Fotografia e viaggi: Madagascar (Post fotografico)

Eccomi qua con la seconda parte dell'accoppiata vincente, riferita al Madagascar. Devo fare una premessa: questo viaggio ho scattato meno foto del solito ed alcune (parecchie), sono fatte direttamente con il cellulare. Le motivazioni le metterò alla fine, ma il motivo delle poche foto è...il soggetto stesso! Tante persone sorridenti, ma tanta povertà, al punto che ti sentivi uno sciacallo a continuare a scattare foto a gente che cerca di sopravvivere. Sembrava quasi di voler rubare qualcosa che nemmeno hanno e la cosa mi ha parecchio toccato.

Ma veniamo a noi con l'attrezzatura: Nikon D750 + 24-120f4 + 70-300 f4.5/5.6, cellulare Redmi Note 13Pro (ebbene si, ho usato anche il cellulare...).

Iniziamo con gli scatti più frequenti ovvero quelli alle PERSONE ed ai loro spaccati di vita:

 


Qual è la difficoltà maggiore nell'eseguire queste riprese? Dal punto di vista tecnico non ci sono troppe difficoltà: la luce in Africa non manca mai e dato che non stiamo parlando di paesaggi notturni o situazioni impossibili, non avrete difficoltà ad esporre. Attenti solamente alle alte luci: i contrasti sono molto marcati, anche sui visi delle persone quindi occhio a come esponete. Sento già le proteste sul tempo a disposizione per preparare una foto ecc. Tutto vero, ma la foto tipicamente street è, per definizione, uno scatto che non ha tempo di preparazione. Dovrete abituarvi a decidere in fretta tutto quanto: dalla messa a fuoco all'esposizione generale. Un consiglio? Punto di messa a fuoco centrale sempre selezionato (eventualmente poi tagliate in post) ed esposizione medio pesata al centro con priorità di diaframma (impostato preventivamente su 5.6 su FF). In questo modo avrete un'esposizione calcolata più o meno sul soggetto che mettete a fuoco, con una profondità di campo accettabile ed una nitidezza per lo meno decente anche con ottiche non professionali. Ovvio che è un punto di partenza e quindi potrebbe essere che, pur di non perdere lo scatto, questo venga fuori esposto male: a quel punto bisogna per forza agire in post produzione. Si potrebbe scattare già sovraesponendo di 0,7stop così da evitare il recupero delle ombre e al massimo chiudere le luci ecc. ecc. si, certo, tutto si può fare, ma dovete valutare in anticipo la luce che avete intorno. Se è poca, non serve a niente sovraesporre: vi porterà solo ad avere iso più alti inutilmente). Se è tanta dovete stare attenti a ciò che finisce nella zona di rilevamento dell'esposizione: il rischio bruciatura è dietro l'angolo. Poi si può ragionare sul fatto che l'eventuale bruciatura viene tagliata per via della sistemazione dell'inquadratura. Sembrano tantissime cose, ma in realtà, dopo un po' di allenamento, vi verranno automatiche, fidatevi!

Altre foto tipiche di questi posti sono le classiche AVIFAUNA, animali, insetti, rettili ecc. :




Questi scatti presentano le stesse difficoltà delle street, forse amplificate dalla location di ripresa (a parte il serpente per il quale la difficoltà maggiore è stata quella di resistere dalla fuga a 200 all'ora!!). Spesso vi troverete in mezzo alla jungla ed ai boschi più fitti, dove la luce passa in maniera puntiforme o addirittura non passa. Nella maggior parte dei casi dovrete accettare compromessi con la iso della vostra macchina, ma, in Madagascar, c'è una difficoltà in più: i lemuri hanno la malsana abitudine di vivere sulle cime degli alberi e quindi vi troverete a scattare puntando la macchina al cielo e sarete immersi nel peggiore dei controluce. Qui, il suggerimento è di fare esattamente come per la street: lettura medio pesata al centro e preghiera che la differenza di luce con il cielo non sia oltre quello che si può recuperare in post. In ogni caso, in questo tipo di condizioni, la maggior parte delle foto faranno pena: cercate di limitare i danni. I lemuri saranno ampiamente fotografabili in diverse situazioni, per cui non dannatevi troppo l'anima quando siete nella jungla.

Ultimo tipo di foto che vale la pena di citare sono i paesaggi marini ed il tramonti in generale:





Sono i più bei paesaggi mai scattati? Sinceramente no. Difficoltà non ce ne sono in pratica, ma vi consiglio di prendere ogni occasione dato che le condizioni di tramonto variano anche a parità di cielo. Ci sono serate dove le nuvole si infiammano, altre dove restano grigie ed apparentemente siete nella stessa identica situazione. Prendetevi il tempo che serve, piuttosto andate a mangiare un po' dopo, ma godetevi ogni occasione di tramonto perchè potrebbe essere quella giusta.

Concludo la carrellata con le FOTO DA CELLULARE             





Queste foto mi fanno inorridire al solo pensiero, ma tant'è che mi sono trovato a scattarne ed anche parecchie. Il motivo è spiegato nella riflessione finale di questo post, che vi invito a leggere con attenzione: prima o poi vi troverete anche voi nella stessa situazione, garantito!! Le difficoltà più grandi di questi scatti sono (oltre ai conati di vomito) proprio i settaggi: se volete prendere il controllo (si fa per dire...), il cellulare è 10.000 volte più scomodo di una reflex, quindi rassegnatevi a bestemmiare o ad accettare tutto ciò che fa automaticamente il vostro dispositivo. Nel bene e nel male, la foto la portate a casa, questo si, che poi sia degna o meno, questo sta a voi deciderlo.

Le foto selezionate sono un estratto: l'intero album è visibile QUI.

Riflessioni sull'attrezzatura: per la prima volta, dopo tanti anni di viaggi, mi sono trovato a VOLER lasciare la macchina fotografica in albergo prima di un'uscita. Le motivazioni sono molteplici, ma principalmente mi sto stancando di portarmi dietro un sacco di cemento, per scattare foto. Alla mia età inizio a sentire il peso ed i dolori che mi causa, al punto che sto valutando seriamente un cambio di corredo, a favore di qualcosa di più leggero, anche rinunciando alla qualità del sensore Full Frame. Emblematiche sono state le due uscite fatte da Nosy Be, verso i due posti più famosi e conosciuti del Madagascar, dove ho utilizzato esclusivamente il cellulare. Ovviamente, per quanto possano essere tecnicamente qualitativi, il contenuto di questi file non può essere minimamente paragonato a quello che può contenere un file raw che esce dalla D750. Ammetto che, sul momento, volevo tornare in stanza a prendere tutto il cucuzzaro, ma nel corso della giornata, mi sono ritrovato a pensare di aver fatto bene e di essere soddisfatto comunque! L'argomento è vasto e quindi merita un post a parte, che produrrò quanto prima, ma era giusto sottolinearlo dato che, i più attenti, avranno notato la differenza  di qualità nelle foto.

Vedremo come si svilupperà questo pensiero, per ora buona luce rifless...iva!

Fotografia e viaggi: Madagascar (Post amministrativo)

Consueta accoppiata di post per l'ennesimo viaggio alla scoperta del mondo. Questa volta siamo andati in Madagascar!! Inizio subito col dirvi che non abbiamo incontrato i pinguini e, viste le temperature, direi che era quasi scontato! Battute a parte parliamo degli aspetti amministrativi di questo viaggio iniziando dal tipo di viaggio: un tour organizzato del NORD, con gli ultimi giorni a Nosy Be per il meritato relax al mare.

Per questo giro, sempre assistiti dalla nostra fedelissima agenzia Hamearis Tour di Roncade (TV), abbiamo optato per un tour proposto dall'operatore "African Explorer". Lo stile di questo Tour Operator è un po' diverso, nel senso che propone luoghi ed escursioni che fanno muovere le gambe. Va detto che il territorio del Madagascar ben si presta a questo genere di esplorazione, ma anche per altre destinazioni, lo stile rimane sempre lo stesso. In una parola: interessante. 

E' un viaggio di gruppo che partiva anche con sole 2 persone e, guarda caso, eravamo.......solo noi due!! In pratica abbiamo goduto di un tour privato, al costo di uno collettivo. Per carità, con circa 4.500 euro a testa di prezzo pattuito, non si può certo parlare di regalo, ma vi posso assicurare che se puntate al centro o al sud di questo Paese, potreste rimanere scioccati dalle cifre a cui possono arrivare i preventivi. Inizialmente infatti il nostro viaggio era pensato per il centro-sud, ma dopo vari tentativi, abbiamo dovuto optare per il nord che, essendo più turistico, ci ha permesso di contenere un po' i costi (!!!). Quando dico "più turistico", l'affermazione va però confrontata con la realtà malgascia. Il turismo di massa è concentrato quasi esclusivamente a Nosy Be, l'isola più famosa e gettonata. Qui non mancherà nulla e potrete vivere il vero caos turistico che tutti immaginate. Appena lasciate Nosy Be ed arrivate nella "Gande Terra" (come la chiamano loro), la cosa cambia radicalmente. Pur mantenendo un livello di turismo superiore rispetto al centro-sud, si percepisce chiaramente che non sono attrezzati e non hanno più di tante risorse da offrire. In sostanza inizierete a vedere la "vera" Africa e per qualcuno potrebbe essere più toccante di quel che si crede. Non aggiungo altro a questo proposito, perchè ci sono un sacco di documenti video e di racconti on-line, dove potete farvi un'idea di come vivono da quelle parti. Ricordate solo che a Nord, stanno decisamente meglio che al centro-sud....fate le vostre valutazioni.

Iniziamo dai voli operati da Ethiopian Airlines con partenza da Malpensa, scalo ad Addis Abeba ed arrivo a Nosy Be. La prima tratta fino in Etiopia è più lunga ed operata con aereo adeguato, comodo e molto silenzioso. La seconda tratta più breve operata con un aereo decisamente meno comodo, di quelli da 4 ore di distanza. Arriverete stanchi, garantito.

Le strutture, come detto sopra, sono poche e, come spesso succede in Africa, ci sono due scelte: quelle scarsissime e quelle di lusso. La via di mezzo scordatevela. Quelle di lusso sono bellissime ovviamente, ma ti ricordano sempre che sei in Africa. Mi spiego con qualche esempio: a Diego Suarez, la città più a nord del Madagascar, eravamo in un albergo in centro città, enorme e lussuoso. Una sera, rientrati dalla giornata, ci avvisano che non c'era acqua corrente per lavarsi. Ci regalano due bottiglie di acqua per bere e ci portano in camera un secchio con 30 litri d'acqua (presa chissà dove) ed una scodella per versarcela addosso e fare una "doccia africana". La guida era sconvolta da questa cosa, mentre noi ci siamo addirittura divertiti. Dopotutto i posti vanno vissuti, limiti compresi. Il motivo del problema? Beh, la città è stata fondata dai francesi che hanno creato un bacino idrico che può servire 40.000 persone. Peccato che la città conti 400.000 abitanti. Guarda caso, il numero di francesi che fondarono questa città era proprio di 40.000...evito ogni commento. Altro esempio: all'Ankarana Lodge, uno splendido resort letteralmente in mezzo alla jungla, dopo una certa ora la corrente elettrica sparisce (utilizzano i pannelli solari per la produzione) e servizi come l'aria condizionata, si appoggiano ad un generatore. Il generatore però, verso le 21:30, viene spento e dovrete dormire in una stanza calda ed umida per tutta la notte. Le finestre si possono aprire, ma le zanzariere sono belle spesse (ricordate che siete in mezzo alla jungla...) e quindi poca aria che circola. La mattina, sempre nello stesso lodge, c'era un lombricone malgascio di 30cm acciambellato nella doccia. Sul momento pensavo fosse un serpente (la cosa peggiore che potete farmi vedere!!), ma per fortuna un gentile inserviente mi ha fatto capire che non c'era nulla da temere. Anche questa è Africa! A noi queste esperienze sono piaciute, ma è giusto saperlo: mente aperta perchè può capitare di tutto. A Nosy Be invece il resort era di quelli classici sulla spiaggia: niente da dire se non che il mare antistante non è proprio quello da sogno che potreste immaginare, ma ci arriviamo dopo.

I trasporti ottimi: jeep enorme e confortevole. Nel nostro caso, come detto prima, abbiamo avuto un bel colpo di cxxo perchè il tour partiva anche con 2 partecipanti e, guarda caso, eravamo solo in 2. Non si poteva chiedere di meglio.

Il cibo è ottimo ed abbondante: quasi tutto a base di pesce ovviamente. Tutto buonissimo e cotto quasi sempre alla griglia (in Africa esiste solo quella per cucinare!). Lo stile del viaggio ci ha fatto utilizzare dei ristorantini davvero caratteristici dove, ad esempio, a fine pasto, arrivavano dei lemuri direttamente dagli alberi e si piazzavano vicino a noi, in attesa di qualcosa da mangiare, troppo forte! Nel ristorante dell'albergo a Nosy Be invece c'era un menù del giorno ed uno alla carta, ma c'erano un po' troppi piatti "crudi" e, viste recenti e passate esperienze, abbiamo preferito glissare: certo questo ti preclude tante scelte, ma a volte non si può fare diversamente.  C'è sempre la voglia di stupire il turista, sempre e comunque, anche presentando cose che palesemente un turista che non voglia condannarsi al bagno a vita, eviterà alla grande. Forse, su questo punto, i Tour Operator potrebbero dare suggerimenti più specifici e migliorare l'esperienza, ma siamo proprio ai dettagli dei dettagli. 

Le escursioni da Nosy Be sono ovviamente di ottima fattura e, personalmente, avrei preferito che il tour ne prevedesse almeno due già incluse. Alla fine farete sicuramente almeno le due che abbiamo fatto anche noi (Nosy Iranja e Nosy Komba) e quindi perchè, visto il prezzo, non comprenderle già? Come anticipato sopra, il mare davanti al resort era tutto tranne che quello cristallino che ci si aspetta dall'Oceano Indiano: o resti in piscina o fai qualche escursione e quindi perchè non prevederne almeno 2? Eventualmente gli altri giorni di mare, uno sceglie se rilassarsi o fare altre escursioni, ma così hai un tour completo di tutte le esperienze: da quelle più avventurose, a quelle più turistiche (ma che non puoi mancare, se vai in Madagascar).

Per la sezione varie ed eventuali invece posso dire che, se andate da quelle parti, è meglio portarsi delle magliette usate o comunque delle cose che potete lasciare (shampoo, bagnoschiuma ecc, tutto è apprezzato) perchè qualcuno ve le chiederà. A noi è capitato giusto fuori dall'albergo, ad una bancarella dove avevamo comprato un braccialettino: una delle ragazze che vendevano le cose ci ha chiesto se avessimo magliette usate, anche da lavare e se avessimo dello shampoo avanzato ecc. E' stato un tuffo al cuore vedere gli occhi illuminati di questa persona, una volta che siamo tornati con il nostro sacchettino con qualcosa per lei. Anche matite colorate vanno benissimo. Niente pennarelli però: sono di plastica ed una volta esauriti finiranno nel mucchietto di immondizia che, ogni sera, viene bruciata in mezzo ai villaggi. Potete immaginare cosa succede se li riempite di pezzi di plastica...

Ultima menzione speciale per le mance: non parlo di cose legate al tour o al mero trasporto della valigia, ma di una abitudine diffusissima, soprattutto a Nosy Be. I funzionari dell'aeroporto ci hanno chiesto una mancia appena atterrati: non sapevo nemmeno dove mi trovavo e già ci avevano assaltato per chiedere una moneta, senza alcuna motivazione pratica. La guida ci ha successivamente spiegato che il lavoro pubblico paga pochissimo e che, mediamente, lo stipendio finisce già a metà del mese. Il lavoro nel settore privato invece paga di più (non molto di più...) ed ecco spiegato perchè di queste assurde richieste.

Bene, per la parte amministrativa direi che è tutto. Ci si risente a breve (forse...) con quella fotografica dove ci saranno anche delle riflessioni sull'attrezzatura.

Per ora buona luce malgascia!!

Ciao Bryan...

Post breve e triste purtroppo. 

Probabilmente tutti saprete già di chi e cosa parlo, ma è doveroso lasciare un pensiero per un grande fotografo che ci ha lasciato. Sto parlando di Bryan Peterson, una leggenda della divulgazione fotografica. 

Potrei dire che è stato il mio mentore, ma non sarebbe del tutto corretto dato che non ho mai avuto la fortuna di incontrarlo di persona. A dirla tutta, ci siamo scambiati diversi messaggi tramite email e telefono, nei quali ci davamo anche appuntamento a Venzia per un caffè, insieme ad un suo gruppo di workshop. Appuntamento rimandato più volte, per mille motivi ed ora...resterà solo un pensiero ed un grosso rimpianto per il sottoscritto. Perchè lo definisco il mio mentore? Perchè i suoi libri hanno riacceso in me la passione per la fotografia, latente da tanto tempo dopo il periodo "a pellicola" della mia giovinezza. Per caso sono approdato ad una copia di "Comprendere l'esposizione", un suo best seller, e da lì, tutto è ricominciato con rinnovato entusiasmo. Ed il tutto grazie al suo modo di comunicare, di rendere semplici i concetti complicati, di dare una connotazione scanzonata anche alle situazioni più complesse di esposizione e composizione. Un vero e proprio MAESTRO, sempre sorridente e simpaticamente competente. I suoi libri ed i suoi video sono sempre divertenti e pieni di informazioni preziosissime per chi è appassionato di fotografia. I suoi scatti invece, sono addirittura meglio! Vere e proprie perle di creatività: foto che, a guardarle, ti viene da pensare: "Ma come ha fatto ad immaginare uno scatto del genere...".

Bryan, mi mancherai, riposa in pace e....buona luce dall'alto!

PS: QUI il link alla pagina delle pompe funebri