Fotografia e viaggi: MAROCCO (post amministrativo)

Come di consueto ecco il primo dei due post dedicati al viaggio di quest'anno. Come da prassi, questo primo post tratterà argomenti più legati al viaggio in se rispetto alla fotografia. Nel prossimo invece si farà sul serio, con tanto di scatti tratti dal nostro "lavoro". Innanzitutto questa volta ci siamo affidati COMPLETAMENTE ad un tour operator (Francorosso) per l'organizzazione del viaggio. Il pacchetto scelto si chiama "Il grande Sud in 4 X 4" ed è un viaggio che definirei, quanto meno, un po' diverso dal solito. Per carità, la sostanza non cambia nel senso che ti scarrozzano di qua e di là mostrandoti un po' quello che vogliono, senza dimenticare che sei un turista e che quindi DEVI comprare qualche prodotto locale. La forma invece è un po' meno comune nel senso che ci siamo mossi con delle Toyota Land Cruiser enormi che ci hanno permesso, ad esempio, di saltare letteralmente tra le dune di sabbia del deserto senza alcun timore. Il viaggio è durato 7 giorni con partenza ed arrivo a Marrakech ed ha toccato le zone di Ait ben Hadou, Merzouga, Erfoud, Boumalne Dades e Ouarzazate. Sostanzialmente non siamo mai stati al di sopra di Marrakech, cuccandoci la catena dell'Atlante ed il deserto del Sahara. Il costo è di poco superiore ai 1.000 euro a persona con pensione completa (tranne una sera). 
Il viaggio è piuttosto duro dal punto di vista fisico perchè si percorrono un'infinità di chilometri, su strade non sempre facilmente percorribili. Al di là dei salti in mezzo alle dune, le strade del Marocco del sud non sono propriamente dei biliardi, ma penso sia anche normale. L'itinerario, pur rimanendo sempre molto turistico, tocca dei paesini dove la vita sembra essersi fermata a 100 e più anni fa: i dogmi più stretti della religione islamica, lo stile di vita semplice e legato alle pozze d'acqua che ci sono e l'approccio diffidente verso tutti fanno da padrone in un ambiente che ti fa capire di essere un ospite che, per quanto rispettato, non sei comunque necessario o fondamentale per lo svolgersi della vita. Un modo per vedere il Marocco più vero se vogliamo, molto distante dalle città che oramai somigliano sempre di più alle capitali europee e di cui Marrakech è il simbolo per antonomasia.
La cosa che forse mi ha stupito di più è stata la sensazione di non essere al sicuro che ho avuto proprio a Marrakech, nella famosa piazza Djemaa El Fna dove siamo stati presi a parolacce da un incantatore di serpenti che pensava avessimo fatto una fotografia senza pagare la relativa gabella. In quel caso, la presenza della nostra guida e del suo, diciamo, "aiutante" hanno fatto desistere l'energumeno. Questa sensazione non l'ho mai avuta in nessuno dei paesi toccati dal viaggio, nemmeno di notte, per cui l'essere estremamente turistico forse, non è un bene per certi luoghi.
Cosa mi ha più impressionato di questo viaggio? Sicuramente il deserto del Sahara: sono partito con la voglia di vederlo e sono tornato sazio di dune e dromedari. Azzarderei a dire che forse è la sola cosa davvero bella che ho visto, ma probabilmente sarei ingiusto con le altre zone toccate, come ad esempio la valle del Draa o quella del Dades o le gole del Todra che, naturalisticamente parlando, offrono comunque uno spettacolo che definirei molto "onesto". Vedere delle lingue verdissime, in mezzo alle montagne tinta ocra/rosso è una cosa che non capita spesso, soprattutto in un Paese associato al clima desertico. Forse il particolare che più mi è pesato verso la fine del viaggio è la monotonia dei colori che si vedono: usciti dalla zona desertica dove le tinte dorate rappresentano un patrimonio dell'umanità, le tinte ocra delle abitazioni e delle kasbah che si incontrano, rendono tutto molto molto uniforme, quasi a voler nascondere l'intervento dell'uomo. Il lodevole tentativo di mimetizzarsi purtroppo non ha un grande effetto sulle sensazioni e la classica "bocca aperta" è riservata solo alla zona di Merzouga (opinione personale). Per farvi capire la stanchezza fisica del viaggio, il 4° giorno era previsto un pomeriggio interamente libero, con la sistemazione in hotel già da metà mattina e con la possibilità, oltre che di rilassarsi, anche di fare attività individuali (tipo giri con i quad ecc): sapete come l'ho passato io? Sono praticamente svenuto a letto e mi sono svegliato quasi all'ora di cena, dove ho scoperto che non sono stato l'unico a crollare così. In totale i chilometri percorsi sono stati 1.180 esclusi i giri in mezzo al deserto a disintegrare le jeep per cui, se calcolate che non ci sono autostrade, capirete perchè eravamo così stanchi.
Per quanto riguarda la popolazione, oltre a quanto già detto, ho avuto la sensazione che, nel Sud del Marocco, nessuno avesse la minima voglia di avvicinarsi allo standard che si può trovare nelle grandi città. Per quanto condivisibile il desiderio di rimanere aggrappati alle proprie origini ed abitudini di vita, questa scelta, secondo me, preclude un po' il futuro di tanti bambini che non possono nemmeno scegliere se andare o meno a scuola, sfruttando un sistema che, per alcuni aspetti, è forse anche più avanzato del nostro visto che i testi scolastici sono tutti gratuiti. Questa cosa un po' mi è dispiaciuta perchè è come voler mantenere un velo di ignoranza generale, così da non cambiare mai le cose che ti stanno intorno. Per carità, non sarà un cellulare a darti la felicità, ma un po' di cultura e di conoscenza, quella credo sia un diritto di tutti, per lo meno poi potrai liberamente scegliere che stile di vita adottare. Magari così si vedranno più bambini a scuola e meno a lato strada, che salutano nella speranza che gli lasci un frutto o qualcosa da mangiare.
Concludendo, si tratta di un viaggio non per tutti, ma che potrebbe piacere a chi non ama girare in autobus e a chi vuole vedere un Marocco più tradizionale e meno turistico. Da brividi ascoltare il richiamo del Muezzin che cantava dal minareto per ricordare ai fedeli il momento di recarsi alla Moschea per pregare. Ascoltare le varie voci differenti, non interrotte da alcun rumore è stato davvero interessante, da provare.
Mi fermo qui perchè altrimenti vi tolgo tutte le sorprese. Naturalmente se avete domande, dubbi o insulti, inserite un commento e cercherò di rispondere il prima possibile. Il prossimo post sarà sempre dedicato al Marocco, ma si parlerà solo di fotografia, promesso!

Buona luce in attesa!