cyclo (i trabiccoli dove voi state seduti e quacuno invece pedala 😅) e le più semplici biciclette per circolare tra le risaie. Tutti ottimi a parte le bici che erano macchine mortali, praticamente senza freni 💀.

Cibo: tasto sempre delicato quando si parla di certe zone. Il cibo va dal buono all'ottimo, esclusi due episodi di cui parlerò più avanti. Per noi italiani il cibo è una religione, si sa, per cui tornerete con la voglia di ri-assaggiare tutti i nostri manicaretti. Il motivo non è tanto nella qualità di quello che offrono quanto nella varietà che, di fatto, non esiste. Zuppe con carne e pesce a noi non note, ma discretamente buone, insalata "saponata" (grazie alla menta che mettono ovunque e che regala un retrogusto di Nelsen piatti ad ogni morso 😖), pollo in tutte le salse possibili (anche fritto), involtini primavera (buonissimi e totalmente diversi da quelli che mangiamo in Italia), manzo non meglio specificato (non sapevi davvero chi o cosa mangiavi), maiale come per il manzo, frutta composta da frutto del drago e ananas. Il tutto accompagnato dall'immancabile riso con cui puoi stuccare il muro, da quanto è scotto. Le pietanze sono sempre le stesse salvo un paio di volte dove ci hanno portato insalata italiana (senza Nelsen piatti 😍) e delle bistecchine di manzo (credo). La cosa divertente è che hanno due modi per servire le pietanze: 
1) Con cibo contato: piatti per 3 o 4 persone (te lo specificano ad ogni consegna) oppure in piatti individuali. La cosa che non cambia è il fatto che il cibo è contato. Ti portano, ad esempio, un piatto con 4 involtini e ti dicono che è per 4 persone e non c'è verso di averne uno in più. 
2) Con piatti abbondanti: mollati in mezzo al tavolo dove va in scena la classica farsa di quelli che si prendono una cucchiaiata solo, mentre mangerebbero l'intera porzione. Le due tipologie di servizio sono purtroppo collegate alla qualità del cibo: più è buono, meno è abbondante.
Il primo dei due episodi che citavo in precedenza, è legato ad una sera, in montagna, dove metà dei piatti proposti erano quasi immangiabili da quanto erano duri o senza gusto: abbiamo risolto con pane, burro e marmellata che avevano lasciato sul tavolo come antipasto ❓❓❓. Il secondo episodio invece è capitato a mezzogiorno dove, sempre in montagna, siamo finiti in un ristorante che definivano di lusso: molto grande e con cibo abbondante, ma dove la pulizia non era proprio di casa. Inoltre la  massiccia presenza di turisti locali e cinesi, ha elevato il livello di casino quasi all'insopportabile (non capisco perché questa gente deve urlarsi tra i tavoli invece che alzarsi e parlare normalmente).

Che giro abbiamo fatto: quello che potete vedere su ogni video YouTube. Da Saigon si va verso Nord, passando per il centro del Paese. A sud ci sono tutti i siti che ricordano la guerra. al centro ci sono le zone balneari più famose, la cittadella di Hue e la città delle lanterne (Hoi An), a Nord ci sono le montagne, le risaie e la baia di Halong, il luogo più famoso del Vietnam. Fortuna ha voluto, secondo me, che il nostro giro terminasse con la baia, dato che molti altri tour invece iniziano dalla baia e poi vanno verso sud. Se vi state chiedendo il perché di questa precisazione, vi accontento subito: facendo la debita premessa che, comunque, si tratta di un viaggio di qualità, che tocca tutti i luoghi più famosi del Vietnam ecc, sarà meglio che rivisitiate la vostra idea di questo Paese. Vediamo se indovino: quando avete letto il titolo del post con la destinazione avete pensato a luoghi altamente "zen", risaie silenziose, cappelli di bamboo, biciclette ecc giusto? Bene, scorsatevele! 😱 Il Vietnam di oggi è più simile all'Italia degli anni 60, quando il boom turistico (e non solo) aveva dato nuovo slancio all'economia del dopoguerra e dove l'entusiasmo era accompagnato da una discreta devastazione del territorio in nome di quei guadagni turistici che "ci spettavano di diritto". Ecco, il Vietnam è proprio in questa fase: dovrete abituarvi a vedere risaie abbandonate (i proprietari hanno preferito aprire un ristorante che rende di più, con metà fatica), alberghi stile Miami beach (sulla costa) e quelle 3 o 400 navi da crociera sparse per la baia di Ha Long e che fanno compagnia alle petroliere (si, avete letto bene, petroliere!) ormeggiate tra i suoi isolotti. Il tutto condito con immondizia galleggiante di ogni genere. 😠 Altro che isolette di Avatar!! Questo processo è molto più evidente nella zona centro/sud del Paese, per cui partire da Nord significa andare in "calando" dal punto di vista naturalistico/zen. Il problema, comunque, non è tanto questo, quanto l'approccio delle persone: non hanno la minima idea della fortuna naturalistica che hanno e lodano a gran voce le centinaia di navi ad Ha Long o i due plasma 80 pollici nel teatro vecchio del re. Sono sintomi di un turismo attivo, fonte di ricchezza: questa è la risposta che ricevi. Vi faccio un altro esempio: nel tour era inserito il passaggio sul ponte di vetro sospeso più alto al mondo. Che figata vero? Certo, il ponte in se è un'opera spettacolare, peccato che sia inserito all'interno di un parco giochi stile Gardaland, per costruire il quale, è stata devastata una valle bellissima. È chiaro che così guadagnano di più, ma se un giorno i turisti si stufassero del ponte? O di vedere risaie abbandonate? Probabilmente non succederà mai, dato che molti turisti stranieri sono cinesi: l'idea di vacanza asiatica è differente dalla nostra, ma resta comunque un peccato distruggere un Paese così bello. Ultimo esempio, la grotta: avete presente le grotte di Frasassi? Quelle dove, a momenti, non puoi nemmeno respirare perché altrimenti interrompi il ciclo delle stalattiti ecc? Ecco, in Vietnam ci sono dei posti identici, dove però puoi fare ogni cosa: dalle foto ad accarezzare le rocce ecc. In pratica sono grotte "morte" da quel punto di vista perché, come noto, se tocchi una stalagmite, il grasso che depositi dalle tue dita impedirà di bloccare il calcare che scende dalla stalattite che gocciola. Della serie: sfruttiamo tutto al massimo e poi eventualmente cambiamo tappa ai tour. Tristezza pura. 😤

Conclusioni: dopo aver descritto la nostra esperienza vi aspetterete un giudizio negativo, ma in realtà il viaggio non è stato brutto, anzi. Questo Paese non va capito, va accettato per quello che è. Il fatto che non ci sia miseria nera a lato strada e che tutti, bene o male, possono permettersi un motorino, una vacanza il primo maggio o una cena al ristorante, è sintomo di un Paese sano, in crescita. Se le persone stanno bene c'è meno criminalità, meno accattonaggio, meno rischi per tutti. Il costo di questo processo è purtroppo salato dal punto di vista naturalistico, ma bisogna sempre pensare a come eravamo noi durante il boom turistico. Se dovessi dare un consiglio a qualcuno che vuole vedere il Vietnam e che sogna risaie ecc, direi di scegliere un tour che comprenda solo il nord del Paese (con la zona di Sa' Pa') e magari includere un pezzo di Laos, lasciando perdere il centro ed il sud. Un po' drastico se volete, ma è come voler mostrare le bellezze naturali del Veneto e portare le persone a Jesolo, un suicidio! Il Vietnam è comunque un Paese che ti apre gli occhi ad una realtà che forse non vogliamo accettare: il mondo cambia e anche velocemente e non possiamo bloccare questo processo solo perché speravamo di portarci a casa una fotografia migliore.

Buona luce asiatica.

Fotografia e viaggi: Tenerife (post fotografico)

Arrivo con colpevole ritardo al secondo post della consueta accoppiata "da viaggio" per parlare ancora dell'isola di Tenerife. Cosa penso di questa destinazione l'ho già detto nel post precedente, per cui ora parliamo solo di fotografia. 

Che cosa offre quest'isola dal punto di vista fotografico? Paesaggi di vario genere che spaziano dal brullo più totale della zona del Teide, alla vegetazione stile Jungla del parco di Anagra, passando per le spiagge più o meno cementate delle coste. 

Che tipo di foto si possono fare a Tenerife? Principalmente foto senza presenza umana ed il motivo è presto spiegato: non si tratta tanto del fatto che gli isolani siano più o meno disposti a diventare i protagonisti dei vostri scatti, quanto per la massiccia presenza di turisti che invadono ogni possibile inquadratura. La difficoltà più grande che ho incontrato è stata proprio questa: inquadrare meno persone possibile. Molti dei paesaggi che si vedono a Tenerife evocano silenzio e natura selvaggia, ma per riuscire a renderlo percepibile all'interno di uno scatto, bisogna necessariamente dosare con sapienza l'eventuale presenza umana ed all'occorrenza non includerla del tutto. Detta così sembra facile, ma vi invito a provarci su quest'isola, poi ne parliamo! 😁

Dal punto di vista tecnico non ci sono difficoltà nel riprendere questi luoghi: la luce è anche troppo abbondante per cui armatevi di filtro polarizzatore (non l'ho mai tolto durante tutto il viaggio), soprattutto sulle coste dove potrete tirar fuori il fondale del mare che spesso è più interessante di quello che ci sta sopra! La mia attrezzatura era piuttosto minimale: Nikon D750, Nikkor 24-120 f4 e Tamron SP 70-300 f4/5.6, filtro polarizzatore, cavalletto (usato una volta...) e tanta attenzione quando c'è vento (il ricordo del Marocco mi ha traumatizzato, lo ammetto!). 

Parlando di attrezzatura vi ricordo una cosa dato che può capitare a tutti: sicuramente avrete dietro le vostre borsette compatte per trasportare macchina ed obiettivi, tutto bello stretto e compresso. Se utilizzate una cinghia "diagonale" di quelle che si avvitano sotto la macchina (dove di solito si avvita il cavalletto), di certo non ci staranno dentro alla vostra borsa, per cui sarete tentati di togliere e mettere questo fondamentale accessorio. Ecco, ricordatevi di stringere sempre bene l'attacco sotto il corpo macchina e di controllarlo

prima di partire la mattina. Perchè dico questo? La mia compagna, che utilizza una di queste cinghie, una mattina ha "puntato" l'attacco pensando di stringerlo in un secondo momento, prima di uscire. Ovviamente si è dimenticata di farlo e la macchina è precipitata dall'altezza bacino verso la strada, dopo meno di 15 metri di cammino. Fortuna (si fa per dire) ha voluto che cadesse praticamente di "muso" sull'ottica installata e che il filtro UV assorbisse la maggior parte dell'impatto. Il filtro si è praticamente disintegrato in mille pezzi, ma il resto dell'attrezzatura si è salvato senza riportare alcun danno. Ovviamente si è trattato di un caso fortunatissimo e quasi irripetibile ed altrettanto ovviamente l'Onnipotente si è presentato in persona davanti a me, implorandomi di smetterla di nominarlo invano! 😈 Questo per suggerire due cose: l'uso del filtro UV che, non servirà a niente per le foto, ma almeno ti salva l'ottica e, soprattutto, l'attenzione nelle cose che fate. Non interrompete quello che state facendo solo perchè siete euforici e felici di essere in ferie. La felicità potrebbe davvero durare poco se distruggete la vostra macchina fotografica il primo giorno...

Venendo agli scatti in se vi posto alcune foto (l'album completo è QUI):

ZONA DEL VULCANO TEIDE


 ZONA DEL LEBBROSARIO DI ABADES




 ZONA DEL PARCO DI ANAGRA





 ZONA COSTA ADEJE





Come potete notare non ci sono foto particolarmente artistiche o degne di nota. Si tratta di descrivere il luogo e di portarsi a casa dei buoni ricordi di quello che c'è. Sia chiaro, non sto denigrando il posto o dicendo che non vale la pena, dico solo che se volete andare alle Canarie per cercare delle fotografie diverse dal solito, orientatevi su qualche altra isola, Lanzarote in primis.

Dal punto di vista tecnico ho cercato di utilizzare diaframmi medi (fa f8 a f11) per massimizzare la resa del mio zoom, sia per quanto riguarda la nitidezza, sia per il contrasto. Prima di partire ero indeciso se portarmi lo zoom grandangolare, ma alla fine, i 24 mm di focale a disposizione si sono rivelati più che sufficienti. Il teleobiettivo l'ho usato si e no un paio di volte, così come il cavalletto. La zona migliore è sicuramente quella del vulcano Teide perchè offre paesaggi lunari e marziani davvero interessanti. Sembra di essere nelle valli americane e la luce fa rendere al massimo il contrasto cromatico tra il rosso delle rocce ed il blu del cielo: polarizzatore consigliato ma occhio a non esagerare altrimenti vi ritroverete con cieli troppo scuri e svelerete il trucco! In fotografia raramente gli estremismi funzionano bene, c'è sempre una via di mezzo che regala una sensazione di naturalezza, senza togliere la spettacolarità dei colori.

Per quanto riguarda la post produzione, ho applicato il consueto flusso del PPW semplificato (al quale dedicherò un post prima o poi). Tempo di post produzione, per ogni foto, meno di un minuto esclusa correzione colore, quando necessaria.

Per ora è tutto, come sempre per domande o altro, usate pure i commenti...nessuna censura!!

Buona luce canaria!