Fotografia e Viaggi: Bolivia (post fotografico)

Con colpevole ritardo, arriva anche il secondo post dell'accoppiata da viaggio: qui si parla solo di fotografia! Iniziamo con la canonica attrezzatura ovvero:

Nikon D750

Nikkor 24-120 f4 G

Tamron 70-300 f4-5/6 SP

Quante volte ho usato il tele? MAI! Non tanto per scelta personale quanto per organizzazione interna, diciamo così. La mia compagna ha deciso di scattare l'intero viaggio con il teleobiettivo e quindi, di contro, io mi sono concentrato su tutte le altre focali. Ne sono uscite delle belle devo dire, con situazioni simili, interpretate in maniera totalmente diversa. Un bell'esercizio che vi consiglio se scattate in coppia.

Quali sono stati i posti toccati dal nostro tour? La tipologia di luoghi è molto varia: città, deserto (di sabbia e di sale), altipiani, montagne altissime (5000 metri circa), laghi e isole. Non manca niente. Andiamo per ordine:

CITTA': abbiamo visitato città importanti come Sucre, Potosì, La Paz. Questi luoghi rappresentano quello che, nel nostro immaginario, ci figuriamo quando pensiamo ad una città. Quindi casino ovunque, persone ovunque e una vita dal ritmo frenetico tipico cittadino. 






Come potete vedere dalle foto, alcune città sono "normali", altre, tipo La Paz, sono letteralmente costruite a ridosso della montagna, sembra quasi che le case si arrampichino sul versante. Le persone sono coloratissime, ma attenzione a quando le riprendete: non sempre sono felici di essere fotografati e, sotto questo aspetto, la scarsa propensione al turismo della Bolivia esce tutta quanta. Soprattutto nel mercato di Tarabuco, stateci attenti perchè potrebbero prenderla davvero male. La foto con la copertura tipo sagra di paese, che vedete qua sopra, è stata scattata facendo finta di fare tutt'altro, sfruttando il display orientabile della macchina.
Oltre alle città ci sono i paesini e, inutile dirlo, sono i luoghi abitati che mi sono piaciuti di più:

Questi scatti sono presi all'isola del Sol, nel mezzo del lago Titikaka: un paradiso, soprattutto nel periodo scelto da noi (fine maggio). Pochi turisti e più abitanti indigeni. Tanto tanto relax, ma posso solo immaginare, vista la montagna di alberghi presenti, che razza di casino sia durante l'alta stagione.

DESERTO: i deserti che abbiamo visitato sono quello del Siloli fatto di sabbia e sedimenti, con dei colori spettacolari e nessuna forma di vita presente (a parte noi). Il secondo deserto è quello fatto di sale del Salar de Uyuni e qui scatta un "auto applauso" per noi e per la scelta del periodo in cui andare in Bolivia, ma andiamo per ordine. Partiamo dalla sabbia:

E dai relativi altipiani con lagune:


Ed arriviamo al "sale" per il quale faccio una premessa dovuta: il salar è uno spettacolo quasi unico al mondo ed è bellissimo sia nella stagione secca, che in quella delle piogge. La seconda è più rischiosa perchè, come potete ben immaginare, allagare 12.000 kmq e sperare che non si creino pozze che risucchiano, è un'utopia. Il momento più gettonato quindi è la stagione secca dove ti ritrovi circondato da un bianco infinito e dove camminando tutto scrocchia sotto i tuoi piedi. La vista dai vari isolotti che si ergono in mezzo a questo deserto è semplicemente fantastica:

Esiste però un periodo dell'anno dove è possibile ammirare questo luogo in ENTRAMBE le situazioni (secco ed allagato), in completa sicurezza. Questo periodo, guarda caso, corrisponde alla nostra scelta di viaggio. Durante il mese di maggio infatti è possibile vedere alcune zone del salar ancora allagate e godere di questo spettacolo:

Pochi cm di acqua ed il gioco è fatto. Il salar diventa lo specchio più grande al mondo. Inutile descrivere le sensazioni che abbiamo provato, bisogna andarci di persona per capirlo. Potrei dirvi che sembrava di passeggiare nelle nuvole, di toccare il cielo con un dito ecc, ma sarebbe tutto troppo riduttivo.

LAGO: il lago in questione è il lago Titikaka, il più alto navigabile al mondo. Circa 4000 metri con un'estensione notevole ed un acqua con un blu quasi irreale (le foto non sono ritoccate da quel punto di vista). Le viste sono dall'isola del Sol e questo lago è uno dei posti che più ci sono piaciuti. Oltre ai paesaggi ed all'aria di relax, il cibo era qualcosa di spettacolare! Credo che non abbiamo mai mangiato così bene in un viaggio...e scusate se è poco!


I lama, gli alpaca e le vigogne sono ovunque e, a parte il rischio di farsi sputare in faccia, sono simpaticissimi e quasi venerati. Sono una variante dei cammelli, usati soprattutto per la lana. Una curiosità: vengono lasciati liberi a pascolare e la "strada di casa" viene insegnata al maschio dominante che si occuperà di radunare tutto il gregge e di condurli tutte le sere alla casa del proprietario. Il tutto in automatico al calare del sole, altro che IA e roba del genere!


Come avete potuto vedere, la Bolivia offre una varietà di spunti fotografici al limite dell'infinito: qualsiasi sia la vostra specializzazione o meno, qui troverete pane per i vostri denti. Le difficoltà fotografiche sono soprattutto in città dove, come detto, le persone non sempre sono felici di finire nei vostri scatti, anzi, spesso accelerano il passo o si chinano proprio per uscire dall'inquadratura. Nelle altre location si tratta di agire come per una qualsiasi ripresa di un paesaggio, ricordando che, nel Salar, la quantità di bianco potrebbe incasinare il vostro esposimetro, sottoesponendo la foto. Fate un paio di tentativi impostando lo sbilanciamento esposizione (il pulsante "+/-" che trovate sul vostro corpo macchina) a +0,6 (o 2/3 di stop che dir si voglia), sovraesponendo lo scatto. Se andate in Bolivia, magari postate nei commenti il link al vostro album fotografico, il mio è raggiungibile QUI, così confrontiamo le foto e le esperienze.

Per ora è tutto, buona luce sudamericana!