Fotografia e viaggi: Cambogia (post fotografico)

Seconda parte del resoconto sulla Cambogia. Questa volta però si parla SOLO di fotografia! Iniziamo come al solito dall'attrezzatura:
- Nikon D750
- Tokina 17-35 f4
- Nikkor 50mm f1.8G
- Tamron SP 70-300 f4/5.6
- Set filtri completo compresi quelli a lastrina
- Cavalletto "mini"
Prima domanda scontata: "Hai usato tutto quanto?". Risposta: "NO!" Il motivo è sempre lo stesso: con i viaggi organizzati, il peggior nemico del fotografo è proprio il tour rigido, con tempi rigidi e pochissimo margine per pensare a qualcosa. Ogni volta pecco sempre di ottimismo e mi porto dietro castelletto e filtri a lastrina, con cavalletto, telecomando ecc...e puntualmente riesco a malapena ad usare il cavalletto in un paio di occasioni. Ma io non demordo!!
Bando alle ciance però: iniziamo dal mucchio di fotografie scattate che sono oltre 1.500 al lordo delle schifezze che ho cestinato. Il mucchietto netto alla fine si aggira intorno alle 200 foto, di cui 133 sono finite nell'album di Flickr che potete vedere QUI. Dato che sono tantissime, farò una selezione per tipo di foto, così da darvi anche qualche consiglio per lo scatto. Che tipo di foto si possono scattare in Cambogia? Direi un po' di tutto: si va dal paesaggio rurale, ai monumenti e paesaggi cittadini, ma credo che la cosa più probabile che vi troverete a riprendere saranno le PERSONE. Esatto, avete capito bene: IO ho detto le persone. Come avevo anticipato anche nel post amministrativo, le persone cambogiane sono così magnetiche che riempirete la memory card di primi piani e sorrisi. Se è toccato anche a me, dovete rassegnarvi 😁. Ecco una micro selezione di ritratti:




Le difficoltà maggiori le ho incontrate con la luce troppo dura che IMMANCABILMENTE ti segue in ogni viaggio organizzato che si rispetti: scelgono sempre il momento peggiore per visitare il posto che offre le migliori opportunità fotografiche. Dato il poco tempo a disposizione, questi scatti sono stati realizzati tutti utilizzando il semi automatismo a priorità di DIAFRAMMI, con regolazione della ISO sulla rotella inutilizzata, così da sistemare l'esposizione senza dover premere pulsanti o altro.
Ma le persone non sono solo ritratti in primo piano:
 




 
Quella dei due monaci ragazzini è per me la foto vincitrice di questo viaggio: la stamperò sicuramente in fine art perchè mi piace da morire...e per dirlo io che con le persone non ho proprio un grande feeling fotografico, vuol dire che è davvero difficile sbagliare in Cambogia!!
Per la serie luoghi e monumenti:



Queste sono le foto più facili da fare, lo ammetto. Si tratta solo di aspettare il momento in cui non ci sono 20.000 persone in mezzo alle balle. Ci sarebbe anche la tecnica di scattare a tempo lungo per farle sparire, peccato che non c'è tempo per fare niente e quindi devi sperare che gli eventuali disturbatori siano in posizioni facili da clonare via in post produzione, purtroppo è così! Anche qui, gran priorità di diaframmi e zero problemi di esposizione: di luce ce n'è anche troppa a volte!
Per la categoria "cavolate che puoi fare anche a casa":




Per quanto riguarda i fiori, la sola differenza rispetto agli altri scatti, è l'uso della lettura SPOT invece che di quella matrix. Ovvio che foto simili non rappresentano niente della Cambogia, ma quando fai un viaggio, le DEVI scattare, se non altro per avere un ricordo di ogni posto che hai visto. Ovviamente le foto le capirai soltanto tu che hai scattato, ma questo è un altro discorso!
Concludiamo con la categoria che più mi è piaciuta ovvero "scatto dal pulmino":



Per questi scatti invece ho utilizzato la priorità di TEMPI in quanto lo scatto avveniva quasi in movimento. Lettura della luce medio pesata al centro, punto di maf centrale con messa a fuoco continua, ISO automatica: praticamente le stesse impostazioni che uso quando vado a scattare foto ad un evento sportivo. Si nota ovviamente il degrado cromatico dovuto al vetro del pulmino che si è aggiunto ai miei di vetri e che chiaramente ha abbassato la qualità degli scatti. Diciamo che i centinaia di semafori di Phnom Penh sono venuti buoni in questo caso!!
In generale scattare foto in Cambogia è molto facile anche perchè quasi nessuno vi insulterà se lo inquadrate, anzi, è facile che si metta in posa per voi senza chiedervi nulla in cambio. Si tratta sempre di avere il giusto tatto ed il buon gusto di non "usare" le persone come se fossero scimmie da circo, ma di cercare un rapporto con loro. I monumenti ed i luoghi antichi forse sono la cosa peggiore da fotografare perchè sono famosissimi e quindi stra ripresi: ci vorrebbe molto più tempo per cercare inquadrature originali e tagli particolari, ma con un viaggio organizzato bisogna accontentarsi di quello che passa il convento. A chi consiglierei questo viaggio, dal punto di vista fotografico? Lo consiglierei a tutti, un po' meno a chi è alle primissime armi perchè potrebbe trovarsi in difficoltà con la luce dura e le situazioni ad altissimo contrasto che ci sono, portandosi a casa una montagna di foto bianche o di silhouette insulse. Visto e considerato che costa abbastanza e che ci sono parecchie ore di volo, forse è meglio far pratica prima in luoghi più vicini e poi sparare la cartuccia grossa con la certezza di sapersela cavare più o meno in ogni situazione. Oltre alla luce vi ritroverete spesso a scattare da un'imbarcazione in movimento, con le onde ecc: vi assicuro che il mondo, a 300 mm si muove molto velocemente, con coseguenze drammatiche non solo per le foto, ma anche per il vostro stomaco. In questi casi dovete "vedere" la foto nella vostra testa e poi puntare e scattare alla velocità del suono per evitare malesseri vari. Dovete avere le vostre certezze insomma. Se il viaggio invece lo fate per i cavoli vostri, allora nessun problema perchè avrete tempo di scattare, sbagliare, riscattare, risbagliare ecc.
Spendo le ultime due parole per la post produzione: queste foto sono state post prodotte con delle tecniche che non ho mai utilizzato prima e derivate dai corsi che ho seguito durante la scorsa estate e devo dire che ho notato una differenza notevole nella resa finale. Come al solito, sapere 10 cose, ma spiegate da chi queste cose le usa per lavorare, è sempre un bel sapere! Ovvio che, come dico sempre a tutti, la post produzione deve VALORIZZARE uno scatto e non sistemare un casino fatto in ripresa! Le foto devono partire comunque da un livello di qualità minimo e non parlo solo di "bellezza" dello scatto (quella è soggettiva...), ma di tutti quei piccoli fattori tecnici che evitano di farti fare una faccia schifata quando apri il raw: i consigli che posso darvi, in generale sono:
  • scattate in RAW
  • anche a 100 ISO non chiudete mai le ombre, piuttosto esponete con l'istogramma verso destra (eviterete il noise che si crea aprendo le zone scure)
  • collegato al punto precedente: NON bruciate mai le alte luci a meno che non vogliate farlo voi o non abbiate alternative (eviterete di perdere informazioni preziose, se volete fare tutto bianco si fa presto a farlo dopo...)
  • attenzione alla messa a fuoco: piuttosto inquadrate da culo usando il punto centrale e ritagliate dopo (se una foto è fuori fuoco, rimarrà tale anche se siete un Dio con Photoshop, per cui fate attenzione!)
  • evitate bilanciamenti del bianco "creativi": cercate lo scatto naturale
L'ultimo punto non è scritto per castrare la vostra vena artistica, ma per portarvi a casa uno scatto con le informazioni più naturali possibili: la versione Art tenetela nella vostra testa ed in post produzione, appena vedrete la vostra foto, ricorderete subito come l'avevate immaginata e potrete ricreare il vostro sviluppo artistico, potendo contare su ogni informazione di partenza perfettamente coerente con la ripresa.
Bene, vi ho annoiato abbastanza. Spero che l'album vi sia piaciuto e, come al solito, per dubbi, domande o insulti vari, potete usare i commenti qua sotto.

Per ora buona luce cambogiana!

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