Applicazioni creative: gestione flash di fill-in

Quante volte vi è capitato di osservare alcune foto fatte dai "grandi figi" dell'otturatore e vedere che nonostante l'inquadratura sia pianamente controsole, il soggetto in primo piano è colorato e dettagliato? Scommetto che vi siete sempre chiesti come si possa fare una foto simile visto che quando ci provate il soggetto viene completamente in silhouette oppure il cielo ed il sole spariscono in un universo bianco latte. Beh, diciamo che l'attrezzatura serve, per carità, ma possiamo divertirci anche noi a tentare foto simili utilizzando il cosiddetto flash di fill-in (o di riempimento). La tecnica è molto semplice una volta capite le basi e preso confidenza con la nostra macchina. Si tratta di forzare il lampo del flash in modo che scatti anche se la macchina ci dice che siamo completamente fulminati! Generalmente io faccio così: 1) espongo (in modalità manuale) sul cielo distante dal sole in modo da salvaguardare i colori dello sfondo ed impostando un diaframma abbastanza chiuso per consentire al sole di creare una "stella" definita; 2) apro il flash della mia macchina e controllo i tempi di scatto. Purtroppo molti flash incorporati si sincronizzano con l'otturatore fino a tempi di massimo 1/180sec o 1/250sec quindi dateci un'occhiata perchè potrebbe essere che dovete rivedere la vostra esposizione sul cielo e mi spiego: supponete che la lettura via abbia dato f22 (diaframma chiuso) e 1/1000sec (tempo di scatto in piena luce). Se aprite il flash la macchina passa subito a 1/180sec (perchè oltre il flash sarebbe troppo lento per illuminare completamente la scena rispetto alla velocità dell'otturatore. A questo punto siete costretti a chiudere il flash, puntare di nuovo sul cielo impostando un tempo di scatto = a 1/180sec e lavorare con il diaframma fino ad ottenere un'esposizione corretta. Supponiamo che ora vi tocchi aprire fino a f11...è un compromesso da accettare purtroppo, quindi stella meno decisa (ma neanche tanto), ma esposizione con il flash perfetta....direi che l'affare si può concludere! ;-). Sistemata l'esposizione bisogna stare attenti ad un paio di cose: 1) quanto distante è il soggetto? 2) che focale voglio usare? Queste due domande sono basilari perchè con il soggetto troppo vicino il flash creerà una sovraesposizione in primo piano che non è il massimo (a meno che vogliate proprio ottenere questo effetto ovviamente...); inoltre una focale troppo grandangolare (soprattutto con gli obiettivi superzoom che vanno tanto di moda oggi...) farà sì che il paraluce (o il bordo dell'obiettivo) creino una "meravigliosa" ombra tondeggiante in basso, al centro del frame. Come si fa quindi per risolvere questi 2 problemi? Per l'ombra del flash basta usare una focale di almeno 24mm (indicati sull'obiettivo), ma se andate a 35 è anche meglio. Per la sovraesposizione dovete agire sul comando di potenza del flash che hanno quasi tutte le reflex e molte compatte avanzate. Si può normalmente aumentare di 1 stop o diminuire fino a 2 stop. A seconda di quanto è potente il vostro flash e di quanto è distante il soggetto, dovrete regolare questo parametro. Non temete, le prime volte proverete tutte le combinazioni possibili per cui vi consiglio di usare un soggetto statico che non si lamenterà dopo 10 minuti..... Una volta che avrete imparato a conoscere l'attrezzatura che avete, vedrete che la regolazione del flash verrà da sola. Provate questa tecnica perchè è semplice al di là della spiegazione scritta. Ed ora un esempio:
Di per se la foto non è niente di particolarmente difficile o imperdibile, ma rende l'idea. Il colpo di culo di centrare anche il volatile sulla sinistra non era voluto...ovviamente!
Buona luce!

Applicazione creativa: cornici naturali

Iniziamo questa nuova settimana (il lunedì non lo considero neanche un giorno....) con una piccola riflessione su una possibilità assolutamente da non perdere: le cornici naturali. Che cosa sono? Nient'altro che alberi, archi dei portici, finestre con la grata, statue con una particolare posizione, siepi...insomma, ogni cosa che può "contenere" un particolare si sposa bene con questa applicazione creativa. Avete mai visto quelle foto fatte attraverso il buco di una chiave enorme? Tipo quelle che hanno certi cancelli di ville antiche? Proprio quello. Vi allego un esempio:
In questo caso l'arco di un portico ha permesso di mettere in cornice il particolare che volevo ritrarre. Per carità non è una foto imperdibile, ma non siamo qui per fare pubblicità...l'importante è che serva allo scopo. Le cornici naturali non sono solamente prodotte dall'uomo:
Anche in questo caso la foto non è il massimo, ma la cornice rende benissimo. Magari ritagliando a sinistra si ottiene più pulizia nello scatto e si bilancia il peso del soggetto, purtroppo troppo piccolo. La cosa fondamentale, anche in questo caso, è saper osservare quello che ci circonda perchè c'è sempre qualcosa di interessante da fotografare!! Una volta una persona mi chiese la differenza tra un fotografo da istantanea ed un fotografo amatoriale...beh, secondo me l'amatoriale è quello che vedi osservare anche il tappo per terra con fare "aggressivo", come se stesse osservando un'opera d'arte....è quello che vede la foto anche nel particolare che tutti ignorano. Ecco, questo deve essere il vostro scopo! Diventare acuti osservatori. Non importa se la foto che scattate è da buttare, l'importante è tenere sempre allenato l'occhio...prima o poi la situazione giusta, la luce giusta, la composizione giusta arriveranno, bisogna avere fede!!
Ecco un risultato un po' più azzeccato di cornice naturale. Queste erano le foglie di alcune piante dentro ai vasi da strada, quelli che si mettono davanti alle banche avete presente? Ecco, camminando c'erano questi "cosi" a lato strada ed ho visto il campanile incorniciato 2 volte: prima dalle foglie e poi dalle case, con un tramonto eccezionale dietro di se...come si faceva a non scattare questa foto? L'esposizione è stata presa sul cielo e quindi naturalmente tutto il resto è uscito in silhouette per via della minore luminosità.
Ultimo esempio per oggi è questo bell'albero che avvolge sia il centro dello schermo, sia il lato della montagna a sinistra con una similitudine di linee e rotondità che si adatta quasi perfettamente ai soggetti. Poi, come dico sempre, può piacere o non piacere, ma la cosa fondamentale è che questi scatti sono stati "visti e pensati" al momento con la voglia di incorniciare qualcosa. Fate esercizio, mi raccomando!!!
Buona luce!

Applicazioni creative: notturni

Oggi parliamo delle fotografie con luce scarsa e di notte. Ammetto che è un tipo di fotografia che mi piace parecchio e quindi ne parlo anche più volentieri. Dopo aver compreso i concetti di esposizione e composizione, per scattare di notte, bisogna imparare a "leggere" una scena come se fossimo un esposimetro umano. Mi spiego: se fotografiamo in città, in mezzo alle strade, con le vetrine illuminate, i semafori, le automobili che passano ecc ecc, come facciamo a sapere che la nostra esposizione è corretta? Le fonti di luce sono di tanti tipi diversi e variano (immaginate di inquadrare una strada con un semaforo in testa, quando diventa verde l'esposimetro ha a disposizione le luci di tutti i fari delle auto, mentre quando diventa rosso no...) in continuazione. Il nostro esposimetro fa quello che può, ma sta a noi leggere quanta luce "realmente" c'è nella scena. Se, ad esempio notiamo molte vetrine o una strada particolarmente trafficata, il mio consiglio è di esporre sulle luci più intense così da non bruciare più di tanto i lampioni o i fari delle auto. Se disponiamo di un cielo allora è d'obbligo esporre su di esso, magari puntando ad una leggera sovraesposizione se non ci sono riflettori che puntano dritti su di noi. Come avrete capito, la fotografia notturna non è così immediata, ma, credetemi, regala parecchie soddisfazioni. Attrezzatura necessaria è sicuramente un cavalletto ed eventualmente un telecomando per lo scatto in remoto (in alternativa di può usare l'autoscatto a 2 secondi) e.......molta fantasia! Un consiglio pratico che do sempre è di chiudere il diaframma perchè la luce, con valori di f molto bassi tende a riverberare dappertutto creando riflessi ed aloni sui punti più luminosi. Con valori di f da 8 in su invece si riesce a contenere l'effetto flair e, soprattutto, si formano delle belle stelline attorno ai punti di luce. Queste stelle si possono enfatizzare con l'uso di appositi filtri ottici denominati Cross Screen, StarX (dove X è il numero di punte che avrà la vostra stella) o Polar Star, ma l'effetto non è sempre così carino ed artistico. A titolo di esempio vi allego una delle foto che più mi piacciono di questa categoria:
L'esposizione è stata presa sul cielo e grazie ai 25sec di tempo di scatto, il Tamigi ha assunto questo aspetto liscio e luccicante. Credetemi che realizzare uno scatto simile è più facile di quello che pensate, quindi non temete e provate qualche scatto in notturna, vi piacerà!!
Può uno scatto notturno essere anche dinamico? Direi proprio di si visto che si possono riprendere le cosiddette "scie di luce" che altro non sono che i fari delle auto che passano. In questo caso, a prescindere dalla luce presente, non si può esporre per meno di 6-8 secondi per via del fatto che le auto non avrebbero tempo sufficiente per attraversare l'inquadratura (specie a focali grandangolari) e quindi o si lavora a priorità di tempi oppure in manuale si agisce esclusivamente sul diaframma dopo aver fissato il tempo di scatto. Vi allego un esempio:
La fotografia notturna può anche raccontare attraverso le ombre che si creano. Oltre a giochi di linee e geometrie esiste anche la possibilità di cogliere attimi molto suggestivi come in questo caso:
Per ottenere questa semplice immagine ho esposto sul muro illuminato in un punto dove la luce era media (non direttamente sulle lampade che illuminano in basso) e, di conseguenza, le persone sono state riprese in silhouette. In questo caso sono stato fortunato perchè il bambino è stato insolitamente fermo regalandomi il contrasto tra la sua staticità e la dinamica della mamma in movimento. Lo scatto è durato 1,3 secondi quindi la fortuna ha avuto un ruolo decisamente importante.
Spero di avervi stimolato a provare le foto serali e mi auguro di vedervi in giro con il cavalletto in cerca dell'inquadratura perfetta!
Buona luce....serale e a lunedì!

Applicazione creativa: Close up e Macro

Quanto detto finora serve a dare una base solida su cui poggiare la nostra creatività. A dire il vero credo siano infinite le possibilità di creare immagini giocando con le forme, la luce e le impostazioni della nostra fotocamera. Da questo momento, per un po' di tempo, vedremo delle applicazioni varie e (spero) divertenti della fotografia. Spero di stimolare comunque una discussione con domande e racconti personali, magari accompagnati dalle foto, così da condividere informazioni con tutte le persone che seguono questo blog. Come da titolo parliamo di close up e macro. Non voglio far polemica con i macristi convinti, ma per me una macro è una foto ravvicinata (anche se non in proporzione 1:1), un close up è più o meno uguale, ma un po' più distante...mah...a questo punto parliamo di foto ravvicinate che è più semplice? Bene, le fotografie ravvicinate sono sempre state affascinanti in quanto il mondo, visto da vicino, sembra completamente diverso. Pensate ad un particolare di un ingranaggio o a un gruppo di graffette impilate a simulare dei grattacieli, esempi ce ne sono infiniti. Per fotografare da vicino serve un'ottica macro o semi macro. Personalmente utilizzo un obiettivo 70-300 con funzione macro (ingrandimento 1:2 quindi non macro vero!) che finora mi ha dato parecchie soddisfazioni con una spesa di poco superiore ai 200 euro, quindi niente di spaventoso. Ottiche macro super luminose costano dai 700 euro in su purtroppo. C'è un'alternativa! Si chiamano tubi di prolunga e sono degli anelli più o meno metallici da inserire tra il corpo macchina e l'obiettivo e permettono di avvicinare l'ottica al soggetto ingrandendolo. Con questo sistema, decisamente più economico, qualunque obiettivo può diventare un macro anche se il risultato (diranno i macristi puri...) non è uguale. Per quanto mi riguarda, vedendo alcune foto realizzate con questa tecnica, direi che c'è di che andare soddisfatti e per una spesa di poche decine di euro, vale la pena di provarci! Altra alternativa sono i filtri close-up che si applicano all'obiettivo e ingrandiscono il soggetto (stile lente di ingrandimento). Ovviamente c'è un degrado dell'immagine, ma se associamo questi filtri ad un'ottica di qualità, i risultati saranno buonissimi lo stesso! Insomma, ci sono diversi modi per provare a fare macro, l'importante è che sia qualcosa che ci regala emozioni. Se vi piace, provateci, magari è quella la vostra strada fotografica! Passiamo ad un esempio pratico:
Questo close up è stato scattato per provare l'ottica che mi era appena arrivata. In questa foto si nota la messa a fuoco centrale, il diaframma a f13 ha comunque prodotto una buona sfocatura per via della focale utilizzata (190mm) mantenendo però il dettaglio al centro della rosa. Al di là della qualità discutibile di questa fotografia, la cosa che mi premeva farvi notare era la pdc e la luce. Queste foto vanno pensate soprattutto in termini di illuminazione. Di giorno e col sole che picchia si creano ombre forti e dure e questo non favorisce la fotografia ravvicinata. Bisogna ammorbidire il sole o scattare in giornate grigie dove la luce è uniforme ed aiuta a mantenere leggibili le ombre. In pieno sole di solito si usa un ombrello bianco per schermare la luce (tanto per fare un esempio), ma la cosa importante è compensare l'ombra con un riflettente. Di cosa si tratta? Di un pannello tinta argento o oro che va posizionato opposto al sole in modo che rifletta sul soggetto ed ammorbidisca le ombre. In questo caso la luce proveniva da sinistra attraverso una finestra appannata durante una giornata di pioggia. Era quindi molto tenera e facile da gestire. Ho usato un semplice foglio di alluminio posizionato in basso a destra della rosa. Questo ha riflesso la luce dando l'impressione di un'illuminazione quasi frontale e rendendo uniformi le ombre. Il semplice esempio riportato vi dovrebbe stimolare a pensare alle infinite combinazioni che potevano uscire cambiando posizione al riflettente. La fotografia ravvicinata è data anche da questo! Vi metto un'altro esempio di come si può costruire una foto interessante:
Il set:

E la foto finale:
Come vedete i risultati sono molto brillanti! La foto non l'ho fatta io quindi non chiedetemi chissà cosa. Posso solo dirvi che se inizia a piovere, la vostra casa può diventare il set fotografico dei vostri sogni, soprattutto la cucina! Ecco qua un esempio piuttosto recente di trittico:
Queste tre fotografie sono state realizzate in 10 minuti in cucina. Riflessi, particolari che nessuno nota, composizioni con linee e geometrie...tutto va bene per la fotografia ravvicinata, quindi non spaventatevi di fronte agli insetti superdettagliati di alcuni professionisti...è solo una parte di quello che potrete realizzare con un po' di fantasia!
Buona luce!

Composizione: spirale aurea

E via di super regole incasinate con questo MERAVIGLIOSO rompicapo visivo! Senza stare a scomodare le proporzioni e le formule matematiche per ottenere la VERA sezione e spirale aurea, vi metto uno schema che riassume la regola in questione:
Ovviamente l'orientamento non è importante, ma lo è il posizionamento degli elementi a seconda della loro funzione ed importanza. La sensazione di "rotondo" che può regalare questa regola è davvero unica! Premetto che, personalmente, volgo rarissime volte il mio pensiero a questa regola compositiva anche se, inconsapevolmente, quando pensiamo alla regola dei terzi, la applichiamo spesso. La riga verticale e la riga orizzontale che la taglia perpendicolarmente non sono altro che un pezzo delle linee dei terzi che abbiamo visto qualche post fa. Io preferisco rifarmi sempre alla semplicità, ma, per completezza di informazione, vi allego un esempio di questa regola applicata:
E' giusto ammettere anche i propri limiti e quindi, con tutta la mia sincerità vi dico che questo scatto è stato ispirato da questa regola compositiva, ma la corretta proporzione e il posizionamento dei centri di interesse è stato aiutato dalla fortuna! ;-) . Direi che con le regole e con la teoria siamo a buon punto e quindi c'è bisogno di un piccolo riepilogo. Abbiamo visto le seguenti regole compositive:
- la regola dei terzi;
- la sezione aurea;
- la spirale aurea;
- le diagonali entranti e le linee guida.
Ovviamente qualunque domanda o dubbio, scrivete pure! Dal prossimo post inizieremo a vedere un po' di applicazioni pratiche legate ai vari aspetti creativi della fotografia, quindi ci sarà di che discutere ;-)
Buona luce!

Composizione: sezione aurea

Sicuramente la regola dei terzi è fondamentale per ottenere immagini piacevoli, ma non è da meno neanche la sezione aurea. Si tratta di una regola compositiva che, semplificata al massimo si può rappresentare in questo modo:

Sembra una sorta di problema di geometria di quando eravamo alle elementari, ma in realtà, se ci pensate bene, questa regola viene applicata quasi sempre alle foto di ballerine classiche quando, sedute su di una sedia, allungano una gamba ed un braccio formando un angolo retto esattamente come in figura. Questa regola ci aiuta a comprendere anche il senso di piacevole che si ha osservano immagini tagliate a metà da linee diagonali. Quando vedremo la "spirale aurea" sarà lampante che la sezione aurea è una sua parte semplificata. Comunque, tralasciando qualche paranoia, ricordatevi che non è sbagliato tagliare la foto a metà, basta che lungo la diagonale ci sia qualcosa di dinamico e di interessante. Vi allego un esempio dove c'è anche una gestione della luce particolare:

In questo caso il taglio diagonale netto è associato ad un pezzo di fontana (nascosto dal "buio" a sinistra delle mani, ma per la finalità dello scatto, la luce è stata controllata appositamente per mantenere illuminata solo l'azione e quindi regalare un senso di freschezza. Immaginate lo stesso scatto senza la linea diagonale, magari tagliando il frame a metà in verticale....avrebbe avuto lo stesso impatto?
Buona luce!

Composizione: diagonali entranti

Un po' in ritardo, ma arriva anche questo post ;-). Si parla sempre di composizione. Dopo la regola dei terzi, si passa ad un altro consiglio per ottenere foto più interessanti. Premettiamo una cosa ovvia, ma che va detta: la fotografia è in 2D (vi prego, non parlatemi della moderna foto in 3D perchè potrei urlare!!!), mentre i nostri occhi vedono in 3 dimensioni. La conseguenza è che la fotografia manca di quell'elemento di profondità che i nostri occhi ci restituiscono e quindi sembrerà sempre "piatta". Come si può ovviare a questa mancanza? Cercando di creare profondità con l'aiuto di linee guida entranti che portino l'occhio verso il punto che a noi interessa. Mi spiego con un esempio molto semplice:

In questa foto si nota come la linea diagonale di destra, che parte dall'angolo, ci aiuta ad "entrare" nello scatto e ad osservare ogni particolare che incontriamo durante questo percorso. In questo modo, per quanto poco, si crea profondità e quindi si simula un po' la visione reale di un soggetto. Ovviamente ce ne sono a centinaia di esempi di linee guida, e ci sono anche delle regole compositive per l'utilizzo delle diagonali, ma le vedremo un po' alla volta. Per ora basti sapere che l'utilizzo di un soggetto forte in primo piano ed il collegamento a delle linee guida, aiutano a creare profondità e quindi a dare una piacevole sensazione di 3d alle nostre fotografie.
Buona luce!

Composizione, si comincia!

Oggi iniziamo a parlare di composizione. La maggior parte delle persone che si approcciano alla fotografia, si preoccupano di tutti i tecnicismi ed i parametri di scatto descritti nei post precedenti e, terrorizzati da questi, si rassegnano a non poter mai ottenere scatti memorabili. SBAGLIATO! Innanzitutto la fotografia è emozione e quindi uno scatto a te piace e ti emoziona, andrà sempre bene, a prescindere da commenti tecnici o altro. Ci sono foto divenute mitiche che hanno tutto meno che tecnicismi e composizioni millimetriche, quindi un po' di fiducia non fa male! Detto questo ricordatevi che i primi scatti non potranno mai essere troppo tecnici, quindi non preoccupatevi troppo di diaframmi, iso e tempi, ma cercate di allenare l'occhio ad osservare. Una scena che vi piace, un particolare momento, una luce unica ecc ecc...pensate a come disporre gli elementi nel frame e scattate. Poi riguardando vi verranno in mente cose come: "Ostia, potevo sfocare di più, potevo spostare il punto di messa a fuoco, potevo usare un tempo più lento" ecc ecc e sicuramente per le pose successive ci sarà maggiore attenzione a questi particolari tecnici, ma questo vale solo per gli utenti dotati di reflex o di bridge super avanzata. Per tutti gli altri che scattano con macchine meno flessibili, la possibilità di intervenire sui vari parametri è limitata e quindi la cosa principale su cui concentrarsi è la COMPOSIZIONE. Distribuire bene gli elementi, mantenere pulita e priva di disturbi la foto, porre attenzione alla luce e...........seguire alcune regole di base, possono portare a degli scatti veramente interessanti! Premetto che le regole ci sono, ma non sono "vangelo", sono delle linee guida, dei canoni standard che si possono infrangere o aggirare, ma questo verrà man mano che si acquisisce esperienza. Per ora concentriamoci su queste regole. Sono tante, ma noi vedremo le principali, quelle più immediate. La prima, di cui avrete sicuramente già sentito parlare è la regola DEI TERZI. Su cosa si basa questa regola? Faccio prima a mettervi un esempio visivo:
In pratica si tratta di dividere la fotografia in 3 parti (i terzi appunto) sia che l'orientamento sia orizzontale, sia che decidiate di scattare in verticale. Queste linee, soprattutto per i paesaggisti, rappresentano la corretta posizione dell'orizzonte al fine di ottenere una composizione forte! Che significa? Significa che l'orizzonte non dovrebbe mai essere a metà del frame, quindi cercate di evitarlo anche se, in alcuni casi che vedremo, è addirittura consigliato. Detto questo, il problema è: lo allineo sopra o sotto la metà della foto? Dipende e mi spiego con un esempio: guardiamo il mare con uno splendido tramonto ed un cielo ricco di nuvole, mentre il primo piano della sabbia non ha nulla di interessante...in questo caso l'orizzonte andrà allineato in basso per dare più "peso" al cielo. Supponiamo invece di avere un cielo blu dipinto di blu senza l'ombra di una nuvola ed un primo piano ricco di dettagli e di punti di interesse...in questo caso l'orizzonte sarà da allineare alla linea superiore in modo da tagliare tanto blu inutile e da dare risalto al primo piano. Questo semplice esempio ci collega ad un'altra raccomandazione generale: riempite sempre la fotografia, non lasciate parti di frame vuote inutilmente (come il blu del cielo appena descritto). Ricordate che è importante osservare e scegliere che cosa mettere nel frame, ma è fondamentale scegliere anche cosa NON mettere nel frame! Torneremo mille volte su questi concetti, quindi tranquilli, niente paura! Terminando il discorso sulla regola dei Terzi, arriviamo ai pallini. I pallini indicano la posizione ottimale per il soggetto (o i soggetti) principale dello scatto. Ovviamente non è una questione di millimetri, ma di indicazione di massima. In breve: non mettete mai il soggetto al centro esatto della foto a meno che non sia strettamente funzionale allo scatto (quando dicevo che un po' alla volta le regola si possono rompere in maniera artistica...), come ad esempio accade in parecchi ritratti. Un buon soggetto posizionato all'intersezione delle linee dei terzi (i pallini qua sopra) regala contesto allo scatto. Immaginate di guardare una foto di una persona esattamente al centro del frame: cosa vedete? Un ragazzo, punto e fine. Immaginate invece di vedere la stessa persona posizionata in maniera decentrata, ora cosa vedete? Un ragazzo IN UN LUOGO! L'attenzione viene guidata dalla posizione del soggetto principale e fa entrare lo sguardo nello scatto regalando leggibilità alla scena e contestualizzandola. Sono concetti su cui torneremo tantissimo. Ora non voglio aggiungere altro per questo post, mi limito a postare un esempio di regola dei terzi applicata:
Provate a sovrapporre la griglia dei terzi a questa foto....visto?
Buona luce!

Isooooooooooooooooooo

Dopo la pausa per il we, si ricomincia e si parla di ISO. Che cos'è la Iso? Una volta, con la vecchia pellicola, veniva definita anche "velocità della pellicola" nel senso che il valore (100, 200, 400...) rappresentava la quantità di luce necessaria per impressionare il fotogramma (e quindi la velocità con cui creava la fotografia). Con l'avvento del digitale le cose non è che siano poi tanto diverse. Il valore Iso rappresenta la quantità di luce necessaria al sensore per ricevere i dati e poter successivamente elaborare l'immagine. Più il valore è alto (1600, 3200 ecc ecc) e meno luce servirà per creare la fotografia. Faccio subito un esempio: vogliamo riprendere un paesaggio ed impostiamo una sensibilità iso = 100, regoliamo il diaframma su f11 e la macchina ci dice che il tempo di scatto corretto è di 1/250sec. Bene, immediatamente dopo impostiamo la sensibilità Iso = 400, regoliamo il diaframma su f11 e la macchina ci dirà che il tempo di scatto corretto sarà di 1/1000sec....come mai? Semplice: avendo quadruplicato la sensibilità iso, al sensore servirà esattamente 1/4 della luce rispetto alla foto precedente e quindi, a parità di diaframma (f11), il tempo di scatto sarà ridotto di quattro volte. Ovviamente i calcoli non sono così immediati, ma l'esempio rende bene il concetto ;-). A questo punto la domanda nasce spontanea: perchè non impostiamo sempre la sensibilità massima in termini di Iso così da assicurarci sempre tempi di scatto veloci ed evitare il mosso o altri problemi simili? Perchè al crescere della Iso, purtroppo, cresce anche il cosiddetto noise. Il noise trae origine dalla grana che caratterizzava le pellicole sensibili, ma, di fatto, non è altro che un disturbo elettronico che si amplifica al crescere della sensibilità dei fotodiodi presenti sul sensore. Questi si disturbano gli uni con gli altri e con un valore Iso molto alto si ottiene una "meravigliosa" composizione a base di noise di luminanza (la sgranatura dei dettagli) e di noise di crominanza (i puntini colorati che si vedono sulle tinte unite)! Il noise si può eliminare per mezzo di appositi filtri, ma ogni elaborazione volta a ridurre il disturbo, porterà un ulteriore degrado della qualità. Quindi a cosa serve l'alta sensibilità Iso? Serve a scattare in condizioni di luce scarsa, quando non si può usare un treppiede o quando non ci sono appoggi per la nostra macchina. Bisogna solo stare attenti ad utilizzare il giusto compromesso tra sensibilità e noise relativo. Normalmente, su macchina abbastanza recenti di fascia "umana", un valore di 1600 Iso produce immagini ancora utilizzabili. Attenzione alle compatte che soffrono molto di più in quanto dotate di sensore più piccolo e quindi di minore distanza tra i fotodiodi!
Buona luce!

Tempo ....di foto!

Passiamo oggi ad analizzare il secondo elemento del triangolo della fotografia: il tempo. Quanto bisogna tenere aperta la tendina dell'otturatore per avere una corretta esposizione? Beh, l'esposimetro ci darà la risposta, ma noi dobbiamo sapere che il tempo di scatto influenza anche il risultato creativo! E' un parametro fondamentale quando si parla di dinamismo. Facciamo un esempio: siamo di fronte ad una bella fontana che spruzza acqua e vogliamo riprenderla. Preferiamo congelare il movimento dell'acqua in tante piccole gocce che sembrano diamanti oppure restituire il movimento come se fosse uno strato di seta? Dipende....dai nostri gusti e dalla nostra vena creativa! In sostanza se vogliamo congelare un movimento utilizzeremo un tempo relativamente veloce (1/1250sec ad esempio), mentre se vogliamo rendere il movimento fluido utilizzeremo un tempo più lento (1sec ad esempio). Ovviamente, più il tempo sarà lento e più sarà necessario un supporto (cavalletto o il mitico sacchetto di fagioli!!). Come facciamo a regolare la macchina per ottenere il risultato artistico voluto? Possiamo utilizzare l'esposizione manuale fissando il tempo voluto e regolando il diaframma finchè l'esposimetro non indica lo zero nella scala graduata oppure utilizzare la modalità a "Priorità di tempi" in cui la macchina si occupa di regolare gli altri 2 parametri del triangolo dell'esposizione, mentre noi decidiamo quale tempo usare. Una piccola dritta ve la do subito: quando scattate a mano libera e scegliete il tempo di scatto, state attenti anche alla focale che utilizzate altrimenti la foto rischia di venire mossa. In generale, non scattate mai con un tempo più lento di 1/focale usata. Mi spiego: se state scattando un paesaggio a 30mm, il tempo di scatto non dovrebbe essere mai inferiore a 1/30sec se l'ottica o la macchina è dotata di stabilizzatore...in caso contrario il tempo non deve scendere sotto 1/50sec.
Bene, la prossima volta parleremo di valore Iso e poi, completato il triangolo della fotografia, inizieremo a pensare "creativo" ed a vedere composizione ed altre cose, MOLTO PIU' DIVERTENTI.... ;-)
Buona luce!

Diaframma per tutti!

Iniziamo la carrellata degli elementi che compongono il triangolo della fotografia con il DIAFRAMMA. Come detto in precedenza si tratta del buco da cui passa la luce che poi colpisce il nostro sensore. Prima di parlarne specificatamente però voglio farvi una domanda: supponiamo che senza sapere nulla di nulla impostiamo sulla nostra reflex un diaframma qualsiasi (ad esempio f8); supponendo poi che la macchina lavori a "priorità di diaframmi" (una delle tante modalità semi automatiche), vedremo che l'esposizione verrà bilanciata dagli automatismi. Scattiamo ed abbiamo in mano la nostra fotografia. Ora, riprendiamo la stessa scena ed impostiamo un altro diaframma (ad esempio f2.8). La macchina regolerà di conseguenza gli altri parametri come in precedenza. Scattiamo ed avremo un'altra posa della stessa scena. Ma allora...esistono tantissimi parametri corretti per riprendere la scena che abbiamo inquadrato? La risposta è SI, esistono tantissime combinazioni che danno un'esposizione corretta, ma forse, solo una vi darà un'esposizione corretta e CREATIVA. E qui iniziamo a parlare di Diaframma: che cosa cambia da f8 a f2.8 (tanto per rimanere sui dati del nostro esempio)? Cambia la cosiddetta "profondità di campo" (espressa anche con le sigle "pdc" o "dof" a seconda della lingua utilizzata). La profondità di campo non è altro che la parte nitida di una fotografia, tutta quella parte di immagine che noi percepiamo come nitida a partire dal punto di messa a fuoco. Più parte percepiamo nitida e più profondità di campo avremo. Il diaframma, insieme alla misura della focale utilizzata, influenza proprio questa porzione di parte nitida. Mi spiegherò con un esempio visivo che ho trovato in giro per il web:
Come potete vedere al crescere del valore di diaframma impostato (e quindi più chiudiamo il diaframma) cresce anche la porzione nitida di immagine visualizzata. Di fatto ci sono anche altri fattori che determinano la quantità di nitidezza che viene percepita. In sostanza i fattori che determinano la profondità di campo sono:
- diaframma
- lunghezza focale utilizzata
- distanza dello sfondo dal soggetto in primo piano.
Per quanto riguarda il diaframma direi che abbiamo sintetizzato abbastanza bene, per la lunghezza focale usata diciamo che più è verso il "tele" e meno profondità di campo restituirà. Mi spiego con un esempio: se scattiamo una foto a 17mm e f16 avremo una grandissima profondità di campo, mentre se scattiamo la stessa immagine a 300mm e f16 avremo una ridotta profondità di campo per via della lunghezza focale utilizzata. Quindi, visto che so già dove volete arrivare, per ottenere un ottimo sfocato bisogna utilizzare una focale da medio-tele in su (70-300mm) con apertura di diaframma generosa (f4, f5.6 ecc). Attenzione però perchè c'è l'ultimo elemento da tenere in considerazione ovvero la distanza dello sfondo dal soggetto. Per ottenere uno sfocato evidente e morbido, la distanza dello sfondo dal primo piano deve essere di almeno 2,5 metri (nell'esempio degli scacchi qui sopra, evidentemente lo sfondo è abbastanza distante visto che già ad f4 si ottiene uno sfocato molto deciso). Quindi ricapitolando:
TANTA profondità di campo (=sfondo MOLTO leggibile): focale grandangolare + diaframma chiuso
POCA profondità di campo (=sfondo POCO leggibile): focale tele + diaframma aperto + distanza dello sfondo almeno 2,5metri.
Ovviamente tutte le varie impostazioni intermedie daranno risultati a metà strada. Ecco quindi spiegato il motivo per cui, tra le tante impostazioni che restituiscono una corretta esposizione, ce ne sarà sicuramente UNA che restituirà una corretta esposizione CREATIVA secondo le vostre esigenze.
Per oggi è tutto e, mi raccomando: per ogni dubbio o curiosità scrivete, scrivete, scrivete. I commenti sono liberi, quindi se qualcuno ha anche qualcosa da aggiungere o qualche esperienza personale da riportare, ben vengano!
Buona luce!

Il triangolo noooooo

No, no...niente musica! Si parla sempre di fotografia qui dentro! E stasera accenno qualcosa a proposito del concetto di ESPOSIZIONE. Che cos'è l'esposizione? Per chi proviene dall'analogico come me, esposizione era sinonimo di fotografia, di scatto, di posa ed era letteralmente il "terrore del fotografo". Centrare la corretta esposizione della posa era una sorta di gioco a quiz fino all'arrivo degli strumenti tecnologici che hanno semplificato di molto i calcoli sui parametri da inserire. Tornando al titolo del post, l'esposizione introduce il "mitico" TRIANGOLO DELLA FOTOGRAFIA. Se cercate su google immagini ne trovate 100.000 e quindi non sto qui ad allegare immagini. Il triangolo della fotografia rappresenta, in maniera schematica, il concetto di esposizione. Gli elementi che lo compongono sono, di fatto, i parametri su cui noi agiremo per ottenere la nostra fotografia. Rispettivamente sono "il diaframma", "il tempo di posa" e la "sensibilità iso" (o velocità...per chi ricorda ancora la pellicola...). Al centro del triangolo c'è l'ESPOSIMETRO che è lo strumento che si occupa di coordinare tutti gli elementi e di restituirci l'ardua sentenza sulla correttezza di quanto inserito. Di tutti gli elementi ci occuperemo distintamente in post successivi, per ora vi basti sapere che:
  • Il diaframma è il buco da cui noi facciamo entrare la luce ed è posto sull'obiettivo. I valori sono espressi in unità di "f". Più il valore è basso (es. f1.8) e più il diaframma è APERTO, più il valore è alto (es. f18) e più il diaframma è CHIUSO.
  • Il tempo di esposizione è il tempo in cui l'otturatore (ricordate la definizione?) rimane aperto e permette alla luce di passare attraverso il diaframma e colpire il sensore. I valori sono espressi in secondi o, più spesso, in frazioni di secondo. Un tempo rapidissimo è, ad esempio 1/1250sec. Un tempo relativamente lento è 1/8sec.
  • La sensibilità iso è la quantità di luce che serve al sensore per creare l'immagine. Un valore Iso basso (es. 80, 100) è un valore "poco sensibile" e necessiterà di tempi più lunghi (e/o diaframmi più aperti) o, più semplicemente di più luce di un valore iso più alto (es. 1600, 2000).
Vedremo alcuni esempi pratici esaminando i vari elementi nei post successivi. Per ora ricordate soprattutto cosa si intende per "diaframma aperto" (o chiuso) e "tempo veloce" (o lento) ed imparate a riconoscere quello che la vostra fotocamera vi dice nel momento in cui mettete a fuoco (normalmente nel visore si vedono i dati di scatto).
Buona luce!

Componenti principali

Come promesso cominciamo con qualcosa di magari palloso, ma necessario per parlare "la stessa lingua". Qualcuno definisce la fotografia come "dipingere con la luce" e quindi quali sono i nostri strumenti di lavoro? Sintetizzando al massimo, gli elementi che ci interessano sono:
  • l'obiettivo (sia esso fisso o intercambiabile): è il nostro tramite verso l'esterno, quel cilindro di vari materiali con all'interno le lenti che fanno passare la luce verso il sensore;
  • il sensore: il cuore della macchina. Quel componente elettronico fotosensibile che svolge la funzione di cattura della luce (come faceva la vecchia pellicola analogica);
  • l'otturatore: la tendina che apre la strada alla luce verso il sensore e che si attiva premendo il pulsante di scatto. Esso determina per quanto tempo la luce colpirà il sensore;
  • il diaframma: il "buco" da cui passa la luce attraverso l'obiettivo e che determina la quantità di luce che arriverà al sensore;
  • il processore d'immagine: il microchip che si occupa di elaborare i dati ricevuti dal sensore e restituisce le immagini finite;
  • il visore posteriore: lo schermo con cui si interagisce con la macchina e che mostra, oltre agli scatti già memorizzati, tutte le informazioni relative ai parametri di scatto;
  • le ghiere di regolazione: nessuna, una, due, mille...dipende dal modello, ma servono a modificare i parametri di scatto e/o a selezionare le funzioni desiderate. Possono essere liberamente configurabili;
  • i pulsanti funzione: anche qui possono essere pochissimi come tantissimi ed ognuno ha una particolare funzione più o meno editabile dall'utente;
  • slot per memory card: è l'alloggiamento per il supporto di memoria che ospiterà le nostre opere. La forma ed il tipo variano a seconda del supporto scelto dal produttore;
  • slot per la batteria: l'alloggiamento di quel piccolo panetto di litio che tanto ci aiuta facendo funzionare la nostra macchina, ma che tanto odieremo quando, da un momento all'altro ci chiuderà il mondo delle immagini...ecco perchè è sempre meglio controllare la carica della batteria prima di uscire a far foto!
  • ...e da utlimi: Il mirino ed il pulsante di scatto: servono rispettivamente ad osservare e comporre (il mirino) ed a mettere a fuoco e scattare (il pulsante di scatto).
Sembreranno tutte banalità, ma è un inizio anche questo. Le definizioni sono sempre stringate, ci sarebbero tante cose da dire per ognuno dei componenti, ma ci arriveremo pian piano che toccheremo i vari argomenti quindi non spaventatevi se non li ricordate tutti, tanto li nomineremo fino a stancarci.
E con questo post le debite premesse sono fatte. Dal prossimo si comincia a fare sul serio!
A presto! 

Reflex o non reflex?

Quante volte ci siamo chiesti che macchina comprare? Ci facciamo tentare dal modico prezzo di 80 euro per una compatta "punta e scatta" o ci lasciamo tentare dalla reflex ultimo modello da più di 2000 euro? A parte le facili ironie diciamo che ogni tipo di apparecchio ha pro e contro. Per quello che riguarda il nostro blog, le caratteristiche emergeranno via via che si affronteranno i vari argomenti specifici, ma come prima e grandissima differenza si può certamente affermare che tra macchine reflex e non reflex c'è un abisso a livello di elasticità e di varietà di utilizzo. La compatta ti "costringe" a scattare secondo i suoi limiti costruttivi, la reflex ti lascia piena libertà di vedere anche i tuoi di limiti....pur (spesso) mettendo a disposizione una buona dose di automatismi. La scelta è legata al budget (innanzitutto) e poi alla tua idea di fotografia. Se vuoi scattare foto ricordo va benissimo la compatta, ma se vuoi andare oltre e scattare foto come le figuri nella tua testa, allora la reflex è un must!
Con questo non voglio dire che una compatta non possa scattare grandi fotografie, ricordate sempre la prima regola: Canon, Nikon, Pentax, Olympus, Sony, Samsung ecc ecc...non conta la macchina perchè dietro c'è sempre il nostro OCCHIO e quello non si può comprare...
Buona riflessione!

...e si comincia!!

Il primo post è sempre il più difficile da scrivere. Non sai come iniziare...alla fine questa è una nuova avventura...parlare di fotografia in maniera semplice, chiara ed alla portata di tutti. Difficile? Non credo, serve solo tanta passione e la voglia di divertirsi insieme ad altre persone che condividono la stessa passione. Quindi i post serviranno da stimolo per una discussione ampia dove chiunque potrà riportare le proprie esperienze, i propri dubbi e le proprie convinzioni! Ci saranno post prettamente tecnici e post molto discorsivi, ma la cosa importante sarà il VOSTRO contributo! Ah, per chi non mi conoscesse: sono un (grande) amante della fotografia in generale, non sono specializzato in nessun tipo di ripresa e non sono un professionista. Si potrebbe dire che lo stile è quasi freelance, ma per me è più carino dire che "giro con la macchina al collo"! Bene, non mi resta che augurarvi una buona continuazione e pensare subito al primo post "vero e proprio".
A presto!
Nany