Fotografia e viaggi: Bolivia

Eccomi qua, tornato con colpevole ritardo, a riproporre la consueta accoppiata di post relativi all'ultimo viaggio. Il titolo parla chiaro, siamo in Sud America e, permettetemi, questo significa aver realizzato anche il secondo sogno turistico che avevamo in testa. Dopo la Namibia, siamo riusciti ad andare in Bolivia! Come al solito questo post parlerà solo di aspetti organizzativi, per i luoghi e le foto dovrete aspettare un po'. Il mucchio selvaggio mi attende al varco della post produzione e, come potrete immaginare, ci sono un bel po' di scatti, anche se ci potrebbe essere una sorpresa questa volta.

Bando alle ciance e parliamo del viaggio. Iniziamo col botto: quanto costa? Un occhio della testa! Non ci girerò troppo intorno, ma stiamo parlando di cifre che si aggirano sui 5.500 euro a testa. Purtroppo quindi, se vi piace questa destinazione (e se volete viaggiare come abbiamo fatto noi, questo è giusto dirlo), dovrete inziare a fare salvadanaio. Per quanto ci riguarda, è più o meno dal 2021 che ci "pensiamo attivamente" e si tratta, in pratica, del mio autoregalo per i 50 anni di età. Direi che poteva andarmi anche peggio 😁. Assistiti dalla nostra fedelissima agenzia Hamearis Tour di Roncade (TV), ci siamo lanciati quindi in questa nuova, fantastica avventura!

VOLI: una marea. 2 Voli internazionali (di cui uno intercontinentale) per arrivare in Bolivia e 3 voli interni. Nello specifico le tratte da Milano Malpensa a Madrid e da Madrid a Santa Cruz de la Sierra sono operati da Air Europa: non male come comodità e trattamento di bordo. Ovviamente non abbiamo nemmeno sfiorato la business class, ma tutto abbastanza gestibile. All'andata siamo riusciti anche a dormire e, sommandoci un film, il volo è passato alla grande. Al ritorno invece non abbiamo chiuso occhio, pagando lo scherzetto per tutta la settimana successiva (bello invecchiare no?). I voli interni sono operati dalla compagnia di bandiera della Bolivia: nessun problema a parte qualche minimo ritardo in partenza (inspiegabile dato che praticamente partiva 1 volo al giorno). Da sottolineare la qualità delle guide che ci hanno assistito in tutto e per tutto, check-in compresi: non è una cosa da dare per scontata, credetemi! Ad esempio, appena atterrati a Santa Cruz avevamo subito una coincidenza per il primo volo interno che ci avrebbe portato a Sucre, da dove il viaggio iniziava veramente. Bene, c'era una guida ad attenderci all'aeroporto che ci ha fatto fare colazione e ci ha aiutato a fare il check-in per il volo. Era lì solo per accoglienza ed assistenza. Tantissima roba!!

ALBERGHI: tutti di ottima qualità. Nulla da dire, come ci si aspetta da un viaggio del genere. Si va dai classici alberghi ricavati in edifici coloniali, molto caratteristici, all'albergo fatto interamente di sale ai bordi del Salar de Uyuni, per finire con dei lodge a 4.500 metri di altezza con il riscaldamento a stufetta catalittica vista l'assenza di gas o corrente elettrica, soprattutto di notte. Personale sempre gentile e disponibilissimo ad ogni necessità. Ti senti coccolato in ogni momento e ti godi la permanenza con zero pensieri, direi che incorpora la filosofia adatta per il termine "vacanza", che dite?

CIBO: per quanto si possa pensare il contrario, in Bolivia si mangia benissimo!! In generale, dato che c'erano alcuni pasti "liberi", abbiamo potuto assaggiare ogni pietanza possibile. Dalle classiche empanadas di pollo (delle specie di frittelle ripiene di carne e verdura) al panino con la chola (la nostra porchetta) alle varie zuppe (una più buona dell'altra!). Sul lago Titikaka abbiamo mangiato dei filetti di manzo, pollo e trota salmonata che erano uno spettacolo, mai mangiato così bene in un viaggio!! Particolare menzione per le zuppe (la specialità del Paese) che sono eccezionali: buonissime, una diversa dall'altra e appena finita, ti viene voglia di chiedere il bis. Ricollegandomi al discorso sui pasti liberi, ho già sottolineato alla nostra agenzia ed anche al Tour Operator che, a mio parere, le cene vanno comprese in viaggi di questo tipo e spiego subito il motivo. Il pranzo bene o male lo fai quando sei in giro, con la guida o con i compagni di viaggio, insomma, sei in gruppo e quindi si può risolvere la cosa con un panino veloce, oppure cercare qualcosa di più specifico, ma in ogni caso hai una persona esperta del luogo che può anche consigliarti. Ad esempio: il panino con la chola l'abbiamo provato grazie a Gisela, la nostra guida del Nord che ci ha portato in un posto dove, sinceramente, non sarei mai andato a mangiare e che invece si è rivelato essere perfettamente utilizzabile e con un panino che me lo ricorderò per tutta la vita tanto era buono!! Da dove nasce la mia critica? Una sera, su consiglio della guida, abbiamo cenato nel miglior locale di Sucre, pieno di turisti ovviamente. Vedevamo che tutti ordinavano di tutto e quindi ci siamo lasciati tentare da una insalatona con varie cose, frutta ecc. Ovviamente l'avevamo già vista girare su tanti altri tavoli e quindi eravamo tranquilli. Peccato che evidentemente c'era qualcosa di lavato male e la conseguenza è stata una semi intossicazione alla mia compagna. Per fortuna che, sempre aiutati dalla guida (Jessica, la guida del Sud, una persona fantastica!), abbiamo fatto ricorso ad un ospedale pubblico Boliviano, che ha risolto il problema alla velocità della luce e con un costo finale di 65 bolivianos (8 euro e 70 al cambio attuale):  la prestazione consisteva in tutte le verifiche del caso, un trattamento tramite iniezione per bloccare nausea e dolori allo stomaco e prescrizione di un antibiotico specifico (45 bolivianos il costo) con trattamento di 7 giorni. Il tutto ha brillantemente risolto la cosa in brevissimo tempo, questione veramente di ore. Come dicevo: se ci fossero state tutte le cene comprese, di certo si sarebbero utilizzati posti "sicuri e certificati", dove puoi mangiare di tutto, senza temere nulla ed evitare situazioni simili. Altro esempio: ad Uyuni, la prima sera, avevamo la cena libera e l'abbiamo consumata nel ristorante dell'albergo. Ci hanno confermato che, se la cena fosse stata compresa, sarebbe stato usato quel ristorante, dato che era il migliore di Uyuni. Ovviamente abbiamo mangiato ogni cosa immaginabile, senza alcun problema. Ed allora torna il mio dubbio: perchè, con un prezzo simile, non comprendere quelle 3 cene libere che avevamo, evitando così qualsiasi problema alimentare? La risposta ai posteri. Ah, prima che vi vengano dubbi: la mia compagna ed io facciamo sempre il trattamento di fermenti sia prima che durante il viaggio, quindi eravamo pure "vaccinati", ma non è servito. Chiudo questa lunga parentesi con un plauso alla sanità pubblica boliviana: da quelle parti (come in tante altre parti...) la sanità privata è una cosa, quella pubblica è un'altra, ma posso tranquillamente affermare che quella pubblica della Bolivia, nel nostro caso, è stata semplicemente fantastica: hanno accolto la mia compagna alla velocità del suono, venendo a prenderla direttamente dall'auto fuori dalla struttura e l'hanno seguita in 2 per tutto il tempo. La guida traduceva mentre io ero al telefono per l'assistenza medica (ne parlerò più avanti). In pochi minuti hanno fatto tutto quello che c'era da fare e senza la minima attesa o altro. Veramente bravi bravi e ancora bravi!

TRASPORTI: assolutamente adeguati. Come dicevo sopra, ci sono 3 voli interni di cui il primo si prende appena atterrati a Santa Cruz. Gli altri due sono ad Uyuni verso La Paz (ci si trasferisce dal sud al nord del Paese) ed il secondo da La Paz a Santa Cruz (per poi ritornare in Italia). A tale proposito è sorto a tutti un dubbio che spero il Tour Operator mi chiarisca: il viaggio si snoda da sud a nord ovvero si parte da Sucre, si va verso Potosì, Uyuni con il salar, si vola verso La Paz, ancora a nord verso il lago Titikaka e poi si torna a La Paz per volare verso Santa Cruz e tornare. Ho fatto il riassunto veloce: i posti visti sono molti di più, ma ne parleremo nell'altro post. Abbiamo notato, all'aeroporto di La Paz, che c'era un volo diretto fino a Malpensa ed il nostro tour prevedeva invece il volo da La Paz verso Santa Cruz, passare una notte a Santa Cruz (in un albergo semplicemente spaziale!!) e la mattina seguente prendere il volo per Milano. La domanda sorgeva spontanea: perchè? E' una notte sprecata a nostro giudizio. Senza entrare troppo nel tecnico, si poteva o accorciare il viaggio di una notte, risparmiando qualche euro (vista anche la qualità della struttura di Santa Cruz) + un volo interno, oppure utilizzare quel giorno per visitare altro nei pressi di La Paz e poi ripartire direttamente verso Milano. Anche qui, ai posteri l'ardua sentenza. In ogni caso i trasporti si effettuano con il classico pulmino da 10 per quelle tratte dove le strade permettono il passaggio di questi mezzi e con una Jeep 4x4 per tutto il resto delle strade (o presunte tali dato che abbiamo attraversato posti dove faticavano anche questi mezzi). Gli autisti assolutamente competenti e gentili, soprattutto il driver della zona di Uyuni che, oltre a dimostrare di saperci davvero fare in mezzo a quel bianco infinito, era anche amante della musica rock anni 80: viaggiare nel salar con una colonna sonora fatta di Guns, Roxette, The boss ecc è tanta roba...senza contare "Imagine" al tramonto. Piccoli particolari che fanno grande un'esperienza, mitico Reynaldo!!

VALUTA, MANCE: la valuta ufficiale è il peso boliviano, detto "boliviano" (o bolivianos se plurale). Inutile dire che l'euro è decisamente forte rispetto a questa moneta, quindi le cose costano pochissimo. Si mangia con 5 euro in due in maniera "veloce", mentre al ristorante si spendono meno di 8 euro a testa per zuppa, main courses, dolce, bibita, caffè ecc. Accettano anche i dollari americani e gli euro, soprattutto nelle città più grandi e turistiche. Ovviamente i resti, in caso di valuta straniera, sono un po' creativi, ma è così dappertutto no? Gli euro sono particolarmente apprezzati in quanto ancora più forti del dollaro quindi se dovete lasciare mance o altro, fatelo in euro e saranno contenti. A proposito di mance, c'è sempre da foraggiare guida e autista. Ovviamente i trattamenti sono differenti dato che la guida si sbatte parecchio, mentre l'autista guida e basta: in ogni caso, mediamente con 5 euro a testa in due al giorno te la cavi, niente di che. A fine viaggio ho fatto il calcolo che abbiamo speso di più in mance che in shopping o pranzi e cene libere, vedete voi.

ASSISTENZA: per la prima volta ho dovuto telefonare all'assistenza e si è vista tutta la mia inesperienza a riguardo. Innanzitutto il mio operatore telefonico (fastweb), all'estero fa abbastanza pena dato che NON permette di ricevere telefonate: l'assistenza continuava a provare a ricontattarmi, ma non ci riusciva ed io non capivo il motivo. Chiamavo sempre io al costo di 2 euro al minuto e se calcolo che più della metà del tempo sono stato in attesa per le verifiche del caso ecc, praticamente ho speso 10 euro per curare la mia compagna e quasi 40 euro di telefonate per l'assistenza. Quindi la prima cosa è: verificate bene cosa permette il vostro operatore telefonico all'estero ed eventualmente acquistate pacchetti voce o dati prima di partire. Seconda cosa: lato assistenza invece, sarebbe utile avere anche un numero di cellulare da chiamare e non solo un numero "fisso": questo permetterebbe di usare, ad esempio, wapp per una chiamata tutta appoggiata sui dati e quindi eventualmente sulla wifi che si può trovare praticamente ovunque, anche in Bolivia. Questo aiuterebbe dato che l'assistenza non la chiami per salutare, ma solo se c'è reale necessità. Ultima cosa: le tanto blasonate E-Sim che vengono pubblicizzate hanno più limiti che altro ed uno di questi limiti è, banalmente, il fatto che siano compatibili praticamente con 2 telefoni: iPhone e Samsung (oltre un certo modello). Ergo, il 90% degli utenti che come me hanno Xiaomi, Realme, Oppo ecc si attaccano allegramente al tram. Nel 2024, faticare a chiamare da un Paese estero (e a quei costi!!!), con tutte le conversazioni che viaggiano "voice over IP", è semplicemente scandaloso e questo sarebbe ora che venisse anche preso in considerazioni dai vari governi ecc per porre rimedio. Chiusa parentesi polemica. L'assistenza è stata anche troppo disponibile, ma alla fine non ne ho usufruito visto il costo sostenuto, ma mi è servito di lezione, questo posso assicurarlo. Anche qui un plauso alla nostra agenzia di viaggi per la super disponibilità ad aiutarci anche intercedendo presso l'assistenza stessa! Come sempre una garanzia per viaggiare con meno pensieri possibile.

ALTITUDINE: questo è il VERO e unico problema di questo Paese. Se soffrite di mal d'altura già certificato vi posso dire con discreta serenità di evitare alcune zone della Bolivia. Purtroppo le più belle sono tutte in alta quota e quindi non c'è molto da fare, se non saperlo e provare a contrastare il mal di testa, la nausea ecc. Non avevamo alcuna conoscenza circa la nostra tolleranza all'altitudine (al massimo siamo stati a 3000 metri per qualche ora, niente più) e quindi è stato una sorta di salto nel buio. Tutto sommato ci è andata bene in quanto abbiamo realmente sofferto solo una sera quando abbiamo dormito a 4.500 metri. Quella notte è stata pesantuccia, visto anche il freddo e purtroppo non siamo riusciti a goderci il luogo che, secondo me, era fantastico...un vero peccato! Il mal d'altura si può contrastare tramite farmaci e la guida può aiutare a scegliere quali: i prodotti italiani raramente funzionano. Mi riferisco al Diamox tanto pubblicizzato, che spesso e volentieri ha il solo risultato di farti andare al bagno più spesso e niente più. Alla bisogna si può anche ricorrere ad una bombola di ossigeno che tutte le strutture possiedono e che ti mettono sempre a disposizione. Pochi minuti di trattamento e il mal di testa passa, ma se resti in altitudine, dopo un po' torna come prima. Il problema è legato alla pressione: la quantità di ossigeno nell'aria è la stessa che si trova a 0 metri, ma la pressione è decisamente minore e quindi ad ogni respiro tiri dentro meno ossigeno rispetto ad altitudini inferiori, il tuo corpo va in ipossia, con le conseguenze che ho scritto sopra. Per questo il trattamento con l'ossigeno aiuta. Questa cosa l'ho fatta notare anche al Tour Operator: potrebbero dotare tutti di un piccolo respiratore (tipo quelli che si usano per le immersioni brevi) così che ognuno possa aiutarsi da solo, senza svegliare gente in piena notte ecc.

CURIOSITA' E FURBATE BOLIVIANE: ci sono alcune cose che meritano particolare menzione e sono situazioni vissute e che fanno capire l'approccio boliviano. A "El Alto" che, ricordo, è un municipio indipendente rispetto a La Paz (non è più un quartiere, attenzione a dirlo ai boliviani che vi abitano, potrebbero prenderla male...), le regole non sono proprio di casa e l'espressione massima è la jungla selvaggia che si vede per strada. I semafori, pur avendo tutti il display con i secondi che mancano al cambio di colore (prima furbata che in Italia ce la sognamo), hanno l'aiutino esterno: prima di ogni incrocio infatti è presente un dosso alto circa 8 cm che ti costringe quasi a fermarti, a meno che tu non voglia distruggere la tua auto. Questa cosa favorisce l'attraversamento dell'incrocio a velocità ridotta e quindi anche se il furbo di turno vuole passare col rosso, lo farà a velocità decisamente gestibile, limitando i danni a cose e persone in caso di incidente. Altra cosa furba è la gestione dei medicinali in farmacia: tralasciando la distribuzione di antibiotici come se fossero caramelle, senza ricette ecc, la cosa bella è che in base alla durata della terapia, valutata con il farmacista, ti danno le pasticche strettamente necessarie al trattamento, non una in più. Questo comporta da un lato un risparmio per te che le acquisti e dall'altro un minor spreco di medicinali per il servizio sanitario. Molto probabilmente la cosa è legata anche al fatto che di sostanze strambe, in Bolivia, ne circolano già abbastanza e quindi è meglio ridurre al minimo la disponibilità di ulteriori principi attivi che potrebbero servire per "tagliare" altre sostanze. Purtroppo questa è una delle piaghe del Paese: l'esperienza, in aeroporto, del cane antidroga che annusa tutti i bagagli ed i passeggeri è una cosa che, da un lato fa sorridere me che non ho nulla da nascondere, dall'altro fa pensare a quanto sono in difficoltà nel gestire questo problema.

CONCLUSIONI AMMINISTRATIVE: non andrò troppo in giro con le parole per cui dico che si tratta di uno dei migliori viaggi che ho mai fatto. Attenzione, parlo dal punto di vista amministrativo, perché dal punto di vista dei luoghi è sicuramente il miglior viaggio che ho mai fatto, ma ne riparleremo nel post fotografico. La Bolivia è un Paese abbastanza organizzato, ma che sconta una scarsa propensione al turismo di massa e questo si traduce in alcune situazioni che ti fanno saltare alla mente le domande che mi sono posto qua sopra, ma nonostante questo, l'organizzazione è eccellente. Certo ci sono dei particolari da limare: oltre a tutto quello già citato sopra posso aggiungere che, nel Nord, non avevamo alcuna scorta di acqua nel mezzo di trasporto e ci siamo trovati a fermarci spesso per acquistarne: a mio parere assurdo visto il costo del viaggio e visto che al Sud avevamo una scorta praticamente infinita. Al di là di situazioni simili comunque il Paese si lascia guardare e tutto fila liscio, sempre che non capiti in mezzo a tentativi di golpe, come accaduto di recente. Il Sud America è sempre stato così per cui fate tutte le verifiche del caso sulla situazione politica, prima di partire.

Bene siamo giunti alla fine di questo lungo post descrittivo che spero non abbia annoiato troppo. Il prossimo sarà tutto dedicato alla fotografia (in questo momento sono a metà della post produzione) e vi posso garantire che ne vedremo delle belle...

Buona luce a Sud dell'equatore!



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