Foliage: a metà tra moda e tecnica

L'autunno solitamente si associa alla nebbia ed al grigio, ma noi sparalesti dell'otturatore, sappiamo bene che, con un po' di fortuna, i colori esplodono in ogni forma immaginabile! E se questo non succede, c'è sempre la nebbia, gioia e dolore di ogni appassionato. Ma torniamo agli alberi colorati: innanzitutto dove trovarli? Ovunque, anche in città a volte si trovano degli alberi che esplodono di giallo o rosso intenso, ma genericamente sui cosiddetti "colli" (le zone collinari immediatamente prima delle montagne) si possono trovare una varietà di alberi enorme e quindi una montagna di colori differenti da riprendere. Quali sono le difficoltà maggiori? Per quanto mi riguarda, il problema più grande è trovare il posto adatto! A parte le risatine di sottofondo che sento, è veramente così! Non ci sono difficoltà aggiuntive rispetto ad una qualsiasi foto di paesaggio, come è ovvio che sia, ma esattamente come per i paesaggi, trovare il posto che ti permetta di comporre in maniera corretta (prima) ed interessante (soprattutto!) non è semplice. Tanto più che, in questo caso, non basta trovare un "posto bello", ma devono esserci anche gli alberi colorati. Quale potrebbe essere il mio "posto dei sogni" per il foliage? Sicuramente il Giappone! Chiaramente è un sogno perchè immaginare di puntare un viaggio dall'altra parte del mondo solo per riprendere alberi colorati, potrebbe farmi rinchiudere all'istante, ma la realtà è che le varietà vegetali presenti in quella Nazione, permettono accostamenti cromatici fantastici, immersi in location molto evocative che ne aumentano il fascino. Potrebbe essere un'idea per un viaggio fuori stagione, anche se parlare di viaggi, in questo momento, è quanto mai insulso!

Ma veniamo al nostro territorio: dalle mie parti (in Veneto) i posti che finora ho provato sono stati il Montello (i colli trevigiani), i colli Euganei (quelli attorno a Padova, zona Arquà Petrarca) e, in generale, l'Alpago (la zona del Bellunese con il lago di Santa Croce). Queste zone sono ricche di alberi e di filari di viti che, per un breve periodo, si tingono di giallo e rosso che, insieme al verde, rendono molto "allegra" ed interessante ogni composizione. Chiaramente si tratta di camminare in giro, tenendo gli occhi aperti e cercando di "vedere" lo scatto nella nostra testa. Come sempre, quando intorno a noi ci sono troppe cose interessanti, rischiamo di riempire il frame con mille punti di (presunto) interesse che generano solo confusione nell'osservatore. Quindi regola prima: pulizia nella composizione! Non sarà sempre possibile ovviamente, ma in quel caso, scattate lo stesso la foto e ricordatevi che in post produzione si può sempre ritagliare: molte volte il guardare una foto al pc stimola l'analisi approfondita e si vedono dei particolari che, sul momento, ci sono sfuggiti. Questo ha due vantaggi: impariamo ad osservare per la prossima volta e croppando la foto ci portiamo a casa una buona fotografia lo stesso!

Vi mostro qualche esempio scattato in questi giorni:

Questa foto è stata scattata sul lago di Revine (BL), vicino a Vittorio Veneto. In questo caso, probabilmente, la cosa migliore non sono tanto i colori, ma il riflesso praticamente perfetto. Come nota compositiva, ho deciso di lasciare la parte di azzurro in alto che non ha riscontro nel riflesso, proprio per interrompere la simmetria che, a mio parere, in uno scatto così ha meno senso rispetto ad uno scatto urbano o con architetture. Ovviamente si tratta di una opinione personale e sarò felicissimo di leggere eventuali suggerimenti e consigli a riguardo.
Questa foto arriva da "Pian de le femene", praticamente sopra al lago della foto precedente. Si tratta di un bel posto dove si possono fare passeggiate ecc e, tra l'altro, offre alcuni particolari che però meriterebbero un po' più di tempo e di riflessione, sicuramente varrà la pena di tornarci.
Questo scatto arriva dal Montello (colli trevigiani). Visto il posto non proprio perfetto scelto da noi, ho cercato di riprodurre i colori del foliage cambiando totalmente approccio e stringendo l'inquadratura. La stella poteva venire meglio (maledetto 24-120...), ma almeno ci ho provato. In post produzione ho applicato una tecnica semplice ovvero: stacco cromatico e color boost "frenando" i verdi ovvero facendo si che l'effetto si concentri su gialli, blu e rossi. In questo modo le foglie illuminate escono molto più evidenziate rispetto ad altre foglie di colore meno interessante. Come ho fatto a frenare l'effetto: con il metodo colore Lab e la funzione "fondi se" di Photoshop: puntando ai canali a e b si possono bloccare gli effetti sui colori desiderati, senza intaccare gli altri. Magari farò un successivo post per mostrarvi nel dettaglio come fare ad usare questa funzione che rischia di dare "dipendeza"..vi avviso!

Scatto forse un po' più banale, ma questo c'era! Sulla strada per andare al Montello (evidentemente non era una giornata fortunata, avrei dovuto capirlo...), c'era questo boschetto che mi è sembrato interessante. Appena scattata la foto ho maledetto il fatto di aver lasciato a casa il 50mm o, meglio, il 90mm con cui avrei potuto dare più l'effetto "T&S" (Tilt & Shift) ovvero quelle foto con una sola riga nitida e molto sfocato davanti e dietro. Purtroppo con lo zoom, questo è il massimo che mi è uscito. Anche questa è una lezione però: mai dare per scontato che non ti servano certe ottiche solo perchè vai a riprendere "dei colori".





Questa serie di foto dimostra come, anche dietro casa, si possono trovare buone occasioni. Si tratta infatti di un parco "qualsiasi", di quelli che si possono trovare ovunque. Questo è a Roncade (TV). La presenza di un fiumiciattolo ha sicuramente aiutato con i riflessi ecc, ma sono i colori degli alberi a fare la differenza. L'unica difficoltà riscontrata è stata la selezione degli scatti e, nella foto con la stella del sole in controluce, l'eliminazione dei flair (ho bestemmiato almeno 2 ore in post produzione per ridurli al massimo).

Questo scatto invece arriva direttamente dai colli padovani. Giusto sopra Arquà Petrarca. C'è da camminare un po', ma è una bella passeggiata che consiglio a tutti. Il borgo è semplicemente fantastico e tutto attorno..beh, lo spettacolo dei colori lo vedete da soli...


Queste ultime fotografie invece arrivano da Col Indes (BL). Si tratta di un noto punto di partenza per varie gite tra le montagne bellunesi, ma anche un ottimo posto dove cercare alberi e colori autunnali. Particolare menzione ai piatti unici salsiccia, funghi, polenta e formaggio cotto...il cosiddetto "piatto baita": se passate da quelle parti, perdetevi pure la luce buona, ma non un piatto del genere!!

Bene, speo di aver dato qualche spunto in più soprattutto per i luoghi dove recarsi per scattare foto autunnali. Come al solito non faccio mai mistero di dove e come scatto le mie fotografie, anzi, spero sempre che ci sia qualcuno che fa il mio stesso giro e che mi mostra degli scatti differenti, con altri punti di vista ecc, è un gran valore aggiunto a mio avviso! In questo preciso momento, con ogni probabilità, molti di questi colori sono già andati a farsi benedire, ma almeno potete segnarvi i luoghi e l'anno prossimo magari ci si va in compagnia per un bel pomeriggio di foto!!

Per ora è tutto e buona luce col foliage!

...ma che bella fotografia! (post indotto)

Niente foto per il momento, ma una giusta riflessione derivata dalla lettura di un articolo. Il titolo, mutuato direttamente, parla da solo. Quante volte ci siamo sentiti dire da qualcuno: "ma che bella fotografia!!" ? Chi più, chi meno, sicuramente sarà capitato a tutti, professionisti ed amatoriali. Che effetto ha generato in noi questo complimento? Gioia? Entusiasmo? Felicità? O diffidenza? Che brutta parola quest'ultima, ma è esattamente quella usata dall'autore dell'articolo. La diffidenza nasce dal fatto che l'autore del complimento fotografico, in effetti, potrebbe non avere le conoscenze necessarie per poter giudicare la fotografia. Tutto vero, certo, ma non mi trovo per nulla d'accordo!

Di generi fotografici ce ne sono tantissimi: il reportage, la street, i paesaggi, lo still life, i ritratti e così via. Si può affermare, con discreta sicurezza, che ogni immagine è differente da un'altra e, teoricamente, potrebbe veicolare un messaggio totalmente opposto anche a parità di soggetto ripreso. Si parla ovviamente della realtà così come viene VISTA dal fotografo e non così come è veramente. Una interpretazione insomma. Su questo principio si basa l'articolo che ho letto: un paesaggio sarà apprezzato per il soggetto ritratto (non per lo scatto in se), un ritratto di bimbo sarà apprezzato per il bimbo, uno still life sarà apprezzato per il realismo, un reportage sarà apprezzato per il messaggio che veicola e così via, senza badare alla foto in se. Troppo semplicistica come spiegazione...

Da un lato concordo che, a livello tecnico, non tutti sono in grado di fare un'analisi puntuale di una fotografia: esposizione, composizione, diaframma, tempi, post produzione ecc, tutte cose importanti, certo, ma veramente quando scattate pensate solo alla parte tecnica legata al genere? Secondo l'articolo, praticamente, una persona deve essere in grado di scindere lo scatto in parte tecnica e messaggio in un istante, valutarlo in base al genere ed esprimere un giudizio critico...solo a quel punto l'autore della foto potrà accettare un eventuale complimento. Non ci siamo proprio! Un simile approccio prevede una conoscenza "sopra la media" per poter solo guardare le foto, ma figuriamoci. La maggior parte di noi, compresi quelli veramente bravi, pubblicano le foto sul web, dove la platea è la più variegata (anche all'interno dei portali specializzati, fidatevi...) e quindi? Un mare di silenzio ci deve circondare? Ma per favore...

Per quanto possa essere d'accordo che una foto di paesaggio non potrà mai avere nel messaggio sociale il suo punto di forza, non significa che basta star davanti ad una bella montagna per portarsi a casa uno scatto che meriti di essere mostrato in giro. Dove voglio arrivare? Tutte le cose dette sopra, possono semplicemente riassumersi così: la fotografia è EMOZIONE. Di quale tipo? Non importa!! E' questo il bello! Uno scatto emoziona perchè ad una persona può ricordare qualcosa di bello accaduto in passato e che noi ignoriamo completamente, ad esempio. Quello che noi vogliamo dire con una foto (ammesso che vogliamo veramente dire qualcosa...) non è detto che venga colto da chi la guarda: siamo tutti diversi, con cervelli ed emozioni diverse. In sostanza è SBAGLIATO essere diffidenti di un complimento fatto da una persona che non ha conoscenze fotografiche, anzi, lo trovo pure poco rispettoso delle emozioni altrui! La fotografia non è solo messaggio e tenica, ma, appunto, emozione: se qualcuno si emoziona per il messaggio, la tecnica, il soggetto o, semplicemente, perchè la foto è esposta bene, non fa alcuna differenza! Erwitt disse: "tutti possiamo avere carta e matita, ma non tutti siamo poeti" e proprio su questa affermazione sacrosanta del Maestro che inviterei tutti quanti a "volare basso". Non tanto come pretese artistiche delle nostre produzioni, quanto nel rispettare anche il complimento di chi, al massimo, scatta con un cellulare in modalità automatica e senza linee dei terzi sullo schermo! Se la fotografia è emozione, non possiamo sapere cosa ha scatenato il complimento ricevuto, ne possiamo avere la pretesa di conoscere perfettamente ogni singola persona che guarda i nostri scatti, soprattutto nell'era social!! Ed allora, perchè diffidare di un complimento? Perchè accettare solo i complimenti dei super esperti che magari colgono solo gli aspetti tecnici? Perchè non rassegnarci che anche lo scatto che noi consideriamo pessimo, potrebbe emozionare qualcuno e generare un complimento sentito? Perchè non considerare che una persona inesperta potrebbe aver visto un particolare che noi nemmeno abbiamo notato e, per assurdo, insegnarci qualcosa involontariamente? L'emozione di un super esperto professionista non è migliore di un amatoriale o di un digiuno. Ognuno al proprio livello, si emoziona e tanto basta a giustificare il titolo del post. 

In un mondo dove tutto è incastrato in regole e standard qualitativi, vedere che qualcuno si emoziona per la foto che ho scattato, senza troppa voglia, dal finestrino dell'auto ferma in tangenziale (ad esempio), non può che farmi felice perchè quello che a me non diceva niente, ha regalato un momento di gioia a qualcun altro. Se poi arriva anche un: "ma che bella fotografia!!" non potrò fare a meno di sentirmi soddisfatto e rispondere, in tutta sincerità: "A me fa cagare, ma se a te piace, sono davvero contento di averla tenuta!".

Buona luce da tangenziale a tutti!

Fotografia e viaggi: Marche e Umbria 2020 (Post Fotografico)

Finalmente sono pronto per il post dedicato esclusivamente alla fotografia e relativo alle ultme vacanze in tempo di Covid-19. Sulle Marche e sull'Umbria sapete già tutto dal precedente post, per cui veniamo subito a noi: che occasioni fotografiche si presentano in queste regioni? Che dire: paesaggi, paesaggi, paesaggi e....forse paesaggi! A parte gli scherzi ci sono un sacco di occasioni fotografiche e, forse, quelle relative al mare sono le meno interessanti, per quanto la costa del Conero sia bellissima. I protagonisti del suolo marchigiano sono senza dubbio i girasoli:


Basta girare a caso e trovate campi sterminati di questi bellissimi fiori (giugno e luglio è il periodo buono). Nessuna difficoltà nella ripresa, si può usare tranquillamente la priorità di diaframmi e scegliere cosa si vuole fare: tutto nitido o con sfocatura? Un suggerimento che posso dare è quello di fare un po' di pratica, prima di partire, con l'iperfocale del vostro obiettivo più grandangolare: in questo modo, se vi servisse la massima profondità di campo, sapete come fare e non perdete tempo!

Dopo i girasoli, in terra marchigiana (ma anche in quella umbra), vengono gli ulivi:


Ne trovate tantissimi!! Stesso discorso fatto per i girasoli, anche se qui, con un po di accorgimenti, lo sfocato può essere più appropriato per isolare l'albero perfetto! Giocate soprattutto con il sole che passa attraverso i rami: questi alberi assumono forme molto belle e che ben si prestano al "brucia e scherma".

Nelle cittadine potete ricercare scorci e piccoli "quadri" da riprendere, a patto che riusciate a beccare un momento senza troppa gente o senza macchine parcheggiate: questo è stato il solo vero problema che ho trovato.




Per quanto riguarda l'umbria, la piana di Castelluccio di Norcia è una cosa da non perdere assolutamente!! Una prateria infinita con un sacco di montagne "glaciali" intorno: sembra tutto arrotondato e morbido, non si riesce a spiegare, bisogna andarla a vedere. Si può scattare ad ogni cosa, viene bene per forza, compreso tentare un omaggio a Franco Fontana ed i suoi paesaggi astratti:

La piana è più o meno questa (purtroppo quando ci siamo andati noi la famosa fioritura era già bella che finita):

Poi potete davvero provare di tutto, anche la "stella del sole" (ricordate di usare f16 che è il top per questi scatti):

Oppure giocare con le linee delle strade:


Una cosa che suggerisco di fare è vedere anche i borghi e borghetti che sono ancora in devestazione dal 2016, anno del terremoto. Lo Stato ha fatto tanto rumore per quelle casette di emergenza, ma da lì in poi il tempo sembra essersi fermato. Pubblico le mie foto, solo a scopo di denuncia, accompagnate da un bel VERGOGNATEVI a ridurre così delle persone meravigliose e dei luoghi che tutto il mondo ci invidia, o meglio, ci invidiava!




Altra cosa da segnalare dal punto di vista fotografico, sono gli arcobaleni che hanno principalmente due origini: la prima dettata dal POTERE METEO nostro che fa piovere ovunque andiamo!!

E la seconda, molto più semplice e felice, grazie alla bellissima CASCATA DELLE MARMORE:

Anche in questi casi, nessun problema di ripresa a parte il solito discorso da fare con l'acqua in movimento: evitare tempi medi ecc. Vi dico già che se visiterete le Marmore, vi tocca mettervela via. Al massimo sono riuscito ad usare 1/20sec appoggiando la camera al muretto. C'è troppo casino, non si riesce a piazzare un treppiede ecc, tanto vale scattare tutto a mano libera e, piuttosto, puntare a tempi rapidissimi per congelare il flusso, vedete voi in base alla luce che c'è. Come potete vedere qua sopra, noi siamo andati nel momento PEGGIORE della giornata, ma non bisogna lamentarsi e sfruttare quello che c'è ovvero l'arcobaleno!

Oltre a queste cose, personalmente ho portato a casa diversi scatti per il mio progetto "porte e finestre", tipo questi:


Se volete vedere l'album completo cliccate QUI e, come al solito, per qualsiasi domanda, insulto ecc, usate i commenti...nessuna censura!

Per ora buona luce Umbro-Marchigiana!

Fulmini e Photoshop sereno

I fulmini, come tutti i fenomeni naturali, attraggono gli appassionati di fotografia come le api con il miele. Ovviamente non potevo fare a meno di farmi coinvolgere anche io e quindi, approfittando del meteo proprio di ieri sera, ho fatto il mio tentativo personale di riprendere questa ennesima manifestazione di potenza della natura. Innanzitutto come si riprendono i fulmini che, per definizione, sono velocissimi? Esattamente con il contrario della loro caratteristica ovvero con una bella foto a tempo lungo. Normalmente una impostazione di partenza con Iso 100, f11 e 20sec dovrebbe fornire un discreto risultato. Ovviamente dipende anche da quanto inquinamento luminoso c'è nel luogo dove vi mettete a riprendere il fenomeno. Nel mio caso, mi sono messo sul balcone ed ho sfruttato il tetto della pizzeria di fronte a casa che, in quel momento, stava chiudendo (quindi meno macchine in movimento e meno fanali accesi). Do per scontato l'utilizzo del telecomando o dell'autoscatto, come in ogni occasione in cui si sfodera il treppiede, per cui mettetevi comodi e cominciate a scattare. Ovviamente vi deve andare di fortuna perchè nei 20 secondi di esposizione deve passare un fulmine all'interno della vostra inquadratura e non è per nulla scontato. Nello specifico ho scattato una 30ina di foto di cui solo 15 vedevano la presenza di fulmini al loro interno e, di queste 15, solo una decina abbondante meritavano un successivo utilizzo. Più foto scattate, più probabilità avete di beccare i fulmini, MA, dovrete lavorare di più in fase di selezione per non ottenere un'immagine troppo incasinata, con presenza di troppe scariche nell'inquadratura. Vi faccio subito vedere il risultato finale: niente di che, ma ricordate che ho ripreso tutto dal balcone...
Quali sono le operazioni da fare per ottenere un merge come questo? Innanzitutto selezionate i vostri file e decidete quale sarà lo SFONDO del vostro scatto: io ho scelto quello che aveva il bagliore più luminoso e poi capirete il perchè. A questo punto scelto il livello di base da cui partire, ho importato in Photoshop tutti gli altri file che sono stati caricati come livelli all'interno dell'immagine. Nel mio caso, PS ha creto tutti oggetti avanzati per cui ho selezionato tutti i livelli escluso lo sfondo ed ho "RASTERIZZATO" le immagini così da renderli dei livelli a tutti gli effetti. In questo modo potrete selezionare nuovamente tutti i livelli (questa volta comprendendo anche lo sfondo) ed utilizzare la funzione ALLINEAMENTO AUTOMATICO DEI LIVELLI che sistemerà ogni minima differenza di composizione tra le varie immagini. Non tralasciate questo passaggio perchè, anche se avete utilizzato il cavalletto, ci saranno degli scostamenti minimi tra ogni foto, fidatevi!! Fatto questo arriviamo al momento divertente: togliete la visualizzazione a tutti i livelli tranne che allo sfondo ed iniziate con il primo:
  • Rendete visibile il livello
  • Cambiate il metodo di fusione in "Schiarisci"
In questo modo verrà fuso solamente il fulmine lasciando invariato il resto della foto. A tale proposito ora potrebbe essere più chiaro il motivo per cui ho scelto, come foto di sfondo, quella con il bagliore più deciso: così non ci saranno sovrapposizioni di nuvole più chiare o semi visibili tipo fantasma, che renderebbero la composizione irreale, costringendovi ad utlizzare delle maschere di livello per togliere elementi. Verificate che il nuovo fulmine inserito nella foto sia effettivamente utile allo scopo e non aggiunga solo casino alla composizione. Fate così con tutti gli altri livelli presenti nel vostro merge e non abbiate paura di scartare un livello se per caso dovesse risultare ridondante o poco interessante dal punto di vista dell'aggiuna alla foto. Nel caso specifico, se notate a destra c'è un fulmine verticale: deriva da uno scatto dove era presente SOLO quello, quindi poco prappresentativo. Vista però la quantità di scariche orizzontali presenti, ho immediatamente confermato l'aggiunta, proprio perchè inserisce un elemento orientato diversamente dagli altri. E' chiaro che ogni foto è a se quindi non prendete quello che vi scrivo come scolpito nella pietra...dovrete usare la vostra testa ed il vostro gusto.
Finita l'operazione schiarisci (chiamiamola così), se siete soddisfatti potrete cancellare i livelli scartati ed unire il tutto in un unico livello. A questo punto si tratta di fare un po' di normale post produzione per la quale vi segno i punti che, secondo me, sono necessari:
  • Colori e bilanciamento del bianco: il fulmine dovrebbe essere bianco per cui, se volete riprodurre i colori perfettamente, fate si che i valori RGB del fulmine siano tutti e tre intorno a 250
  • Contrasto: dateci dentro perchè è su quello che si basa la potenza della foto, per cui curve ad "S" belle decise (poi dipende sempre da cosa avete messo davanti ai fulmini, se volete che sia bello leggibile o meno...)
  • Color grading: lo so, è un termine più da video che da foto, ma in questo caso lo prendo in prestito anche per spiegare la mia scelta specifica. Se neutralizzate fulmini e cielo vi viene tutto grigio ed è corretto che sia così, ma se volete dare alla vostra foto un'impronta diversa potete divertirvi con qualche dominante. Nel mio caso ho scaldato il tutto tramite la Google Nik Collection/Color Efex Pro/Brillance-Warm. Niente di fantascientifico, semplicemente una scaldata alla temperatura del colore
  • Sharpening: in questo caso se utilizzate la tecnica della "mazzetta" (vedi post sullo studio dell'HDR) o le varie tecniche standard è facile che il fulmine PERDA di spessore a favore di un bordo nero enfatizzato. Lo sharpening infatti crea questo genere di artefatto per simulare una maggiore incisività. In questo genere di foto non è detto che sia utile. Nello specifico ho usato il filtro "Accentua Passaggio" + fusione in sovrapponi, con un raggio di 4 / 5 pixel e solamente perchè volevo un primo piano un po' meno morbido, altrimenti manco l'avrei usato
Ecco qua, svelato il segreto dei fulmini fotografati. Come potete leggere, non c'è nulla di difficile: basta un po' di pratica e, soprattutto, vincere la pigrizia! Nel mio caso sono stato "gentilmente" invitato a scattare queste foto, mentre me ne stavo bello tranquillo sul divano. Sarebbe stato molto meglio uscire e mettere un soggetto decente davanti a questo spettacolo della natura, ma il massimo che sono riuscito a fare è statao andare sul terrazzo e tirar fuori il cavalletto. Questo è l'unico VERO consiglio che posso darvi: alzate il regale sedere e cercate le situazioni più belle per associarci i fulmini. Magari guardatevi intorno anche quando il cielo è sereno e memorizzate una possibile composizione, non si sa mai che vi troviate proprio in quel posto mentre si sta per scatenare l'inferno elettrico.

Buona luce fulminata!

Fotografia e Viaggi: Marche ed Umbria 2020 (post amministrativo)

Complici le mille difficoltà create da quel maledetto virus, quest'anno, dopo la cancellazione del nostro viaggio in Scozia, ci siamo un po' arrangiati organizzando al volo una settimana di vacanza tutta italiana. Va premesso che sono FELICISSIMO di tutto quanto e di essere riuscito ad andare in vacanza comunque, dato che moltissime persone non avranno avuto la mia stessa fortuna. Ringrazio ancora una volta la mia buona stella che, per ora, mi permette di mantenere tutto quello che facevo prima del Covid-19. Venendo al viaggio, come dice il titolo, le regioni visitate sono le Marche (quest'anno gettonatissime...) e l'Umbria (regione da NON dimenticare, caro Stato Italiano, ma ci arriverò...). Più precisamente abbiamo alloggiato a:
  • Castelfidardo (2 notti)
  • Norcia (2 notti)
  • Terni (1 notte)
  • Assisi (1 notte)
Le strutture che abbiamo utilizzato sono state le seguenti (tutte con trattamento di pernottamento e prima colazione):
  • Klass Hotel (Castelfidardo): struttura discreta anche se da rinnovare in alcuni aspetti che mostrano gli anni di vita. Camera discretamente pulita e colazione abbondante. Per quanto riguarda i controlli anti covid diciamo che si può migliorare: a colazione c'era un buffet accessibile a tutti, ma indossando la mascherina quando ti alzavi dal tavolo e non tutti lo facevano. Il personale non è mai intervenuto.
  • Agriturismo La valle del Sambuco (Norcia): semplicemente STUPENDO! Il contesto è tranquillissimo, le camere sono poche e pulitissime. La signora che gestisce il tutto è gentile e disponibile ed in più attua i controlli anti covid in maniera quasi estrema: molto rassicurante ed assolutamente consigliato! La colazione (buonissima!!) la "prenoti" il giorno prima e vieni servito in tutto e per tutto, senza mai lasciare il tavolo. Fantastico tutto quanto!!
  • Hotel del Lago Piediluco: struttura assolutamente da rinnovare con una posizione davvero incantevole. Vista lago ed a 5 minuti dall'ingresso della cascata delle Marmore. Peccato per le camere molto antiquate: la nostra aveva un box doccia che sarà stato 70x70. Io non sono una montagna di uomo, ma ho davvero faticato a muovermi la dentro: assurdamente piccolo anche rispetto allo spazio presente nel bagno. Controlli anti covid nella media: a colazione il buffet non era accessibile nel senso che tu passeggiavi (con mascherina) e chiedevi al personale le cose che volevi. I camerieri poi ti portavano il tutto al tavolo. Troppa gente con mascherina abbassata e pochi controlli a riguardo. In questa struttura abbiamo incontrato i primi stranieri (austriaci) in ferie ed erano proprio loro a girare con la mascherina al collo. Avrei voluto appenderli al pennone della bandiera, tanto si riempiono la bocca con i confini chiusi ecc...e poi non rispettano le NOSTRE regole!
  • Hotel La Terrazza (Assisi): la struttura migliore di tutta la vacanza. Semplicemente bellissima! Una location incredibile (a 1,5 km da Assisi, praticamente sotto le mura), circondata da ulivi ed in un contesto con tutti i servizi possibili ed immaginabili (piscina, spa ecc). Camere bellissime, con uno stile particolare e molto carino. Colazione infinita dove potevi utilizzare il buffet solo con mascherina. In questo caso ci sono stati diversi richiami del personale ad alcuni clienti un po' troppo leggeri nell'uso dei dispositivi anti covid: un "+" anche per questo.
Il costo di tutte le strutture citate si aggira tra i 40 e i 50 euro per notte, a persona. Gli amanti dei viaggi in campeggio potranno inorridire alla vista di questi prezzi, ma vi assicuro che, rispetto ad alcuni viaggi esteri e considerato il periodo, ci è andata benissimo! Calcolando anche i vari pranzi/cene e considerando che, più di una volta, ci siamo affidati al supermercato per mangiare a mezzogiorno, la spesa totale si aggira sui 1.000 Euro in due, compresi gasolio, autostrada, cibo, hotel ecc. Una vacanza tutto sommato economica a mio modo di vedere: ricordatevi che siamo in Italia ed a fine luglio!
Argomento che VOGLIO trattare è il cibo perchè, come nella migliore tradizione italiana, è stato tutto buonissimo: dalla trota appena pescata, all'hamburger di chianina, passando per le salsicce di norcia alla griglia. Niente da eccepire, come ci si aspetta quando si mangia nel nostro Paese! Una cosa che mi è rimasta particolarmente impressa è stata la "concorrenza" tra i gestori di bar e ristoranti di Norcia, nel senso che NON ESISTE e mi spiego. Dopo aver mangiato la mia porzione di 5 salsicce alla griglia, abbiamo chiesto il caffè ed il ristoratore ci ha risposto che dolci e caffè li hanno tolti dal menù perchè in questo modo potevamo prenderli in uno dei bar che stavano nei dintorni. Così facendo, diceva, lavoravano un po' tutte le strutture presenti in loco. Perchè vi cito questa cosa? Prima di tutto perchè si tratta di una delle risposte più belle che io abbia mai ricevuto, che fa capire cosa significa darsi una mano a vicenda. In secondo luogo perchè Norcia e, più in generale, tutta la zona colpita dal sisma di 4 anni fa è esattamente come dopo il PRIMO GIORNO di casino! Ci sono le casette ovunque, i piccoli villaggetti moderni appoggiati sui bancali, i negozi traslocati fuori dal paese ecc...tutto esattamente com'era quando i nostri governanti si sono vantati dell'efficenza statale. 4 anni fa FORSE era anche efficenza, ora è DIMENTICANZA! 😡 Vedere Norcia, Castelluccio, Visso ecc ridotti ancora ad un cumulo di macerie, con zone rosse ovunque, fa molto male e suscita tanta rabbia! La cosa che voglio far passare è che i borghi medievali sono una caratteristica del nostro Paese, invidiata da tutto il mondo...e noi? Li lasciamo così, crollati...forse non dovrei nemmeno parlare di dimenticanza, ma addirittura di stupidità congenita!! Non ci vuole certo una laurea per capire che ricostruire quelle zone è un DOVERE sia verso le persone che hanno perso tutto, sia verso il patrimonio dell'Italia!! Semplicemente assurdo non fare nulla!! Non ho certo la pretesa di smuovere le masse con il mio minuscolo blog, ma almeno spero di sensibilizzare più persone possibile verso quei luoghi! Andateci, visitateli anche se sono pieni di macerie ed impalcature, c'è molto altro: una natura travolgente, acqua ovunque e delle persone simpatiche e gentili che faranno di tutto per rendervi il soggiorno stupendo!! Inutile dire che siamo tornati con una bella borsa di prodotti locali che potrei classificare come salumi, ma credo si tratti di una categoria alimentare a se da quanto sono buoni!! Tra l'altro, se cercate su Google le varie "norcinerie" troverete che tutti i negozietti hanno l'e-commerce con spedizione sottovuoto in 24 ore per cui dateci dentro perchè è roba non buona, di più!!
Chiusa la parentesi culinaria veniamo all'itineraro che poi vedremo meglio nel post dedicato alle fotografie:
MARCHE:
  • Spiaggia di Mezzavalle
  • Portonovo
  • Sentiero delle due sorelle
  • Numana
  • Sirolo
  • Loreto
  • Una montagna di GIRASOLI stupendi ovunque, basta davvero girare a caso!!!
UMBRIA:
  • Castelluccio (tanta roba, anche senza la fioritura, provate ad andare a cavallo in quelle praterie, altro che Texas Ranger!!!!)
  • Norcia
  • Cascata delle Marmore
  • Spoleto (incredibile il percorso meccanizzato sotterraneo totalmente gratuito!!)
  • Rasiglia
  • Spello
  • Assisi
  • Gubbio
Di ritorno, tornando verso le Marche per riprendere l'autostrada a Fano, siamo passati per la Gola del Furlo: posto carino da vedere, soprattutto se siete di strada.
In realtà l'itinerario era molto più ricco, ma si tratta pur sempre di una vacanza no? Per cui abbiamo saltato posti come le grotte di Frasassi (che portano via mezza giornata tranquillamente...), le fonti del Clitunno, Recanati ecc insomma, c'è da scegliere e da crearsi un itinerario sostenibile prima di partire. Personalmente sono soddisfatto del risultato finale ed ora aspettiamo le foto, siamo in fase di primo giro di selezione (vedi il post dedicato)...la nausea è in arrivo!! 😁

Per ora se avete domande, insulti ecc, scrivete qua sotto. A presto con le fotografie anche se, nel frattempo ci potrebbe esserci un post staccato da questo argomento...vediamo il tempo a disposizione...

Buona luce amministrativa!

Girasoli, moda o vocazione?

Eh si, ultimamente si vedono una montagna di foto che ritraggono questo bellissimo fiore, tanto da cominciare a pensare che si tratti più di una moda che di una vera ispirazione fotografica. Ritratti con vestiti di colore complementare, cappelli di ogni genere, violazioni della proprietà altrui e chi più ne ha, più ne metta. Alla vigilia della partenza per la nostra piccola vacanza "italiana", abbiamo individuato due campi enormi praticamente dietro casa. In realtà non ci sono mai stati ed è questo il motivo per cui nessuno li ricordava, ma una volta visti, ovviamente ci siamo tornati al volo all'ora del tramonto per tentare qualche ripresa senza devastare nulla a nessuno. Dove si può annidare il problema con questi fiori che hanno una caratteristica insita nel nome? Qualcuno di voi avrà già indovinato, ma per quelli meno esperti ci penso io: il girasole, una volta maturo, SMETTE di seguire il sole e rimane orientato ad Est. Cosa vuol dire questo? Che se ci vai al tramonto sei in pieno CONTROLUCE!! Fotograficamente parlando è un mezzo suicidio perchè diventa molto più difficile riprendere questa meraviglia della natura. Ovviamente i campi dietro casa erano belli maturi ed anche piuttosto alti, per cui ci siamo trovati di fronte a tutte le difficoltà possibili per questo genere di riprese. Solita fortuna vero? Tutto sommato è stata anche un'occasione per sperimentare qualcosa di diverso: non avendo l'assistente che ti segue con il pannello riflettente (che sarebbe stato perfetto per queste riprese!!) ti devi un po' arrangiare ed hai principalmente 2 possibiltà:
  1. ti affidi al tuo sensore e cerchi un compromesso espositivo che ti permetta di tentare un recupero delle ombre in post produzione
  2. spari un colpo di flash
Ho provato entrambe le soluzioni anche se mi sarebbe venuto di tentare un HDR, ma non ci sono riuscito per motivi di tempo e di zanzare (in 10 minuti mi hanno divorato le gambe...assurdo!!). I risultati sono questi:
SENZA FLASH
CON IL FLASH
Qualcuno ha definito la foto con il flash come un divano con il cellophane sopra: ricordate negli anni 80 l'abitudine di coprire poltrone e sofà con sta cosa trasparente? Ecco, la stessa cosa. Non posso certo dargli torto. Il flah, per quanto depotenziato ecc, da sempre quel non so che di artificioso che puoi tentare in tutti i modi togliere, ma non ci riuscirai MAI. Molto probabilmente un fotografo alle prime armi non si sarebbe accorto della differenza, ma come sapete io svelo sempre se ci sono trucchi  o trucchetti dietro a qualche immagine, figuriamoci!! Come ho recuperato la foto senza il flash? In realtà si è recuperata da sola nel senso che il sensore della mia D750 è davvero un bel concentrato di tecnologia da questo punto di vista: la gamma dinamica ha retto abbastanza bene. In post produzione semplicemente ho applicato al file RAW un "falso profilo RGB" con gamma a 1.5 . Che cosa vuol dire sta roba? Ve la riassumo in pochissime parole anche se ci sarebbe da scrivere un mezzo libro: la cosiddetta "gamma" è la fascia di tonalità che viene mostrata dai file raw e che, in base a quella scelta, determina quali informazioni fanno parte delle alte luci, quali delle ombre e quali dei mezzi toni. La gamma standard è 2.2 e con tale gamma il mio file presentava le ombre molto chiuse (come è ovvio aspettarsi in controluce...). Applicando un falso profilo con gamma più bassa si APRONO le ombre (viceversa alzando la gamma si sarebbero chiuse ancora di più) con il risultato che si recuperano informazioni che sembravano inesistenti a 2.2 . Va detto che questa operazione va usata con cautela perchè non puoi applicare sta cosa ad un livello che cancelli, il file viene INTERPRETATO in quel modo, per cui se canni qualcosa devi ricominciare da capo lo sviluppo. Per questo vi suggerisco di verificare SUBITO che effetto fa un falso profilo a gamma abbassata, prima di lavorare 2 ore e perdere tutto o dover riconvertire il profilo, magari perdendo informazioni in giro per le conversioni. Ovviamente, aprendo le ombre il cielo si slavava non poco ed a quel punto ho applicato la tecnica della moltiplicazione (vedi studio sull'HDR) che ha scurito nuovamente il tutto, saturando di nuovo i colori così come il vedevo dal vivo. Ovviamente per evitare di applicare la cosa al fiore ho usato maschere di livello ecc, quindi non è stata proprio una passeggiata. Il risultato però è abbastanza naturale e non mi dispiace. La versione con flash invece è stata normalmente sviluppata come una qualsiasi foto di paesaggio, il contrasto era un po' piattino per via della flashata, ma niente di difficile da lavorare. E la stella? Merito del bel diaframma del mio Tokina 17-35 e dell'uso di f16, il top dei diaframmi per ottenere la stella. Suggerimento pratico: se potete usate il cavalletto, io non l'ho fatto perchè, come al solito, non vado solo a far foto e quindi sono soggetto a mille mila domande, interruzioni, richieste ecc...In ogni caso anche a mano libera non è male: ricordate di coprire leggermente il sole con il fiore, così la stella esce più delicata e si evitano la maggior parte dei flair (anche se nella mia foto si vede perfettamente...grrrrrrr....).
 
Buona caccia ai fiori e non devastate i campi, mi raccomando!!!
 
Buona luce stellata!

Tempi lunghi maledetti

Ehhhh si sa, le foto a tempo lungo sono sempre affascinanti, MA è importante scegliere bene l'attrezzatura altrimenti si possono avere brutte sorprese. Innanzitutto come si fanno queste fotografie? Semplicemente impostando...........un tempo lungo! No, non è una battuta, ma una ovvia risposta nel senso che l'effetto di movimento, seta, liscio o come volete chiamarlo, si ottiene semplicemente allungando il tempo di esposizione. Di quanto? In prima battuta dipende dal soggetto ed in seconda battuta dall'ora in cui si fa la ripresa. Faccio un po' di esempi pratici:
 f18 1/2sec ora di ripresa 15:00

 f13 15sec ora di ripresa 15:29

f6.3 1/6sec

Come avrete capito l'effetto è tanto più setoso quanto più il tempo si allunga. Circa la dipendenza dal soggetto è facilmente spiegata con l'ultima foto (scattata addirittura con una Bridge...). Come potete notare il tempo di scatto non è proprio eterno, ma data la velocità dell'acqua, 1/6 di secondo è stato più che sufficiente per ottenere il risultato voluto. Per quanto riguarda le foto in alto (direttamente dalle isole Azzorre, per gli amanti della geolocalizzazione), potete notare che l'orario di ripresa non era proprio favorevole per scattare con tempi lunghi dato che c'era un sole bestia. La domanda sorge spontanea: come mai non è venuto tutto completamente bianco? La risposta è nella presenza di un FILTRO davanti all'ottica. Il filtro, definito ND10 (Neutral Density da 10STOP), è in pratica un vetro da saldatore che si mette davanti all'obiettivo ed ha il solo compito di bloccare la luce che arriva al sensore. Di quanto viene bloccata la luce? Dipende dalla densità del filtro stesso. Nel caso di specie, 10 STOP che, vi assicuro, sono parecchi. Ne esistono ovviamente di varia densità, da 1,5 , 3, 4 ecc insomma ce n'è per tutti i gusti. Chiaramente le due foto hanno un impatto completamente differente ed è tutto dovuto al tempo di scatto, questione poi di gusti. Di mio posso dirvi che i tempi "medio lunghi" (la prima e l'ultima foto) si prestano bene al BN perchè la dinamica della foto è molto elevata (per via delle scie di movimento registrate) e quindi rende bene con i contrasti tipici della monocromia. Ovviamente si tratta di idee e gusti personali, ci mancherebbe altro! Se vi trovate ad avere un'occasione di scatto a tempo lungo provate vari tempi, così da poter scegliere poi quale effetto finale si presta meglio al luogo ripreso: imparerete presto ad avere già le idee chiare dopo 5 secondi di osservazione.
Tornando a noi: perchè sta pippa sui tempi lunghi? Per mettervi in guardia da alcuni prodotti che, nonostante vengano venduti come buoni, in realtà non lo sono per niente. Sto parlando, nello specifico, del filtro da 10 STOP della Tiffen . Di questo filtro avevo già la versione da 67mm (40 Euro circa, sempre su Amazon) e mi sono sempre trovato benissimo (vedi foto sopra, soprattutto quella a colori!!) perchè non restituiva dominanti particolari, nonostante la durata dell'esposizione. Per quanto riguarda la versione da 82mm, le cose non vanno proprio allo stesso modo. Oltre a costare 90 euro (ed io ricordo che l'ho pagato anche di più a suo tempo), il filtro restituisce una dominante da far paura, soprattutto su alcune frequenze. Un esempio? Ecco qua:
Benvenuti nel post terza guerra mondiale! Gli alberi, ve lo assicuro, erano verdissimi. La cosa strana (ma neanche tanto...) è che la dominante si attacca solo a determinate frequenze: il verde dell'erba è stato mantenuto abbastanza, ma dove la luce si fa strada, puff, tutto viene reso apocalittico. Tralascio la montagna di santi che mi sono venuti a trovare, e vi faccio vedere cosa vuol dire tentare il recupero di una foto così rovinata. Questo è il PRIMA:
E questo è il DOPO:
Come potete notare non è stata recuperata del tutto in quanto l'atmosfera sa sempre un po' di post nucleare. Ad onor del vero va detto che non ci ho perso ore ed ore, ma sarebbe anche assurdo farlo!! A questo punto faccio a meno di sfruttare il filtro in quelle determinate ore, ma la voglia di farlo mangiare a chi l'ha prodotto, è tanta. In sostanza, se vi piace fare tempi lunghi, attenti a cosa comprate. Forse è meglio orientarsi sui filtri a lastrina dove potete comprare i castelli e gli adattatori in puro stile cinese e poi dotarvi di lastrine di qualità tipo quelle della Nisi: di sicuro non vi porteranno dominanti come queste! Concludo però con una perla filosofica che ho ereditato da un blogger divenuto famoso negli ultimi tempi per i suoi viaggi fotografici: parlo di Stefano Tiozzo che ha allietato qualche mia serata durante il lockdown con i suoi video davvero divertenti. Un po' di invidia me l'ha suscitata eh, questo va detto: guardare video di viaggi quando siamo chiusi in casa sa un po' di masochismo, ma io non sono mai stato tanto normale! La perla di saggezza che questo personaggio profonde ad ogni occasione è che non bisogna mai lamentarsi troppo del tempo meteo, delle occasioni fotografiche sprecate, delle avversità in tema di fotografia ecc, perchè da qualche parte, queste situazioni offrono sempre una opportunità per sperimentare qualcosa o qualche posto differente. Calando la filosofia all'interno di questo post mi viene da dire: "Il filtro che va da culo, non è solo un modo per farti alzare la pressione, ma può rappresentare un'opportunità di essere sfruttato" ed ecco che l'idea sorge spontanea. Un nuovo progetto fotografico che chiamerò "APOCALISSE" e che sarà caratterizzato da tutti scatti simili a quello degli alberi qua sopra. Così potrò usare il filtro senza farmi scoppiare il fegato ad ogni accensione del monitor e magari, una volta raggiunti i 100 scatti buoni, potrei pure farci un libretto commemorativo. Ovviamente se incontro il progettista gli stacco le unghie una ad una, questo è scontato, ma almeno per il momento cerco di farmela andar bene!
Buona luce, post APOCALITTICA!

Un po' di primavera

Torniamo finalmente a parlare di fotografia "sul campo" (nel vero senso della parola...) e ci colleghiamo direttamente con la primavera (oramai quasi estate...) che ci aspettava là fuori dopo i mesi di lockdown! Fiori e fiorellini sono i veri protagonisti di questo periodo, insieme ai vari insetti che spopolano in mezzo ai campi e che, negli ultimi tempi, si sono (giustamente) riappropriati dei propri spazi! Dove sono andato a caccia fotografica questa volta? Principalmente in due posti ovvero Pian di Coltura (grazie a Davide per il suggerimento) e Pian de le femene, entrambi in provincia di Belluno. Inoltre mi sono dedicato a diversi giri in bici nei dintorni di casa, tanto per non diventare 15 quintali e, con l'occasione, ho cercato di cogliere qualche soggetto interessante. Inutile dire che i paesaggi montanari hanno vinto a man bassa...
Ma vediamo a noi: cosa serve per fotografare fiori, insetti e campi colorati? In realtà non molto, ma dipende dal taglio che volete dare alle vostre fotografie: se avete intenzione di fare dei veri e propri ritratti ai fiori (o ai fiori con insetto), allora vi suggerisco l'utilizzo di ottiche da ritratto come il Tamron 90mm macro, che ovviamente può aiutarvi anche nel primissimo piano close up del fiore stesso. Anche un 50 mm può aiutare molto, soprattutto se lo usate su aps-c perchè si avvicina molto ai 90mm del Tamron ed essendo fisso, sicuramente offrirà una grande qualità ottica. Se non avete nessuna delle due lenti citate, potete usare anche il classico tele 70-300 che vi permetterà di inseguire le varie api/farfalle senza starci troppo vicino. In quest'ultimo caso, dovrete stare attenti all'apertura del diaframma e mi spiego: di solito con i tele si tende a guardare molto il tempo di scatto per evitare di stare al di sotto della soglia di micromosso (ricordate la regola empirica 1/focale usata?). Quando siete in mezzo al campo ad inseguire farfalle o a cercare lo sfocato perfetto, i teleobiettivi vengono spinti a manetta e quindi anche il tempo di scatto deve essere veloce: la conseguenza è che spesso vi troverete a scattare a tutta apertura del diaframma, con buona pace della qualità di immagine e dei dettagli raccolti (a meno che non abbiate dei tele strafighi, stracostosi e strapesanti). Il mio suggerimento è di evitare come la peste l'automatismo della priorità di tempi e di utilizzare il manuale o, addirittura, la priorità di diaframmi, con controllo iso automatico e tempo di scatto minimo, ad esempio, 1/500 o giù di lì. In questo modo potrete usare un diaframma un po' più chiuso garantendo qualità alla foto, al prezzo di un po' di rumore digitale. Se scattate in pieno giorno, vedrete che il problema sarà davvero limitato, non abbiate paura!
Vi mostro ora un po' di scatti realizzati con le ottiche di cui sopra. Partiamo dal 70-300 (Tamron SP f4/5.6, niente d strafigo, credetemi...):
Lo scatto qua sopra, rispetto agli altri ha la sola differenza della lettura esposimetrica SPOT sul fiore illuminato. Si tratta di un classico sistema per creare la foto di partenza già pronta per l'effetto chiaro/scuro tipico dei boschetti montani. Non ho scoperto nulla di nuovo, ma può essere utile per chi inizia a fotografare: quando vedete lame di luce o punti singoli illuminati, ricordatevi della lettura SPOT, fa miracoli !!!

 Con il 50mm f1.8:
Il top qui è rappresentato dal cielo dietro al campo: stava per venirne giù tanta...il momento migliore per ottenere un contrasto naturale con i colori caldi del grano. Ovvio che, essendo dietro casa, ho dovuto stringere molto l'inquadratura per evitare che entrassero in scena gru, antenne, tetti vari ecc...
Con il 90mm f2.8:
Come per il fiore bianco all'inizio, anche in questa foto ho utilizzato la lettura SPOT sul fiore illuminato più vicino. Questo ha fatto sì che lo sfondo andasse "giù" e che si definisse perfettamente l'ombra sul petalo, la sola cosa che mi interessava riprendere bene! Prima che vi facciate cento domande, in post produzione, in un impeto da color correction, ho neutralizzato un po' troppo le ombre col risultato che i colori sembrano usciti da un cross processing pubblicitario. Solitamente non mi piace cambiare l'aspetto delle fotografie, ma in questo caso ho apprezzato le cromie "strane" che ben si sposavano con il risultato che avevo in testa. Ho quindi salvato questa versione della foto, senza nemmeno tentare di svilupparne un'altra più realistica...cosa altrettanto rara. Ogni tanto mi concedo una licenza poetica con il mouse...

Questo ultimo scatto sembra fatto in studio con luci davanti, dietro, di lato ecc...in realtà ero in mezzo al boschetto con il fiore illuminato da dietro e mi ero scordato la lettura SPOT dallo scatto precedente. Il risultato è che ho mandato il fiore nell'alto dei cieli, sbiancando tutto quello che gli stava attorno. Al momento non ci ho pensato ed ho lasciato stare la foto (tanto per me era già destinata al macero) ed una volta a casa il risultato mi è piaciuto al punto che mi sono tenuto pure il flair sul fiore. Se non altro è un ritratto un po' diverso dal solito. I puristi del genere potranno insultarmi con tutta la mia comprensione, ma a volte tengo delle foto solo perchè si discostano completamente da quello che sto facendo nella sessione, basta che siano un minimo decenti.
Bene, non è che abbia aggiunto molto a quello che probabilmente già sapevate sulle foto ai fiori ecc, ma spero che andiate anche voi nei due posti citati all'inizio, perchè meritano davvero ed in più si sta all'aria aperta e spazio ce n'è per tutti, senza mascherine e con la distanza sociale garantita, sempre con il buon senso anti Covid-19.

Buona luce, senza mascherina!