Etica della post produzione (ode alla fuffa più nobile)

Ebbene si, ci ho provato in tutti i modi ad evitarlo, ma alla fine ci sono arrivato anche io. A fare cosa? Ma a parlare della cosiddetta "etica fotografica" associata alla post produzione no? Che domande!! Se provate a fare una ricerca su Google scrivendo "è corretto fare la post produzione alle foto?" sapete quanti risultati ottenete? 6.950.000 .....già e sono sicuro che almeno il 90% avranno, al loro interno, un minimo di ragionamento legato all'etica di chi manipola arbitrariamente le immagini. Programmi sempre più potenti e facili da utilizzare, app gratuite da cellulare che promettono prestazioni migliori di software professionali (e costosi...), corsi a pagamento per imparare ad utilizzare queste app, insomma: per chi vuole cimentarsi nella post produzione, c'è solo l'imbarazzo della scelta! Ognuno con il proprio livello, può scegliere tra una pletora di software che fanno le cose più miracolose. La tentazione quindi è molto forte, ma ci siamo sempre noi dietro al monitor o no? Per cui non cerchiamo scuse, ammettiamolo: è bello andare in giro e scattare a cazzo di cane, senza pensare a niente, perchè tanto poi la sistemo a casa, davanti al pc, dico bene? NO, non dico bene, per due semplici motivi:
  1. si parla di FOTOGRAFIA e non di Artwork
  2. sistemare una foto del cavolo in post produzione può costare ore di lavoro, mentre farla correttamente "in diretta", magari costa 1 minuto di ragionamento
Ma allora la post produzione, in teoria, non serve? Potrebbe anche darsi, ma non credo. Senza addentrarmi nei concetti di raw ed immagine raster (che già di per se rappresenta una sorta di post produzione), vi posso assicurare che la post (fatta in maniera sensata) altro non fa che arginare i limiti delle attrezzature (anche quelle più costose...) rispetto alla nostra percezione visiva. O almeno così dovrebbe........
Come ho scritto sopra: ci siamo noi dietro al monitor e quindi cosa vogliamo fare? Vogliamo realmente VALORIZZARE uno scatto eseguito correttamente, con il valore artistico della nostra sensibilità ecc oppure vogliamo STRAVOLGERE uno scatto, magari riuscito male, ma del quale ci piace la composizione (ad esempio)? La scelta per molti è facile, per altri molto difficile, soprattutto davanti alla facilità con cui si ottiene una foto "google", strasatura, piena di dettagli ecc.
Dato che state leggendo il mio di blog, a questo punto vi tocca la mia opinione (per altro già nota da diverso tempo): per quanto mi riguarda, la post produzione deve avvicinare la fotografia a quello che realisticamente stavamo vedendo, valorizzando le nostre capacità di fotografi. Quindi post produzione minima, sempre e comunque? A questa domanda rispondo DIPENDE. Un po' come lo sharpening, anche le fotografie vanno lavorate a seconda della destinazione e mi spiego: se volete appendere la vostra opera in salotto, penso che venga automatico cercare un risultato realistico e non pacchiano o orribilmente saturo perchè, se vi fosse sfuggito, le foto troppo sature o in oversharpening, se le stampate, fanno veramente cagare, provare per credere! Se la foto è destinata ad un concorso, molto probabilmente non vorranno nemmeno la post produzione, per cui vi rispondete da soli. Se la foto la volete vendere su qualche sito particolare, dipende dalle regole del sito. Se la volete per il vostro desktop potrete pure esagerare, tanto la guarderete voi e chi se ne frega dell'opinione degli altri? Insomma, di situazioni ce ne sono sempre tantissime. Gli estremismi, come sempre, non servono a nessuno! Di certo però c'è che la post produzione, a mio parere, NON è bypassabile per i motivi tecnici di cui sopra.
Proviamo a vedere un esempio pratico: guardate questa foto di Angkor Wat
Questa foto è stata scattata con una luce discretamente orrenda e post prodotta in pochi secondi tramite un raw developer. E' stata enfatizzata l'atmosfera, ma con quella luce, questo si poteva ottenere. Guardate invece la stessa foto, lavorata un po' di più:
E' lo stesso scatto, solo che, tramite Luminar 4 ho sostituito il cielo, adattato la luce di scena e, tramite Photoshop, riprodotto il riflesso rendendolo più o meno credibile con una sfocatura di movimento. Questo scatto ha ricevuto una montagna di complimenti....fino al momento in cui ho fatto vedere l'originale e rivelato il ritocco. A mio parere, un occhio mediamente esperto si sarebbe accorto del fatto che è stata manipolata pesantemente, ma tralasciando questo particolare, la domanda è sempre la stessa: è corretto agire in questo modo? Se ragioniamo come quelli che mi hanno insultato direi di NO, ma voglio fare l'avvocato del diavolo (che in questo caso sarei io...): secondo voi, quando sono partito per la Cambogia, avevo qualche aspettativa circa lo scatto che avrei potuto fare ad Angkor Wat? Sempre secondo voi, quando ho visto le condizioni di luce in cui mi sarei trovato a scattare, come l'ho presa? Diciamo che il cielo a momenti si modificava in diretta, ma immaginate lo stato d'animo: adori la fotografia, sei in un posto che, molto probabilmente, non vedrai mai più in vita tua ed hai a disposizione pochi minuti per cercare lo scatto che auspicavi prima di partire. Fossi stato dietro casa, non avrei nemmeno fatto la fotografia in quelle condizioni, ma ovviamente ne ho scattate una ventina...e quando mi capita di nuovo? Ecco, a questo punto torni a casa ed hai la possibiltà di rendere la tua foto più magica, con un'atmosfera bellissima ecc, MA devi cedere alla tentazione di appesantire la mano con la post produzione. Cosa fare? In questo caso, personalmente non demonizzo queste opportunità di ritocco perchè trovo che ognuno di noi abbia anche il diritto di vedere nel proprio archivio una foto "come te la immaginavi prima di partire", almeno ogni tanto: noi amatoriali siamo pieni di fotografie di posti meravigliosi, scattate con una luce del cavolo e non fate quelle facce che lo so bene come funziona!! Se devo dirla tutta, alla fine ho stampato la prima delle due foto: su carta è un po' migliorata, ma rimane comunque una foto con pessima luce, punto. E quindi, riassumendo come la penso sulla post? Penso che sia assolutamente indispensabile per l'attuale livello di tecnologia disponibile, ma che vada utlizzata con il cervello acceso. Questo in generale. Nello specifico, come detto sopra, va pensato lo scopo della foto per modulare il più possibile gli interventi da fare. Alle mie foto cerco di dare sempre un senso di realismo, anche per quanto riguarda gli HDR, a meno che non voglia dichiaratamente fare una cosa ad "alto impatto", ma evidentemente artificiosa. In due parole: utilizzo la post produzione per avere risultati naturali, ma non mi nascondo quando esagero volutamente. Una cosa vorrei chiedere però, soprattutto a chi si avvicina al mondo della fotografia: cercate di avere chiaro in testa il vostro concetto di fotografia e non fatevi tentare dai facili strumenti di modifica miracolosa che ci sono in giro. Usate la vostra testa, senza accodarvi alle mode del momento, anche in termini di immagini! Vi piace tanto la post produzione? Bene, allora STUDIATE, perchè così arriverete a padroneggiare al meglio gli strumenti e potrete scegliere ogni cosa usando il vostro cervello e non eseguendo in maniera babbea l'azione che avete scaricato da internet!

Buona luce, post prodotta.

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