Fotografia e viaggi: Cambogia - Post Amministrativo

Come di consueto pubblico il primo dei due post, quello amministrativo diciamo, relativo all’ultimo viaggio fatto. La destinazione, questa volta, è la Cambogia! Ebbene si, niente giri di tutto il sud est asiatico, niente grandi tour con 75 voli interni da prendere ecc, semplicemente un bel giro di questo splendido Paese! Il viaggio è un viaggio tutto organizzato, praticato dall’operatore MISTRAL ed il costo si aggira intorno ai 2.700 euro a persona, per cui si tratta di un viaggione, almeno per le nostre tasche!! Partiamo dal volo: compagnia Thai Airlines che devo dire è stata addirittura superiore alle nostre attese! Ci avevano avvisato che la compagnia, per quanto costosetta, è una delle migliori e così è stato. Volo diretto da Malpensa a Bagnkok (11 ore circa…) senza alcun problema (altrimenti non sarei qui a scrivere…), coccolati al massimo e con una postazione piuttosto comoda (monitor personalizzato, film, videogiochi ecc..). Cibo anche troppo abbondante, ovviamente si tratta di pasti da aereo, ma devo dire che anche la qualità era più che discreta. Volo da Bangkok a Phnom Penh con circa un’ora di attesa, senza ritiro bagagli e 40 minuti di volo senza intoppi. Questo all’andata: al ritorno ci sono state 2 ore di attesa a Bangkok, ma erano previste già da programma per cui tutto ok. Direi che, a differenza degli scali infiniti a Dubai o Hong Kong che praticano altre compagnie (e che quindi portano il numero di voli da prendere almeno a 3), a noi è andata di lusso! Il gruppo era formato da una decina di persone (PERFETTO come numero!) di cui buona parte erano anche appassionati di fotografia (ancora MEGLIO!), per cui consiglio vivamente il periodo che abbiamo scelto noi ovvero dal 09 novembre al 20 novembre, in quanto si tratta della prima settimana buona dopo la stagione umida e, di conseguenza, non c’è ancora la ressa tipica dell’altissima stagione. Il trasporto all’interno del paese era affidato ad un pulmino da 15 persone: c’era spazio per tutti e la giusta dose di privacy, per cui promossa anche questa formula. Gli alberghi erano tutti ottimi, un po’ meno quello di Phnom Penh anche se è quasi normale dato che la capitale è un punto di passaggio e non una meta stabile. Il giro previsto partiva dalla capitale per arrivare a Bottambang, proseguire per Angkor e Siem Reap, di nuovo a Phnom Penh per poi terminare a Sihanoukville per l'estensione mare di un paio di giorni scelta da noi (per cui se non fate mare, il costo del viaggio è più basso). Nel mezzo di queste località sono stati inseriti giri in barca in mezzo alle palafitte ed attraverso i villaggi galleggianti e, soprattutto, la visita al sito di Angkor con tutti i luoghi più famosi ed importanti (Angkor Wat, Ta Phrom ecc). La nostra guida, simpaticissima, ci ha poi inserto, durante il percorso, altri siti archeologici minori, ma ugualmente belli, per sfruttare al massimo il pass di 3 giorni previsto dal nostro tour. Inutile dire che ogni posto ha la sua caratteristica ed è, a suo modo, unico e meraviglioso. Lato cibo non c’è nulla di cui lamentarsi: tutto ottimo anche se all’inizio la cucina cambogiana, quasi totalmente priva di sale e orientata quasi al sapore “dolce”, può far storcere qualche naso a noi mediterranei abituati a botte di sale in ogni piatto. Il riso cambogiano è presente ovunque, come accompagnamento o parte integrante di ogni piatto servito. E’ molto profumato e davvero buono, tanto che la nostra guida ci ha portati in un centro commerciale per acquistarne qualche pacchetto senza farsi fregare dai venditori vicino ai siti turistici. Arriviamo al punto migliore del viaggio: le persone! Il popolo cambogiano, nonostante la storia che si porta sulle spalle, ha sempre voglia di sorridere! Molti posti che abbiamo attraversato sono veramente immersi nella povertà più pura, ma la dignità che esprimono i visi delle persone ed i loro sorrisi, è una cosa che ti riempie il cuore e vale tutti i soldi che costa il viaggio. Ho scattato ritratti (si, sono io che parlo...quello che "odia" le persone...) che mi hanno colpito ancora prima di premere il pulsante dell'otturatore e che variano dai molto fieri ed orgogliosi a quelli più sorridenti e divertiti della montagna di bambini che hanno caratterizzato ogni luoghi visitato. In uno dei siti "aggiunti" addirittura c'erano 4 ragazzini che giocavano tra le rovine come se fosse il loro giardino: non ci hanno chiesto un centesimo, ma si sono divertiti da morire a saltare qua e là mentre noi scattavamo fotografie...erano semplicemente FELICI di poter essere i nostri soggetti fotografici. Roba che, se la trasportiamo qua in Italia, farebbe rabbrividire chiunque al solo pensiero. La domanda sorge spontanea: chi dei due popoli è il VERO povero?
Abbigliamento: roba estiva, punto! C'è un caldo allucinante per via dell'umidità e ti ritrovi sudato anche senza far niente. Nel periodo nostro c'erano 25-27 gradi al massimo e qualche cambogiano aveva vestito il proprio neonato con cappello di lana: pensavo volesse uccidere l'infante! La guida ci raccontava che in inverno (???) sulle colline accendono il fuoco per scaldarsi le mani quando la temperatura scende al di sotto dei 25 gradi. Non vi dico la risata che mi sono fatto. Portatevi roba leggera e pantaloni lunghi tipo mimetici per la jungla: è pieno di rami e rametti vari che potrebbero strisciare le gambe, per cui è meglio proteggerle. Per le città invece andate come volete. Nei templi di Angkor le donne non devono spogliarsi troppo, per cui spalle coperte e gambe non visibili al di sopra del ginocchio. Stessa cosa al museo del genocidio di Phnom Penh, anche se lì vi danno eventualmente dei vestiti di fortuna per coprirvi e farvi entrare comunque.
Dato che ho parlato della parte migliore del viaggio, ora parlo della parte peggiore ovvero l'estensione mare: innanzitutto per arrivarci ci siamo affidati ad un trasporto privato in auto e, per fare 238km ci abbiamo messo circa 6 ore. Avete letto bene, 6 ore! Di strada ce n'è una sola ed è totalmente invasa dai camion cinesi che trasportano verso la costa i materiali necessari alle costruzioni che stanno sorgendo. La nostra guida ci aveva avvisato che non sarebbe stato un bello spettacolo e purtroppo aveva ragione: sembrava di stare a Pechino! Non c'era nemmeno una scritta in Cambogiano o in Inglese, tutto in lingua cinese, assurdo veramente! La cittadina sarebbe stata anche carina, se non fosse che ovunque stanno sorgendo casinò e resort destinati alla "nuova" classe borghese cinese che, probabilmente, farà di Sihanokville una meta quasi fissa per le vacanze. Il resort era molto bello e la spiaggia direi passabile. Se la confronto con quella di Jesolo, per forza che è migliore, ma della poesia legata all'oceano Indiano, neanche l'ombra! Detto in due parole: se andate in Cambogia, EVITATE il mare, non ne vale la pena, soprattutto per il tempo perso in strada! Sotto questo aspetto ho un po' tirato le orecchie all'agenzia ed al tour operator: credo che toglieranno questa estensione o si affideranno ad un volo interno per il trasporto. La guida ci aveva anticipato che le spiagge "tipiche" dell'oceano indiano sono visibili solamente sulle isole esterne, ma ci vuole mezza giornata per raggiungerle, per cui l'eventuale estensione mare, chiedetela verso questi lidi, anche se dovrete mettere in conto un aumento sensibile del costo finale. Detta in due parole: meglio fare due viaggi, uno per visitare la Cambogia in se, ed uno per il mare, ma per quest'ultimo, vale forse la pena di puntare ad altre località vicine.
Moneta e pagamenti: la valuta ufficiale è il RIEL cambogiano, ma la moneta più scambiata è il DOLLARO americano, per cui se partite per queste località, fate un po' di scorta (noi siamo partiti con 300 dollari e siamo tornati con una ventina in tasca) dato che se siete in mezzo al nulla non avrete tante occasioni di prelevare dollari o cambiare euro. Non esistono monete metalliche perché costa troppo produrle rispetto al valore di mercato: un dollaro americano equivale a circa 4500 riel per cui è facile capire la scelta dei cambogiani. Se calcolate che una scodella di riso costa circa 300 riel (9 centesimi di euro....), praticamente per pagare con moneta locale, vanno a PESO di carta e non a corso legale... Capitolo carburanti (per chi viaggerà per proprio conto): la benzina costa circa 80 centesimi di dollaro al litro, il gasolio qualcosa meno. Sembra poco? Non è così perché il reddito medio ANNUO di un cambogiano è di 400 dollari, per cui è costosissima. Trovate infatti moltissimi motorini, con carretto annesso, che trasportano taniche di benzina di contrabbando dalla Thailandia e la vendono per strada "imbottigliandola" nei contenitori che portano gli acquirenti. Sicurezza ZERO perché le taniche sono di plastica e sotto il sole cocente probabilmente non è una buona idea. In ogni caso durante il nostro soggiorno non è esploso nessuno, per cui se andate per i conti vostri valutate anche questa possibilità di rifornimento.
Dovrete avere un po' di pazienza per le foto: siamo tornati con 1500 scatti a testa e siamo riusciti a ridurli a circa 700 in due ed al momento in cui scrivo sono in fase di post produzione per cui ci vorrà ancora tempo.
Se nel frattempo pubblicherò altri post su argomenti differenti, cercate l'etichetta "viaggi" e "Cambogia" per ritrovare entrambe le pubblicazioni.

Buona luce umidificata!