Fotografia e viaggi: Thailandia del Nord (Post amministrativo)

Eccomi di nuovo con la consueta accoppiata di post legata ai nostri viaggi. Assistiti come sempre dalla nostra agenzia Hamearis Tour di Roncade (TV), siamo tornati nel sud-est asiatico e precisamente in Thailandia. Andiamo per ordine:

TIPO DI VIAGGIO: tour di gruppo organizzato con operatore Mistral (Quality Group). Durata 10 giorni circa, compresi voli, scali ecc. Costo circa 2.600 euro a persona, compreso di ogni cosa ed assicurazione totale.

VOLI: Emirates da Venezia, con scalo a Dubai. E qui inizio subito a sfatare qualche mito circa questa compagnia che sembra imbattibile sotto ogni punto di vista. Di sicuro è una buona compagnia aerea, questo si, ma da qui ad essere, insindacabilmente e per distacco, la migliore, ce ne passa. I due aerei usati per questa tratta sono stati un 777 da Venezia a Dubai e un A380 da Dubai a Bangkok. Il 777 è in assoluto l'aereo più rumoroso che io abbia mai provato, nemmeno Alitalia con i vecchi voli interni era riuscita a fare "meglio"😖. Forse siamo stati sfortunati con il posto a sede, ma non penso che sia questo il problema. In certi momenti il casino impediva di sentire anche il film che avevo in cuffia e non aggiungo altro. L'A380 invece è decisamente migliore: per carità si parla di aereo a due piani, con un bel culone grosso da sollevare e dei motori veramente imponenti, ma il rumore era perfettamente controllato. La comodità su entrambi i voli, così come il cibo, sono quelli da economy class, ma visti i costi anche della premium economy, non è che si possa fare molto di più a meno di spendere per i voli, come per l'intero viaggio e onestamente non so quanto possa valerne la pena. Chissà, magari per qualche viaggio futuro potrei fare anche questo test. Tornando a noi: all'andata lo scalo a Dubai è durato circa 3 ore e mezzo, mentre al ritorno è stata più dura in quanto abbiamo preso un volo interno da Chiang Mai a Bangkok, aspettato ben 6 ore, preso il volo per Dubai, aspettato 2 ore e mezza e finalmente preso il volo per Venezia. Totale circa 22 ore dall'ora di partenza dall'hotel, all'atterraggio, comprese ovviamente le 6 ore di fuso orario 😱.

GUIDA e TRASPORTI: eccellenti. La nostra guida Naree, con una grande esperienza di vita in Italia, ci ha coccolato durante tutto il viaggio. Preparata e gentilissima, non ci ha mai fatto mancare nulla.😍 Probabilmente facilitata dal gruppo di poco più di 10 persone, come lei stessa ha ammesso, va però detto che se uno non è di indole premurosa, puoi viaggiare anche solo in 2 che non avrai comunque belle sensazioni come è stata in grado di farci provare lei. Grazie davvero! I trasporti erano affidati ad un pullman sovradimensionato: 40 posti per 13 persone. Potete immaginare la comodità: ci siamo sparati 1200 Km in meno di 7 giorni e manco ce ne siamo accorti. Acqua sempre a disposizione così come caramelle e un bellissimo "pollo giocattolo per cani" che suonavamo ogni volta che tornavamo sul mezzo, troppo divertente!!

STRUTTURE: anche troppo belle. Livello elevato, senza dubbio: tanti servizi a disposizione, ma pochissimo tempo anche solo per valutarli. In un tour del genere sei sempre di corsa e quando arrivi in hotel, hai tutto tranne che la voglia di girare per la struttura a vedere la piscina o cose del genere. C'è un unico appunto che ho già fatto notare: le colazioni iniziano sempre alle 6:30, ma spesso, per esigenze di tour, ti trovi a partire alle 7 (ad esempio) e con le valigie a seguito. Ne consegue che praticamente non hai nemmeno il tempo di lavarti i denti. Sicuramente questo aspetto è migliorabile prendendo accordi con le strutture stesse o cercandone altre che prevedano le colazioni dalle 06 di mattina. Aiuterebbe certamente a non avere la sensazione di rincorrere sempre, già di mattina presto.😎

TAPPE DEL TOUR: partenza ed arrivo a Bangkok, con passaggio ad Ayutthaya, per arrivare alle città di Chiang Rai e Chiang Mai, nei pressi del triangolo d'oro (il confine tra Thailandia, Myanmar (o Birmania) e Laos. Una curiosità: il triangolo d'oro, si chiama così perchè in passato (in passato??) gli stupefacenti che venivano trafficati in questa zona, erano pagati esclusivamente con oro. Non sono mancati mercati galleggianti, sulle rotaie e diversi giri alla scoperta della cultura locale. Ciliegina sulla torta: su nostra richiesta è stato inserito anche un giro presso il villaggio delle "donne giraffa", sulle quali spenderò due parole in seguito.

CIBO: tipicamente asiatico, tranne qualche serata un po' più internazionale.😁 Riso, tagliatelle di riso, carne bianca, pesce, zuppe e verdure. Tutto buonissimo. Probabilmente non sono la persona più adatta per criticare il cibo dato che alcuni compagni di viaggio, mi hanno definito un "buongustaio" nel senso che provo qualsiasi cosa mi mettano davanti nel piatto. Una caratteristica che abbiamo notato è l'assenza quasi costante di coltelli tra le posate. Al momento pensavamo che fosse un deterrente contro le risse o per evitare che qualcuno si facesse male, ma in realtà ci è stato spiegato che i coltelli sono poco usati dato che i bocconi più "resistenti" sono già a misura di bocca umana, mentre gli altri sono facilmente tagliabili anche solo con le bacchette, da quanto sono cotti. A proposito di cibo e cultura: una sera siamo stati ospitati da un signore locale (che aveva una casa enorme che a noi è piaciuta tantissimo!). Oltre al tour della casa e delle varie reliquie di famiglia, ci ha diviso in due piccoli gruppi e ci ha invitato, sotto supervisione, a preparare la cena per tutti. Il risultato è stato interessante: delle tagliatelle con verdure e tofu (Pad Thai) e del pollo saltato piccante (anche troppo!😂). Esperienza sicuramente turistica, ma molto divertente.

CONSIDERAZIONI: il sud est asiatico è sempre affascinante per noi europei. Cultura completamente diversa dalla nostra, tante ore di volo e tante ore di fuso. Al rientro, le 6 ore di differenza oraria le ho assorbite dopo una settimana. Per carità, sarò anche "vecchietto", ma è stata impegnativa.😴 Il viaggio è ben costruito, con trasferimenti mirati e luoghi visitati assolutamente interessanti. Dal punto di vista "tecnico" non ho nulla da dire, viaggio semplicemente da fare: vale ogni minuto di volo per raggiungere la destinazione. Dal punto di vista culturale è sicuramente da far notare l'approccio meramente "buddista" 🙏delle persone: sono sempre disponibili e seguono la filosofia più classica di questa dottrina ovvero "più dai, più riceverai" ed è bellissimo da vedere anche nelle piccole cose. Riguardo le donne giraffa posso dire che, onestamente, non vale la pena di alimentare questa mera espressione turistica.😥 Si tratta di donne e ragazze a cui vengono applicati degli anelli in ottone pesantissimi che sformano le spalle e la clavicola, facendole abbassare e quindi facendo percepire il collo come allungato. Questo non significa che non ci sia sofferenza in questa postura, anzi. Fortunatamente (ed aggiungo "era ora") stanno sparendo perchè le giovani ragazze, preferiscono farsi dei bei giri in città, piuttosto che rimanere attaccate a questa tradizione già morta da tempo e tenuta in vita solamente per i turisti.😎 Di situazioni dove il fisico viene messo alla prova ne abbiamo viste parecchie in giro per il mondo, ma una cosa è una tradizione portata avanti in maniera convinta e con attaccamento, un'altra è renderla solo un'attrazione turistica. Il villaggio praticamente non esiste, sono solo bancarelle con souvenir e lo spazio giusto giusto per fare foto e selfie. Lasciate perdere. Ultima annotazione: all'interno del tour abbiamo avuto la possibilità di interagire con gli elefanti asiatici🐘, dando loro da mangiare e facendoci pure qualche bella foto insieme a loro. E' vero che sono più piccoli (e mansueti) di quelli africani, ma siamo comunque nell'ordine delle 3 tonnellate di peso, non proprio dei fuscelli. Esperienza assolutamente da fare perchè questi animali sono davvero spettacolari 💖e, se in Africa avevamo avuto quasi paura della vicinanza (vista la stazza...), in questo caso ci siamo sentiti a nostro agio fin da subito e poter camminare e scattare foto in piena libertà, con questi enormi animali che ti "pascolano" attorno pacifici e senza timore, è stata un'esperienza veramente appagante.

Dovrei aver detto tutto, in caso tornerò ad aggiornare il post. Come sempre per domande, insulti ecc, potete usare i commenti. Ora tocca alle foto che sono in fase di selezione/sviluppo (anche qui oltre 1000 scatti da guardare...) ed in attesa del prossimo post fotografico, buona luce Thailandese!

Peso e potenza

"La potenza è nulla, senza il controllo" diceva una famosa pubblicità, ma io l'ho modificata in "La potenza troppo pesante è nulla, anche se la controlli"

A parte gli scherzi, questo post è dedicato ad una riflessione che ho iniziato a fare durante il mio ultimo viaggio in Madagascar e di cui ho accennato qualcosa nel post relativo alle fotografie. L'argomento è il peso dell'attrezzatura fotografica, proporzionato alla qualità tecnica dei file che vengono prodotti. Scritta così può sembrare una delle tante cavolate da nerd a cui vi ho già abituato, ma in realtà porta con se più di un ragionamento ed anche qualche ammissione. Iniziamo dalle ammissioni, molto più semplici: dopo tanti anni di fotografia, mi sono rotto le scatole di distruggermi spalle e schiena con il peso di questa passione. Ho provato di tutto: cinghie diagonali, cinghie con doppio spallaccio, supporti, posture acrobatiche e chi più ne ha, più ne metta! Niente, il risultato è sempre lo stesso: a fine giornata e dopo ogni viaggio, ho schiena e spalle a pezzi. Partiamo da qualche numero riferito ai pesi, così ci diamo anche un termine di paragone:

D750 + batteria + 2 Sd + cinghia => 1.025gr

Tamron 70-300 f4.5/5.6 => 840 gr

Nikkor 24-120 f4 => 715 gr

Ho inserito solo le ottiche che utilizzo di più durante i viaggi, questi numeri sono più che sufficienti anche da soli, fidatevi!! Facendo un rapido calcolo, la macchina, con il 24-120, ovvero l'ottica che più utilizzo in viaggio, pesa la bellezza di 1.740gr! Una bella mattonella. Contemporaneamente, nel mio marsupio, ho l'ottica che non sta sulla macchina. In questo caso, il tele. 
Mi sto portando dietro la bellezza di 2.580gr. 
Ora, immaginate, come mi è capitato in Madagascar, di dover scendere 500 gradini con un dislivello di quasi 400 metri e poi di dover risalire, con addosso questo peso massimo oltre al marsupio con l'altra ottica e lo zaino con l'acqua ecc. Ero sfatto! Anche senza scomodare una prova al limite della sopravvivenza umana come questa, una semplice passeggiata in centro città (o nella Monument Valley americana, tanto per dirne una...) può diventare davvero pesante: aggiungete magari un po' di caldo afoso di quello buono e la frittata è fatta. Lasciamo stare le considerazioni sull'età e compagnia bella: la mia riflessione si riferisce proprio al piacere di fotografare e la domanda sorge spontanea: "Ho davvero bisogno di portarmi dietro tutto questo peso per fare le foto che normalmente faccio?". La risposta è NO, ma che soluzioni possono esserci? Come ho detto ho provato ogni gadget possibile, senza successo, ma sono andato anche oltre: mi sono imposto di utilizzare solo ottiche fisse. Mi sono equipaggiato con un 24, un 50 ed un 90. Risultato? Perdevo più tempo a cambiare continuamente ottica che a fare foto. Soprattutto quando sei in viaggio, l'ottica fissa è troppo limitante e gli zoom un minimo decenti, per i sensori FF come il mio, pesano una tonnellata. 

Altra domanda: è proprio necessario avere un sensore così grande e che si porta dietro tutto questo ingombrante indotto? La risposta è: molto probabilmente no. Ovvio che sono combattuto, perchè la qualità dei file che tira fuori la D750 è spettacolare: sono lavorabilissimi e spesso mi vengono un po' incontro quando ho poco tempo per esporre correttamente, hanno 14 bit di profondità colore ed è un vero piacere fare la post produzione, che dura pochi secondi (cosa da non sottovalutare!!). 

E quindi come ne usciamo? Andiamo avanti con le domande...

"Dove la trovo una qualità simile, in un sensore più piccolo e con un indotto leggero?". Questa è la domanda giusta e si apre un mondo di pensieri. Non avete idea di quanto tempo ci ho messo a fare analisi e ricerche, ma alla fine sono arrivato a 2 alternative:
1) Sistema micro 4/3. Questo pensiero mi ha fatto guadagnare una carriolata di parolacce da tutti i miei amici appassionati di fotografia. Ho dovuto ascoltare anche delle autentiche fregnacce riguardo il fattore di moltiplicazione 2x che caratterizza questi sensori e che voglio riportare qui per maggior chiarezza (un po' di "scuola" fa sempre bene, anche in questi post 😁): il fattore di crop è una misura che riguarda la FOCALE e la PROFONDITA' di CAMPO, ma non riguarda la LUCE. Sono due cose diverse: se scatto a 2.8 su FF e, a parità di iso e tempi, scatto a 2.8 su M4/3, la luce che entra è sempre la stessa!! Cambia la PDC restituita in quanto il 2.8 su M4/3 è equivalente a 5.6 su FF e cambia anche la focale reale: un 20mm su FF, diventa un 40mm su M4/3, ma la luce non c'entra nulla, fissiamoci questo concetto (che vale anche per le Aps-C, ma con fattore di crop inferiore)!!
Chiusa la parentesi tecnica, torniamo a noi: il sistema 4/3 sembrava essere quello giusto, ma porta con se un problema non da poco: molte delle mie foto vengono stampate, ma altrettante (se non di più), finiscono in un video del viaggio. I più smaliziati avranno già capito: adattare una foto in formato 4:3 ad un video in formato 16:9 significa operare un ritaglio molto corposo alla foto (perdendo una fetta enorme sopra, sotto o da entrambe le parti). L'alternativa è tenersi delle bande nere laterali davvero grandi e bruttissime o, peggio ancora, impostare il sensore con un fattore di forma 3:2 perdendo megapixel ecc. Altra cosa che non è da poco: se ci si appoggia ad un sistema M4/3 bisogna rendersi conto dei limiti di questi sensori (limiti tecnici intendo) e, se non si punta a corpi macchina "top di gamma" le differenze si vedono, eccome. Il costo di un corpo macchina di questo livello è parecchio elevato se si confronta con altri sistemi e quindi direi: SISTEMA BOCCIATO
2) Sistema APS-C: il rapporto 3:2 del sensore è lo stesso di quello FF e quindi per i video va bene (il crop è meno cattivo e le eventuali bande laterali più contenute). La qualità di questi sensori è migliorata tantissimo negli ultimi anni e ci sono in circolazione un sacco di buone macchine e di buone ottiche che possono tranquillamente rivaleggiare con le sorelle più grandi, a costi per lo meno umani. ACCETTABILE

Approfondiamo: si riesce realmente a rendere leggero un sistema APS-C, mantenendo una qualità decente?

A questa domanda non ho ancora risposto con convinzione anche se, dopo una marea di test, ricerche, analisi e pippe mentali, sono giunto a questa combinazione che potrebbe andar bene, non solo per me, ma per chi interpreta i viaggi nel mio stesso modo:
  • Corpo macchina: Fuji X-S20 (491gr)
  • Zoom tuttofare: Fuji XF 16-80 f4 (440gr)
  • Zoom Tele: Fuji XC 50-230 f 4.5/6.7 (375gr)
Il peso totale di questa configurazione è di circa 1.306 gr e le combinazioni sono tutte parecchio gestibili (931gr con il tuttofare e 866 con il tele). Se valutiamo la differenza con l'attuale, usando il tuttofare, mi porto al collo ben 809gr in meno! Il tele non è molto luminoso e fa parte della categoria di lenti "XC" ovvero quelle teoricamente meno qualitative. In realtà l'ho provato e posso dire che la scarsa luminosità alle focali più spinte, è compensata abbastanza bene dalla stabilizzazione ottica presente che, combinata a quella del sensore della X-S20, aiuta non poco anche in situazioni problematiche. La qualità delle foto non è male ed è paragonabile a quella che restituisce il mio attuale tele per FF, che non è proprio una lente "prime". 

RAGIONAMENTO:
In pieno stile AI, vediamo come sono arrivato a questa conclusione. Perchè la scelta di quel modelli di Fuji e non, ad esempio, una X-T5 che pesa poco di più ed è la top di gamma? La X-S20 è un modello che non è stato molto capito dal pubblico, ma secondo me non è male. Ha un sensore da 26Mpx (non 40 come per la X-T5 e che personalmente trovo assurdamente denso), uno stabilizzatore sul sensore, un buon autofocus e pure un discreto comparto video (che per come interpreto io i viaggi, va benissimo). Il motivo principale però è l'ergonomia! Macchine come la X-T50 o la X-T30 III hanno un grip troppo piccolo ed io voglio assolutamente impugnare la macchina quando scatto, non solo appoggiarci le dita. La X-T5 è molto meglio, ma, oltre al sensore troppo denso, anche il costo è follemente "denso". Pesa di più (per quanto poco) ed è una macchina che, in viaggio, potrebbe darmi più problemi che altro e mi spiego subito. L'approccio della X-T5 è prettamente fotografico: tante ghiere, tante regolazioni, tante possibilità, ma tutte un po' macchinose e, parlando di viaggi o, per lo meno dei miei viaggi, il tempo a disposizione è sempre poco. Faccio un esempio che chiarisca: in viaggio devo passare spesso dalla modalità foto a quella video, devo richiamare impostazioni predefinite da me per non star lì a cincischiare con la macchina ogni volta che ho un'esigenza diversa. Ora utilizzo i profili U1 e U2 della mia D750 regolati uno per il video e l'altro per le foto con tele spinto (avifauna). Tutto il resto lo scatto in manuale o, al massimo con la priorità di diaframma. Per replicare questa cosa sulla X-T5, devo preparare i settaggi e salvarli nel menù del tasto "Q" per poi richiamarli alla bisogna, mentre sulla X-S20, ho 4 Custom direttamente sulla ghiera: molto più rapidi e reattivi. Inoltre, cosa più importante, se dovessi usare la X-T5 come si deve (con tutte le ghiere ecc) sarei decisamente più lento della configurazione attuale (uguale alla X-S20). Sembra una cosa da nerd, ma acquistare una macchina prettamente fotografica (e pagarla caro, anche per questo...) per poi configurarla perdendo metà delle ghiere ecc, è, a mio parere, una boiata infinita. Devo tenere presente la destinazione di questo kit: mi accompagnerà in viaggio, nulla di più. A casa o in giro con la mia auto, ci vado con la D750 e tutto il parco ottiche FF.

Questo post serve per focalizzare i pensieri, non di certo per dare risposte definitive. Non sarà una decisione semplice: l'unica cosa certa è che il corredo FF subirà una grossa modifica. Il mio parco ottiche vedrà la vendita di TUTTI gli zoom attualmente in mio possesso a favore dell'acquisto di un paio di ottiche fisse (24 a 35 credo) che completeranno il kit con il 50 ed il 90 che già possiedo. Quindi il FF lo userò esclusivamente con questo genere di obiettivi, una sorta di tutto relax per la mente insomma, fotografia zen se volete...ma questo, in tutta onestà, è il problema più semplice da risolvere...

Buona luce indecisa!




Fotografia e viaggi: Madagascar (Post fotografico)

Eccomi qua con la seconda parte dell'accoppiata vincente, riferita al Madagascar. Devo fare una premessa: questo viaggio ho scattato meno foto del solito ed alcune (parecchie), sono fatte direttamente con il cellulare. Le motivazioni le metterò alla fine, ma il motivo delle poche foto è...il soggetto stesso! Tante persone sorridenti, ma tanta povertà, al punto che ti sentivi uno sciacallo a continuare a scattare foto a gente che cerca di sopravvivere. Sembrava quasi di voler rubare qualcosa che nemmeno hanno e la cosa mi ha parecchio toccato.

Ma veniamo a noi con l'attrezzatura: Nikon D750 + 24-120f4 + 70-300 f4.5/5.6, cellulare Redmi Note 13Pro (ebbene si, ho usato anche il cellulare...).

Iniziamo con gli scatti più frequenti ovvero quelli alle PERSONE ed ai loro spaccati di vita:

 


Qual è la difficoltà maggiore nell'eseguire queste riprese? Dal punto di vista tecnico non ci sono troppe difficoltà: la luce in Africa non manca mai e dato che non stiamo parlando di paesaggi notturni o situazioni impossibili, non avrete difficoltà ad esporre. Attenti solamente alle alte luci: i contrasti sono molto marcati, anche sui visi delle persone quindi occhio a come esponete. Sento già le proteste sul tempo a disposizione per preparare una foto ecc. Tutto vero, ma la foto tipicamente street è, per definizione, uno scatto che non ha tempo di preparazione. Dovrete abituarvi a decidere in fretta tutto quanto: dalla messa a fuoco all'esposizione generale. Un consiglio? Punto di messa a fuoco centrale sempre selezionato (eventualmente poi tagliate in post) ed esposizione medio pesata al centro con priorità di diaframma (impostato preventivamente su 5.6 su FF). In questo modo avrete un'esposizione calcolata più o meno sul soggetto che mettete a fuoco, con una profondità di campo accettabile ed una nitidezza per lo meno decente anche con ottiche non professionali. Ovvio che è un punto di partenza e quindi potrebbe essere che, pur di non perdere lo scatto, questo venga fuori esposto male: a quel punto bisogna per forza agire in post produzione. Si potrebbe scattare già sovraesponendo di 0,7stop così da evitare il recupero delle ombre e al massimo chiudere le luci ecc. ecc. si, certo, tutto si può fare, ma dovete valutare in anticipo la luce che avete intorno. Se è poca, non serve a niente sovraesporre: vi porterà solo ad avere iso più alti inutilmente). Se è tanta dovete stare attenti a ciò che finisce nella zona di rilevamento dell'esposizione: il rischio bruciatura è dietro l'angolo. Poi si può ragionare sul fatto che l'eventuale bruciatura viene tagliata per via della sistemazione dell'inquadratura. Sembrano tantissime cose, ma in realtà, dopo un po' di allenamento, vi verranno automatiche, fidatevi!

Altre foto tipiche di questi posti sono le classiche AVIFAUNA, animali, insetti, rettili ecc. :




Questi scatti presentano le stesse difficoltà delle street, forse amplificate dalla location di ripresa (a parte il serpente per il quale la difficoltà maggiore è stata quella di resistere dalla fuga a 200 all'ora!!). Spesso vi troverete in mezzo alla jungla ed ai boschi più fitti, dove la luce passa in maniera puntiforme o addirittura non passa. Nella maggior parte dei casi dovrete accettare compromessi con la iso della vostra macchina, ma, in Madagascar, c'è una difficoltà in più: i lemuri hanno la malsana abitudine di vivere sulle cime degli alberi e quindi vi troverete a scattare puntando la macchina al cielo e sarete immersi nel peggiore dei controluce. Qui, il suggerimento è di fare esattamente come per la street: lettura medio pesata al centro e preghiera che la differenza di luce con il cielo non sia oltre quello che si può recuperare in post. In ogni caso, in questo tipo di condizioni, la maggior parte delle foto faranno pena: cercate di limitare i danni. I lemuri saranno ampiamente fotografabili in diverse situazioni, per cui non dannatevi troppo l'anima quando siete nella jungla.

Ultimo tipo di foto che vale la pena di citare sono i paesaggi marini ed il tramonti in generale:





Sono i più bei paesaggi mai scattati? Sinceramente no. Difficoltà non ce ne sono in pratica, ma vi consiglio di prendere ogni occasione dato che le condizioni di tramonto variano anche a parità di cielo. Ci sono serate dove le nuvole si infiammano, altre dove restano grigie ed apparentemente siete nella stessa identica situazione. Prendetevi il tempo che serve, piuttosto andate a mangiare un po' dopo, ma godetevi ogni occasione di tramonto perchè potrebbe essere quella giusta.

Concludo la carrellata con le FOTO DA CELLULARE             





Queste foto mi fanno inorridire al solo pensiero, ma tant'è che mi sono trovato a scattarne ed anche parecchie. Il motivo è spiegato nella riflessione finale di questo post, che vi invito a leggere con attenzione: prima o poi vi troverete anche voi nella stessa situazione, garantito!! Le difficoltà più grandi di questi scatti sono (oltre ai conati di vomito) proprio i settaggi: se volete prendere il controllo (si fa per dire...), il cellulare è 10.000 volte più scomodo di una reflex, quindi rassegnatevi a bestemmiare o ad accettare tutto ciò che fa automaticamente il vostro dispositivo. Nel bene e nel male, la foto la portate a casa, questo si, che poi sia degna o meno, questo sta a voi deciderlo.

Le foto selezionate sono un estratto: l'intero album è visibile QUI.

Riflessioni sull'attrezzatura: per la prima volta, dopo tanti anni di viaggi, mi sono trovato a VOLER lasciare la macchina fotografica in albergo prima di un'uscita. Le motivazioni sono molteplici, ma principalmente mi sto stancando di portarmi dietro un sacco di cemento, per scattare foto. Alla mia età inizio a sentire il peso ed i dolori che mi causa, al punto che sto valutando seriamente un cambio di corredo, a favore di qualcosa di più leggero, anche rinunciando alla qualità del sensore Full Frame. Emblematiche sono state le due uscite fatte da Nosy Be, verso i due posti più famosi e conosciuti del Madagascar, dove ho utilizzato esclusivamente il cellulare. Ovviamente, per quanto possano essere tecnicamente qualitativi, il contenuto di questi file non può essere minimamente paragonato a quello che può contenere un file raw che esce dalla D750. Ammetto che, sul momento, volevo tornare in stanza a prendere tutto il cucuzzaro, ma nel corso della giornata, mi sono ritrovato a pensare di aver fatto bene e di essere soddisfatto comunque! L'argomento è vasto e quindi merita un post a parte, che produrrò quanto prima, ma era giusto sottolinearlo dato che, i più attenti, avranno notato la differenza  di qualità nelle foto.

Vedremo come si svilupperà questo pensiero, per ora buona luce rifless...iva!