Bianco e nero di montagna...

...ed il gusto ci guadagna! A parte le battute "vintage", torno per l'ennesima volta sull'argomento perchè proprio non riesco a farne a meno. Il bianco e nero è senza tempo, in tutti i sensi. Non puoi mai dire che sia superato e a fatica riesci a dare un'età allo scatto. Siccome a me piacciono le sfide, continuo a tentare di riprendere paesaggi in monocromia, anche se i risultati sono ben distanti da quelli che vorrei, ma l'importante è provarci e la cosa vale per tutti !!
Vediamo subito qualche scatto del mio recente soggiorno in Val di Fassa:
 
 
E fin qui poche novità: le classiche 3 impronte sulla neve con il sole a stella, la panchina di passo Pordoi (immancabile) sviluppata a toni freddi ed un bel mucchio di nuvole supportate dal classico brucia/scherma. Prendo spunto dall'ultimo scatto per ricordare ancora una volta che, quando si scattano paesaggi, spesso si ricorre a questo semplice intervento di post produzione, che aiuta a valorizzare il contrasto e la profondità dello scatto: si duplica il livello (se usate Photoshop o similari) oppure si applica un pennello di regolazione (se usate Lightroom o similari) e si scuriscono le ombre con una opacità del 5% e con la stessa percentuale si schiariscono le alte luci. Il tutto ovviamente senza bruciare o chiudere troppo i toni. Questo, come si può vedere nel primo piano dell'ultima foto qua sopra, aiuta a creare contrasto e dona all'immagine molto più impatto.
 
 
Sempre a passo Pordoi ho fatto una passeggiata fino al forte Austriaco che si trova proprio al limite del passo, sopra la vallata e che ovviamente si è ben prestato per un ritratto in bianco e nero. Subito dopo sono stato colpito dalla croce dedicata a tutti i caduti e scritta in 4 lingue, dalla quale ho estratto il particolare che vedete qua sopra: una collanina lasciata da qualcuno di passaggio: mi ha colpito ed intristito talmente tanto che non ho potuto fare a meno di girarla verso di me e farci una fotografia. Gli ultimi due elementi distintivi del passo sono l'elmetto e la vanga militari, piantati all'esterno di una abitazione privata del luogo. Lo scatto di per se non è un granchè, forse era meglio riprendere qualche particolare in macro, ma il bianco e nero ed un po' di sana vignettatura hanno ripulito il tutto permettendo quanto meno di non cestinare la posa.
Chiudo questa avventura montanara con un paio di foto a colori che però non potevo fare a meno di scattare e tenere:

Un grosso colpo di sedere nel centrare la luna, la montagna illuminata ed un aereo che sembra andare verso l'astro. E la cosa divertente è che la luna così grande è uscita a 220 mm ...è proprio vero che, per quanto possa essere una goccia nel mare, partire da 2000mt significa comunque essere 2 kilometri più vicino!! La seconda ed ultima foto invece è un omaggio a tutti quelli che sciavano in quota: immersi in un paesaggio che consiglio di vedere a tutti anche d'estate. Una fiaba ed una giornata davvero bellissima! Non potevo esimermi dallo scattare una delle mie classiche cavolate! Un grazie al mio fedele 24mm fisso che ha fatto il suo sporco lavoro senza lamentarsi troppo, nonostante le esigenze sempre maggiori del corpo macchina.
Mare o montagna, quando ci sono colori così e giornate così, anche i bianchi e neri rendono al massimo!
Buona luce in quota!